Ricorso in Cassazione: Analisi di un’Ordinanza della Suprema Corte
Il ricorso in Cassazione rappresenta l’ultimo grado di giudizio nel nostro ordinamento, un momento cruciale in cui non si riesaminano i fatti, ma si valuta la corretta applicazione della legge da parte dei giudici dei gradi precedenti. Analizziamo un’ordinanza della Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione per comprendere meglio uno dei passaggi formali di questo complesso procedimento.
I Fatti Processuali
La vicenda trae origine dal ricorso in Cassazione proposto da due individui avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Palermo il 3 luglio 2024. Il caso è stato assegnato alla Settima Sezione Penale della Suprema Corte, la quale ha fissato un’udienza per il 26 marzo 2025. Durante tale udienza, il Consigliere Relatore ha esposto i termini della questione al collegio giudicante, presieduto dal Presidente designato. L’ordinanza in esame è l’atto che formalizza la conclusione di questa fase deliberativa.
Il Ruolo della Settima Sezione Penale nel ricorso in Cassazione
La Settima Sezione della Corte di Cassazione ha una funzione particolare, spesso definita ‘filtro’. È l’organo preposto a un esame preliminare dei ricorsi per valutarne l’ammissibilità. Questa sezione decide se un ricorso presenta i requisiti formali e sostanziali per essere discusso nel merito da un’altra sezione, oppure se deve essere dichiarato inammissibile ‘de plano’, cioè senza un’ulteriore trattazione. L’ordinanza emessa in seguito all’udienza del 26 marzo 2025 rappresenta quindi la cristallizzazione della decisione del collegio su questo punto cruciale.
L’Importanza dell’Ordinanza
Anche se un’ordinanza può apparire come un atto meramente interlocutorio, essa riveste un’importanza fondamentale. Nel contesto del ricorso in Cassazione, un’ordinanza che dichiara l’inammissibilità pone fine al percorso giudiziario, rendendo definitiva la sentenza impugnata. Al contrario, un’ordinanza che rimette la discussione a un’altra sezione apre la strada a un riesame completo della legittimità della decisione di merito. Questo documento, pur nella sua sinteticità, segna quindi un momento decisivo per le sorti processuali degli imputati.
Le Motivazioni della Decisione
Il testo dell’ordinanza analizzata è estremamente conciso e non entra nel dettaglio delle motivazioni giuridiche che hanno sostenuto la decisione del Collegio. Tipicamente, le ordinanze di questo tipo si limitano a registrare l’avvenuta deliberazione, mentre le ragioni di diritto vengono esplicitate in un documento separato, la cui stesura viene depositata successivamente in cancelleria. In generale, le motivazioni in un giudizio di Cassazione si concentrano esclusivamente su vizi di legittimità, come la violazione di legge o il vizio di motivazione della sentenza impugnata, senza mai poter riesaminare la ricostruzione dei fatti.
Le Conclusioni
In conclusione, questo provvedimento della Corte di Cassazione ci offre uno spaccato sull’operatività del giudizio di legittimità. Evidenzia come il processo penale sia scandito da fasi formali precise, ciascuna delle quali è documentata da atti specifici. L’ordinanza, pur non rivelando l’esito finale del caso, testimonia l’esercizio della funzione nomofilattica della Suprema Corte, ovvero il suo compito di garantire l’uniforme e corretta applicazione della legge su tutto il territorio nazionale. La decisione presa il 26 marzo 2025 rappresenta il culmine del percorso di impugnazione e segna un punto fermo nella vicenda giudiziaria dei ricorrenti.
Chi ha presentato ricorso alla Corte di Cassazione?
Il ricorso è stato proposto da due individui avverso una sentenza della Corte d’Appello di Palermo.
Quale organo giudiziario ha emesso il provvedimento in esame?
Il provvedimento è un’ordinanza emessa dalla Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione.
Qual è la data della decisione della Corte di Cassazione?
La decisione è stata presa in data 26/03/2025, come si evince dal documento.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 13975 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 7 Num. 13975 Anno 2025
Presidente: NOME COGNOME
Relatore: COGNOME NOME
Data Udienza: 26/03/2025
ORDINANZA
sui ricorsi proposti da: COGNOME NOME nato a PARTINICO il 26/02/1974 COGNOME NOME nato a PARTINICO il 20/04/1998
avverso la sentenza del 03/07/2024 della CORTE APPELLO di PALERMO
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
Rilevato che gli imputati COGNOME NOME e COGNOME NOME ricorrono avverso la sentenza con cui la Corte di appello di Palermo ne ha confermato la
bis, condanna per i reati di cui agli artt. 110, 624 –
625, n. 2, cod. pen.;
Ritenuto che l’unico motivo di ricorso, che deduce vizio di motivazione in ordine all’affermazione della penale responsabilità, proposto da entrambi gli
imputati nei rispettivi ricorsi, non è consentito dalla legge in sede di legittimità, in quanto prospetta deduzioni generiche e prive delle ragioni di diritto e dei dati di
fatto che sorreggono le richieste;
Rilevato, pertanto, che i ricorsi devono essere dichiarati inammissibili, con la condanna dei ricorrenti al pagamento delle spese processuali e della somma di
euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
P.Q.M.
Dichiara inammissibili i ricorsi e condanna i ricorrenti al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
Così deciso il 26/03/2025