Ricorso in Cassazione: Analisi di un’Ordinanza Procedurale
L’ordinamento giuridico italiano prevede tre gradi di giudizio per garantire una valutazione completa ed equa dei casi. L’ultimo di questi è il ricorso in Cassazione, un momento cruciale che non riesamina i fatti, ma si concentra sulla corretta applicazione del diritto. Analizziamo un’ordinanza della Suprema Corte per comprendere meglio le fasi iniziali di questo importante procedimento.
Il caso in esame: un’ordinanza di rito
Il documento in esame è un’ordinanza emessa dalla settima sezione penale della Corte di Cassazione. Essa non entra nel merito della vicenda, ma si limita a dare atto dell’avvio del procedimento su un ricorso proposto da un imputato. L’appello è diretto contro una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Napoli in data 14/01/2025. L’ordinanza attesta che le parti sono state avvisate e che è stata sentita la relazione del Consigliere incaricato, segnando così i passaggi formali che precedono la discussione e la decisione finale.
Il ricorso in Cassazione nel processo penale
Il ricorso in Cassazione rappresenta un rimedio straordinario, poiché non si tratta di un terzo processo sui fatti, ma di un giudizio di legittimità. La Corte non valuta nuovamente le prove (ad esempio, non risente i testimoni), ma verifica che i giudici dei gradi precedenti abbiano applicato correttamente le norme di legge e abbiano motivato la loro decisione in modo logico e coerente.
I motivi del ricorso
Non ci si può rivolgere alla Cassazione per qualsiasi motivo. La legge elenca tassativamente i vizi che possono essere denunciati, tra cui:
* Violazione di norme processuali;
* Errata applicazione della legge penale;
* Mancanza, contraddittorietà o manifesta illogicità della motivazione della sentenza impugnata.
L’udienza in Cassazione e il ruolo del Relatore
Una volta che il ricorso arriva in Cassazione, viene assegnato a una delle sezioni competenti. Come evidenziato nell’ordinanza, un giudice del collegio viene nominato ‘Relatore’. Questo magistrato ha il compito fondamentale di studiare approfonditamente gli atti, analizzare i motivi del ricorso e preparare una relazione da esporre in udienza ai colleghi. La sua esposizione fornisce al collegio giudicante il quadro completo della vicenda processuale e delle questioni di diritto da risolvere.
La fase preliminare dell’udienza e le sue implicazioni
L’ordinanza mostra la fase iniziale dell’udienza, in cui si dà atto della regolarità delle comunicazioni alle parti e si ascolta la relazione. Questo passaggio è essenziale per garantire il corretto svolgimento del contraddittorio e per mettere il collegio nelle condizioni di decidere con piena cognizione di causa.
Le motivazioni
Le motivazioni di una decisione della Corte di Cassazione sono la parte più importante del provvedimento. In questa sezione, i giudici spiegano il percorso logico-giuridico che li ha portati a una determinata conclusione. Essi esaminano i singoli motivi di ricorso presentati dalla difesa e stabiliscono se sono fondati o meno. Sebbene il documento in analisi non contenga le motivazioni, essendo un atto preliminare, è in questa fase che la Corte avrebbe spiegato perché un eventuale ricorso viene accolto (con rinvio a un altro giudice) o rigettato, creando così un precedente giuridico.
Le conclusioni
In conclusione, l’analisi di un’ordinanza di rito offre uno spaccato significativo sul funzionamento del processo penale di legittimità. Evidenzia il rigore formale e la sequenza di passaggi necessari per giungere a una decisione finale. Sebbene non si conoscano l’esito del caso specifico né i fatti sottostanti, l’atto dimostra come il sistema giudiziario, attraverso il ricorso in Cassazione, miri a garantire la nomofilachia, ovvero l’uniforme interpretazione e applicazione della legge su tutto il territorio nazionale, assicurando così certezza del diritto e giustizia.
Chi può presentare ricorso in Cassazione?
Come si evince dal provvedimento, il ricorso può essere proposto dall’imputato avverso una sentenza di un giudice di grado inferiore, in questo caso la Corte d’Appello.
Qual è l’oggetto del ricorso menzionato nel documento?
L’oggetto del ricorso è la sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Napoli in data 14 gennaio 2025, della quale l’imputato chiede una revisione di legittimità.
Cosa accade nella fase iniziale dell’udienza in Cassazione?
Nella fase iniziale, come indicato nell’ordinanza, viene dato avviso alle parti e si svolge la relazione del Consigliere incaricato, il quale illustra i fatti e le questioni giuridiche del caso al resto del collegio giudicante.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 29132 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 7 Num. 29132 Anno 2025
Presidente: COGNOME
Relatore: NOME COGNOME
Data Udienza: 11/07/2025
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
COGNOME nato a NAPOLI il 21/09/2004
avverso la sentenza del 14/01/2025 della CORTE APPELLO di NAPOLI
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME
RG. 14006/25
Ritenuto che il motivo dedotto dal ricorrente in punto di 129 c.p.p. è
inammissibile in merito all’accertamento della responsabilità dell’imputato basato su elementi probatori adeguatamente esaminati dal primo giudice, atteso che tali
profili valutativi non sono stati neppure devoluti al giudice di appello, essendo l’unico motivo di appello incentrato unicamente sul trattamento sanzionatorio;
rilevato che dalla inammissibilità del ricorso consegue ex
art. 616 c.p.p. la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma in
favore della cassa delle ammende che, in ragione delle questioni dedotte, si stima equo determinare in euro 3000.
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro 3000 in favore della ssa delle
ammende.
Così deciso 1’11 luglio 2025
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