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Ricorso in Cassazione: i motivi di inammissibilità

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 17104/2025, ha dichiarato inammissibile un ricorso in Cassazione contro una sentenza della Corte d’Appello. La decisione si fonda sul principio consolidato per cui conta la destinazione funzionale di un bene al servizio pubblico, e non la sua esposizione alla pubblica fede, rendendo il ricorso manifestamente infondato.

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Pubblicato il 22 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso in Cassazione: Quando Viene Dichiarato Inammissibile

Il ricorso in Cassazione rappresenta l’ultimo grado di giudizio nel nostro ordinamento, un momento cruciale in cui si può chiedere alla Suprema Corte di verificare la corretta applicazione della legge da parte dei giudici di merito. Tuttavia, l’accesso a questo giudizio non è incondizionato. Una recente ordinanza (n. 17104/2025) della settima sezione penale ci offre un chiaro esempio di quando un ricorso viene respinto senza nemmeno essere discusso nel merito, perché dichiarato inammissibile.

I Fatti del Procedimento

Il caso trae origine dal ricorso presentato da un imputato avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Palermo. L’imputato, tramite i suoi legali, ha deciso di impugnare la decisione di secondo grado, portando la questione dinanzi alla Corte di Cassazione. Il contenuto specifico del reato non è dettagliato nell’ordinanza, ma il fulcro del ricorso verteva su una questione di diritto che, secondo i giudici supremi, era già stata ampiamente risolta in passato.

La Decisione sul Ricorso in Cassazione

La Corte di Cassazione ha esaminato il ricorso e lo ha dichiarato inammissibile. Questa decisione comporta non solo la conferma definitiva della sentenza impugnata, ma anche la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali. In aggiunta, è stata disposta la condanna al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende, una sanzione prevista per scoraggiare la proposizione di ricorsi palesemente infondati.

Le Motivazioni della Decisione

Il cuore della decisione risiede nelle motivazioni addotte dalla Corte. I giudici hanno sottolineato che il ricorso si basava su argomentazioni che si ponevano in netto contrasto con una giurisprudenza ‘assolutamente consolidata’ della stessa Corte. In particolare, la questione giuridica sollevata dall’imputato riguardava la rilevanza della ‘destinazione funzionale al servizio pubblico’ di un bene.

La Corte ha ribadito un principio di diritto ormai pacifico: ciò che conta non è tanto che un bene sia esposto alla ‘pubblica fede’ (cioè accessibile a chiunque) o chi ne sia il proprietario, quanto la sua effettiva funzione al servizio della collettività. Poiché il ricorso non teneva conto di questo orientamento stabile e si basava su premesse errate, è stato considerato privo della fondatezza necessaria per essere esaminato. La Corte ha citato specifici precedenti conformi (tra cui Cass. n. 6476/2025 e Cass. n. 29538/2023), rafforzando l’idea che non vi fossero dubbi interpretativi da risolvere.

Conclusioni e Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza è un monito importante sull’uso corretto del ricorso in Cassazione. Non si tratta di un terzo grado di giudizio dove si possono ridiscutere i fatti, ma di un controllo di legittimità sulla corretta applicazione delle norme. Proporre un ricorso basato su tesi già ripetutamente smentite dalla giurisprudenza non solo è inutile, ma anche economicamente svantaggioso. La decisione di inammissibilità e la conseguente condanna alle spese e alla sanzione pecuniaria evidenziano la necessità di una valutazione attenta e professionale prima di adire la Suprema Corte, per evitare di incorrere in costi certi a fronte di una probabilità di successo pressoché nulla.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
La Corte di Cassazione lo ha ritenuto inammissibile perché le argomentazioni proposte erano in contrasto con un orientamento giurisprudenziale assolutamente consolidato, rendendo il ricorso manifestamente infondato sin dall’inizio.

Qual è il principio giuridico chiave affermato dalla Corte?
Il principio chiave è che, per la qualificazione di un bene, rileva la sua destinazione funzionale al servizio pubblico, a prescindere da chi ne sia il titolare o dal fatto che sia materialmente esposto alla pubblica fede.

Quali sono le conseguenze economiche per chi presenta un ricorso inammissibile?
Il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende, come sanzione per aver proposto un ricorso infondato.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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