Ricorso in Cassazione: Analisi di un’Ordinanza Procedurale
Il ricorso in Cassazione rappresenta l’ultimo grado di giudizio nel nostro ordinamento, un momento cruciale in cui non si riesaminano i fatti, ma si valuta la corretta applicazione della legge da parte dei giudici di merito. Il documento che analizziamo oggi è un’ordinanza emessa dalla Suprema Corte di Cassazione, un atto che ci permette di osservare da vicino uno degli snodi fondamentali del processo penale. Sebbene non contenga la decisione finale, questa ordinanza è fondamentale per comprendere la scansione e la formalità del procedimento di legittimità.
I Fatti Processuali
Il caso trae origine da un’impugnazione presentata da un imputato avverso una sentenza della Corte d’Appello di Catania. L’imputato, non accettando la decisione di secondo grado, ha deciso di avvalersi della facoltà di presentare un ricorso in Cassazione. Il documento in esame dà atto che la Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione ha tenuto un’udienza per discutere il ricorso. Durante tale udienza, è stata ascoltata la relazione svolta dal Consigliere designato, un passaggio essenziale per illustrare al collegio giudicante i punti salienti del ricorso e le questioni giuridiche da affrontare.
Il significato del ricorso in Cassazione e dell’Ordinanza
È importante sottolineare che il documento in questione è un’ordinanza e non una sentenza. Questo significa che non risolve la controversia nel suo merito, ma si limita a certificare un’attività processuale avvenuta. Nello specifico, attesta che si è svolta l’udienza di discussione, un passaggio formale ma indispensabile prima che la Corte possa ritirarsi in camera di consiglio per deliberare.
Il Ruolo della Corte di Cassazione
La Corte di Cassazione non è un terzo grado di giudizio dove si può ridiscutere l’accertamento dei fatti (ad esempio, se l’imputato ha commesso o meno il reato). Il suo compito, definito ‘giudizio di legittimità’, è esclusivamente quello di verificare che i giudici dei gradi precedenti abbiano applicato correttamente le norme di legge, sia sostanziali che procedurali. Se la Corte rileva un errore di diritto, può annullare (cassare) la sentenza impugnata.
La Figura del Consigliere Relatore
In un organo collegiale come la Corte di Cassazione, a un singolo giudice (il ‘Consigliere Relatore’) viene affidato il compito di studiare approfonditamente gli atti del processo e il ricorso. Durante l’udienza, il relatore espone i fatti di causa, i motivi di ricorso e le questioni di diritto rilevanti, fornendo al resto del collegio una base completa su cui fondare la decisione finale.
Le Motivazioni
Il documento esaminato, essendo un’ordinanza che si limita a registrare lo svolgimento dell’udienza, non contiene alcuna motivazione sulla decisione finale del caso. Le motivazioni, ovvero le ragioni giuridiche che supportano la decisione di accogliere o rigettare il ricorso, saranno esposte nel provvedimento definitivo (la sentenza) che la Corte depositerà in un momento successivo.
Le Conclusioni
L’ordinanza rappresenta una fase interlocutoria del giudizio di legittimità, un tassello fondamentale nel complesso mosaico del processo penale. Essa ci insegna che il percorso della giustizia è scandito da atti formali e passaggi procedurali ben definiti, ognuno con una propria funzione specifica. La conclusione del caso sarà resa nota solo con la pubblicazione della sentenza finale, che chiarirà se le doglianze sollevate dal ricorrente contro la sentenza della Corte d’Appello sono state ritenute fondate o meno dalla Suprema Corte.
Cosa significa che è stato proposto un ricorso in Cassazione?
Significa che una delle parti del processo, in questo caso l’imputato, ha impugnato una decisione della Corte d’Appello davanti alla Corte di Cassazione, il più alto organo della giurisdizione italiana, per chiederne un controllo di legittimità.
Che cos’è un’ordinanza in questo contesto?
L’ordinanza in esame è un atto del giudice che non decide la causa nel merito. In questo caso specifico, attesta formalmente che si è tenuta un’udienza, che le parti sono state avvisate e che è stata ascoltata la relazione del consigliere designato per il caso.
Questo documento contiene la decisione finale sul caso?
No, il documento è un’ordinanza interlocutoria e non contiene la decisione finale. Si limita a registrare uno stadio del processo. L’esito del ricorso sarà contenuto nella sentenza che la Corte emetterà e depositerà in un momento successivo.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 29779 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 7 Num. 29779 Anno 2025
Presidente: COGNOME
Relatore: COGNOME NOME COGNOME
Data Udienza: 03/03/2025
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
NOME nato a SIRACUSA il 12/06/1964
avverso la sentenza del 08/04/2024 della CORTE APPELLO di CATANIA
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
visti gli atti e la sentenza impugnata;
esaminati i due motivi di ricorso aventi ad oggetto la sussistenza deglie elementi costituitivi del reato di cui all’art. 336 cod. pen.
Il ricorso è generico perché omette una puntuale disamina critica della valutazione del compendio probatorio compiuta dai giudici di appello.
Il ricorrente disattende, inoltre, la valutazione critica delle dichiarazioni dei verbalizzanti – contenute nel verbale di accertamento acquisito agli atti su
consenso delle parti -poste a fondamento della decisione con la quale i giudici hanno ritenuto accertata la valenza intrinsecamente minatoria delle frasi proferite,
collegate al compimento di un atto dell’ufficio del destinatario (p. 3).
Rilevato, pertanto, che il ricorso deve essere dichiarato inammissibile con condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di
euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
P. Q. M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
Così deciso il 3/03/2025.