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Ricorso in Cassazione: il difensore è obbligatorio

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile un ricorso in Cassazione presentato personalmente dall’imputato. La Corte ha ribadito che, secondo la normativa vigente, l’atto deve essere sottoscritto da un difensore iscritto nell’albo speciale della Corte di cassazione. La mancanza di tale sottoscrizione comporta l’inammissibilità del ricorso e la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 21 novembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso in Cassazione: Perché la Firma dell’Avvocato è Indispensabile?

Presentare un ricorso in Cassazione è un passo cruciale e tecnicamente complesso nel sistema giudiziario italiano. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione, la n. 21741/2024, ci offre l’occasione per ribadire un principio fondamentale: l’inammissibilità del ricorso presentato personalmente dall’interessato, senza l’assistenza e la sottoscrizione di un avvocato abilitato. Questo caso evidenzia l’importanza del patrocinio legale qualificato nel grado più alto della giurisdizione.

I Fatti del Caso

Il caso in esame riguarda un ricorso presentato avverso un’ordinanza del Tribunale di Foggia. L’aspetto saliente, che ha determinato l’esito della vicenda, è che l’atto di impugnazione è stato redatto e proposto direttamente dalla parte interessata, un privato cittadino, e non, come richiesto dalla legge, da un difensore.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile de plano, ovvero senza neppure entrare nel merito della questione. La decisione si fonda su una regola procedurale chiara e inderogabile. Il ricorrente è stato inoltre condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende, a titolo di sanzione per aver adito la Corte in modo non conforme alla legge.

Le Motivazioni della Decisione sul ricorso in Cassazione

Le motivazioni dell’ordinanza sono concise ma estremamente chiare. La Corte ha richiamato specifici articoli del codice di procedura penale, in particolare l’art. 571, comma 1, e l’art. 613, comma 1. Queste norme, come modificate dalla legge n. 103 del 2017 (nota come “riforma Orlando”), stabiliscono in modo inequivocabile che il ricorso in Cassazione deve essere sottoscritto, a pena di inammissibilità, da un difensore iscritto nell’apposito albo speciale della Corte di Cassazione.

La Corte ha anche citato un precedente fondamentale delle Sezioni Unite (sentenza n. 8914 del 2017), che aveva già consolidato questo principio. La ratio di tale requisito risiede nella particolare natura del giudizio di legittimità. La Cassazione non è un terzo grado di giudizio dove si riesaminano i fatti, ma un organo che valuta la corretta applicazione del diritto e il rispetto delle norme procedurali. Questo compito richiede una competenza tecnica e una specializzazione che solo un avvocato cassazionista può garantire.

La presentazione personale del ricorso, quindi, costituisce un vizio insanabile che porta alla sua immediata declaratoria di inammissibilità, come previsto dall’art. 610, comma 5-bis, cod. proc. pen.

Le Conclusioni

Questa ordinanza riafferma un principio cardine della procedura penale: l’accesso alla Corte di Cassazione è filtrato da un requisito di professionalità tecnica. La norma non è un mero formalismo, ma una garanzia di serietà e competenza nell’esercizio del diritto di impugnazione. Per i cittadini, la lezione è chiara: per contestare una decisione di fronte alla Suprema Corte, è indispensabile e obbligatorio affidarsi a un difensore specializzato. Tentare di agire personalmente non solo è inefficace, ma comporta anche conseguenze economiche negative, come la condanna alle spese e al pagamento di una sanzione pecuniaria.

Un privato cittadino può presentare personalmente un ricorso in Cassazione in materia penale?
No, il ricorso deve essere obbligatoriamente sottoscritto da un difensore iscritto nell’albo speciale della Corte di cassazione, altrimenti è inammissibile.

Cosa succede se un ricorso in Cassazione viene presentato senza la firma di un avvocato abilitato?
Il ricorso viene dichiarato inammissibile. Inoltre, il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma di denaro a favore della Cassa delle ammende.

Quali sono le norme che impongono la sottoscrizione del ricorso da parte di un difensore cassazionista?
Le norme di riferimento sono gli articoli 571, comma 1, e 613, comma 1, del codice di procedura penale, come modificati dalla legge n. 103 del 2017.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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