Ricorso in Cassazione: Quando Viene Ritenuto Inammissibile?
Il Ricorso in Cassazione rappresenta l’ultimo grado di giudizio nel nostro ordinamento, un momento cruciale in cui si può contestare una sentenza per soli motivi di legittimità. Un’ordinanza recente della Corte Suprema ci offre lo spunto per analizzare cosa accade quando un ricorso non supera il vaglio di ammissibilità, con conseguenze significative per il ricorrente.
I Fatti Processuali
Il caso in esame origina dal ricorso presentato da un imputato avverso una sentenza di condanna emessa dalla Corte d’Appello di Roma. L’imputato, attraverso i suoi legali, ha deciso di impugnare tale decisione dinanzi alla Corte di Cassazione, sperando in un annullamento o in una revisione della pronuncia di secondo grado. Questo percorso è tipico del sistema giudiziario penale, dove l’imputato ha diritto a tre gradi di giudizio.
L’Ordinanza della Corte di Cassazione
La Corte di Cassazione si è pronunciata sul caso non con una sentenza, ma con un’ordinanza. Questa scelta terminologica è importante: l’ordinanza, in questo contesto, è un provvedimento che risolve questioni procedurali. Nello specifico, la Corte ha valutato l’ammissibilità del ricorso proposto. Dalla pronuncia si evince che l’appello non ha superato questo primo, fondamentale vaglio, portando a una declaratoria di inammissibilità.
Le conseguenze di un Ricorso in Cassazione inammissibile
Quando la Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile, le conseguenze per il ricorrente sono duplici e gravose:
1. Definitività della Sentenza: La sentenza impugnata diventa irrevocabile e passa in giudicato. Ciò significa che la condanna stabilita dalla Corte d’Appello diventa definitiva e deve essere eseguita.
2. Sanzioni Pecuniarie: Il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e, inoltre, al versamento di una somma di denaro in favore della “Cassa delle ammende”. Quest’ultima è una sanzione pecuniaria volta a scoraggiare la presentazione di ricorsi palesemente infondati o dilatori.
Le Motivazioni
Sebbene il documento non espliciti le ragioni specifiche dell’inammissibilità nel caso concreto, possiamo delineare le cause più comuni che portano a tale esito. Un Ricorso in Cassazione è inammissibile quando:
– È presentato fuori termine: La legge stabilisce scadenze perentorie per impugnare una sentenza.
– Manca dei motivi specifici di diritto: Il ricorso non può limitarsi a contestare la valutazione dei fatti compiuta dai giudici di merito, ma deve denunciare specifiche violazioni di legge o vizi di motivazione (illogicità manifesta).
– È proposto da un soggetto non legittimato: Solo le parti che hanno titolo possono presentare ricorso.
– I motivi sono generici o manifestamente infondati: Le censure devono essere precise, dettagliate e non palesemente pretestuose.
La decisione della Corte, quindi, si fonda su una valutazione preliminare che non entra nel merito delle questioni sollevate, ma si ferma alla loro stessa proponibilità.
Le Conclusioni
La pronuncia in esame ribadisce un principio fondamentale della procedura penale: il Ricorso in Cassazione non è un terzo grado di giudizio sul merito dei fatti, ma un rigoroso controllo di legittimità. La declaratoria di inammissibilità e le conseguenti sanzioni economiche sottolineano l’importanza di affidarsi a una difesa tecnica esperta, capace di valutare attentamente i presupposti per un’impugnazione dinanzi alla Suprema Corte, evitando così di trasformare un’ultima speranza di giustizia in un’ulteriore condanna economica e nella cristallizzazione definitiva della sentenza.
Qual è il ruolo principale della Corte di Cassazione in un processo penale?
La Corte di Cassazione non riesamina i fatti del caso (cioè non valuta se l’imputato sia colpevole o innocente), ma si limita a verificare che i giudici dei gradi precedenti abbiano applicato correttamente la legge e che la motivazione della sentenza sia logica e priva di vizi.
Cosa significa che un ricorso è dichiarato inammissibile?
Significa che il ricorso non possiede i requisiti formali o sostanziali richiesti dalla legge per essere esaminato nel merito. Di conseguenza, la Corte non valuta le ragioni dell’appellante e la sentenza impugnata diventa definitiva.
Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso inammissibile?
Il ricorrente la cui impugnazione è dichiarata inammissibile viene condannato a pagare le spese del procedimento e una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende, un fondo statale destinato al miglioramento delle strutture carcerarie e a programmi di reinserimento.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 25475 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 7 Num. 25475 Anno 2025
Presidente: COGNOME NOME COGNOME
Relatore: NOME
Data Udienza: 06/05/2025
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
NOME COGNOME nato il 08/11/1983
avverso la sentenza del 31/10/2024 della CORTE APPELLO di ROMA
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
Letto il ricorso di COGNOME COGNOME;
considerato che l’unico motivo di ricorso, che contesta il vizio motivazionale
in relazione all’art. 129 cod. proc. pen., è del tutto generico, al punto da essere eccentrico rispetto alla vicenda processuale (si menziona un rigetto di concordato
che non risulta agli atti);
rilevato, pertanto, che il ricorso deve essere dichiarato inammissibile con
condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
Così deciso in Roma, il 06/05/2025
Il C nsigliere Estensore