Ricorso in Cassazione: Analisi di un’Ordinanza
Il ricorso in Cassazione rappresenta l’ultimo grado di giudizio nel nostro ordinamento e si caratterizza per essere un controllo di legittimità, non di merito. Analizziamo un’ordinanza della Suprema Corte per comprendere meglio i passaggi fondamentali di questa fase cruciale del processo penale, delineando il percorso di un’impugnazione avverso una decisione di secondo grado.
I Fatti Procedurali
Il caso in esame ha origine da un ricorso in Cassazione presentato da un imputato avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Bologna in data 10 settembre 2024. La Suprema Corte, Sezione Settima Penale, è stata chiamata a pronunciarsi sulla questione. Il documento analizzato è l’ordinanza emessa a seguito dell’udienza del 3 marzo 2025, tenutasi dopo aver dato avviso a tutte le parti coinvolte e aver ascoltato la relazione del Consigliere designato.
Il Giudizio di Legittimità e il Ricorso in Cassazione
A differenza dei primi due gradi di giudizio (Tribunale e Corte d’Appello), la Corte di Cassazione non riesamina le prove per stabilire come si sono svolti i fatti. Il suo compito, noto come ‘giudizio di legittimità’, è verificare che i giudici dei gradi inferiori abbiano applicato correttamente la legge e abbiano motivato la loro decisione in modo logico e coerente. Il ricorso può essere presentato solo per specifici motivi previsti dalla legge, come la violazione di norme procedurali o la manifesta illogicità della motivazione.
Le Figure Chiave dell’Udienza
L’ordinanza menziona due figure centrali nell’udienza di Cassazione:
* Il Presidente: Presiede il collegio giudicante, composto da più magistrati, e dirige lo svolgimento dell’udienza.
* Il Relatore (o Consigliere Relatore): È il giudice a cui è stato affidato lo studio preliminare del ricorso. Durante l’udienza, espone al resto del collegio i fatti di causa, i motivi del ricorso e le questioni di diritto da risolvere.
Le Motivazioni
Il documento fornito è un’ordinanza estremamente sintetica che si limita a registrare l’avvenuta udienza e la decisione. Non contiene, pertanto, le motivazioni estese che hanno portato i giudici a una determinata conclusione. In una decisione di questo tipo, le motivazioni spiegherebbero le ragioni giuridiche alla base del verdetto. Ad esempio, se il ricorso fosse stato dichiarato inammissibile, la Corte avrebbe specificato quali requisiti di legge non erano stati rispettati. Se fosse stato rigettato, avrebbe illustrato perché i motivi di ricorso erano infondati, confermando la corretta applicazione della legge da parte della Corte d’Appello.
Le Conclusioni
L’analisi di questa ordinanza, seppur priva di dettagli sul merito, offre uno spaccato chiaro dell’iter formale di un ricorso in Cassazione. Evidenzia la struttura del giudizio di legittimità, focalizzato sul controllo della corretta applicazione del diritto. La decisione della Suprema Corte, formalizzata in una sentenza o, come in questo caso, in un’ordinanza, è definitiva e conclude irrevocabilmente la vicenda processuale. Questo sottolinea l’importanza di una redazione tecnica e rigorosa del ricorso, poiché le possibilità di rimettere in discussione la decisione di merito sono strettamente circoscritte ai motivi di pura legittimità.
Chi sono le figure chiave in un’udienza della Corte di Cassazione menzionate nel documento?
Il documento menziona il Presidente del collegio giudicante, che dirige l’udienza, e il Consigliere Relatore, che espone i fatti e le questioni legali del ricorso al collegio.
Contro quale tipo di provvedimento è stato proposto il ricorso?
Il ricorso è stato proposto avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Bologna.
Qual è l’atto emesso dalla Corte nel caso di specie?
La Corte di Cassazione ha emesso un’Ordinanza, un provvedimento che in questo contesto decide su questioni procedurali o, frequentemente, sull’ammissibilità del ricorso stesso.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 29749 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 7 Num. 29749 Anno 2025
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: NOME COGNOME
Data Udienza: 03/03/2025
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
NOME NOME nato a SAN SEBASTIANO AL VESUVIO il DATA_NASCITA
avverso la sentenza del 10/09/2024 della CORTE APPELLO di BOLOGNA
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
visti gli atti e la sentenza impugnata;
esaminato il motivo di ricorso.
Rilevato che la graduazione della pena, anche in relazione agli aumenti ed all diminuzioni previsti per le circostanze aggravanti ed attenuanti, rientra ne
discrezionalità del giudice di merito, che la esercita, così come per fissare la base, in aderenza ai principi enunciati negli artt. 132 e 133 cod. pen.; ne disce
che è inammissibile la censura che, nel giudizio di cassazione, miri ad una nuov valutazione della congruità della pena la cui determinazione non sia frutto di mer
arbitrio o di ragionamento illogico (Sez. 5, n. 5582 del 30/09/2013, dep. 201
Ferrario, Rv. 259142), ciò che – nel caso di specie – non ricorre in presenza di pe determinata in misura pari al minimo edittale, anche operata la riduzione ex ar
62 bis cod. pen.
Rilevato, pertanto, che il ricorso deve essere dichiarato inammissibile c condanna deltrricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di
euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
P. Q. M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna ikicorrente al pagamento delle spese processuali e della som , g1di euro tremila in favore della Cassa delle ammende. Così deciso il 3/03/2625.