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Ricorso in Cassazione: il percorso di un’ordinanza

La Corte di Cassazione ha emesso un’ordinanza in seguito a un ricorso in Cassazione presentato contro una sentenza di secondo grado. Il provvedimento, datato 26 maggio 2025, rappresenta una fase formale del procedimento giudiziario penale di ultimo grado, che attesta l’avvenuta decisione dopo l’udienza.

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Pubblicato il 26 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso in Cassazione: Come si Svolge il Giudizio in Suprema Corte

Il mondo della giustizia è scandito da atti e procedure che possono apparire complessi. Un documento come un’ordinanza della Corte di Cassazione, pur nella sua brevità, è una tessera fondamentale nel mosaico di un processo. Analizziamo un caso concreto per comprendere il significato e il percorso di un ricorso in Cassazione e il ruolo degli atti che ne formalizzano le tappe.

Il Contesto del Giudizio di Legittimità

Un procedimento penale si articola, di norma, in più gradi di giudizio. Dopo una sentenza di primo grado, la parte soccombente può proporre appello. La decisione della Corte d’Appello, a sua volta, può essere impugnata attraverso un ricorso in Cassazione. Questo terzo grado di giudizio, detto anche ‘giudizio di legittimità’, è peculiare: la Suprema Corte non riesamina i fatti, ma valuta se i giudici dei gradi precedenti abbiano applicato correttamente la legge.

Il caso in esame origina proprio da un ricorso proposto contro una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Messina il 29 gennaio 2025.

L’Ordinanza: Un Atto Formale del Procedimento

Il documento analizzato è un’ordinanza. A differenza della sentenza, che definisce il giudizio nel merito, l’ordinanza ha spesso una funzione ordinatoria e procedurale. In questo specifico contesto, il documento attesta che, in una determinata data di udienza (26/05/2025), la Corte si è riunita per decidere sul ricorso.

L’ordinanza menziona figure chiave come il Presidente del collegio e il Consigliere Relatore. Quest’ultimo ha il compito di studiare approfonditamente il caso e di presentare una relazione agli altri giudici, riassumendo i fatti e le questioni di diritto sollevate nel ricorso. L’atto certifica che questa relazione è stata ascoltata e che è stato dato avviso alle parti, garantendo il rispetto del contraddittorio. Infine, si attesta che ‘Così deciso in data 26 maggio 2025’, indicando che il collegio ha raggiunto una decisione.

Analisi del valore del documento nel ricorso in Cassazione

È fondamentale comprendere che questo tipo di ordinanza non è la decisione finale. Non ci dice se il ricorso sia stato accolto o respinto. È, piuttosto, il verbale formale che chiude la fase dell’udienza e attesta l’avvenuta deliberazione. La decisione vera e propria, completa di tutte le argomentazioni giuridiche, sarà contenuta nel testo della sentenza (o di un’ordinanza più articolata) che verrà depositata in cancelleria in un momento successivo.

Le Motivazioni

Le motivazioni che sottostanno all’emissione di un’ordinanza di questo tipo sono puramente procedurali. L’atto serve a formalizzare il completamento di una fase cruciale del processo: l’udienza di discussione e la successiva deliberazione in camera di consiglio. La sua esistenza è una garanzia della trasparenza e della regolarità del procedimento, documentando che la Corte ha esaminato il ricorso e ha preso una decisione in una data certa, dopo aver ascoltato la relazione del giudice incaricato.

Le Conclusioni

In conclusione, l’ordinanza esaminata è un documento interlocutorio ma essenziale nel percorso di un ricorso in Cassazione. Essa segna il punto di arrivo della fase di discussione e il punto di partenza per l’attesa del deposito delle motivazioni. Per le parti coinvolte, questo atto significa che il giudizio di legittimità si è concluso e che a breve conosceranno l’esito finale e le ragioni giuridiche che lo hanno determinato. Rappresenta un esempio chiaro di come ogni singolo atto giudiziario, anche il più sintetico, abbia un ruolo preciso e insostituibile nell’amministrazione della giustizia.

Cosa significa ‘Ordinanza’ in questo specifico contesto?
In questo caso, l’Ordinanza è un atto formale che attesta l’avvenuta discussione e deliberazione su un ricorso da parte della Corte di Cassazione in una specifica data. Non contiene la decisione sul merito, ma certifica il compimento di una fase processuale.

Qual è il ruolo del ‘Relatore’ in un processo in Cassazione?
Il Relatore è il giudice, membro del collegio giudicante, che ha il compito di studiare approfonditamente gli atti del ricorso e di esporre oralmente il caso, i motivi di ricorso e le questioni giuridiche agli altri giudici durante l’udienza, prima della decisione finale.

Questo documento contiene la decisione finale sul caso?
No, questo documento non rivela l’esito del ricorso. Esso si limita a registrare che la Corte ha preso una decisione in una certa data. La decisione vera e propria, completa delle sue motivazioni, sarà contenuta nel testo integrale della sentenza o dell’ordinanza motivata che verrà depositata successivamente.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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