Ricorso in Cassazione: Quando le Questioni di Fatto lo Rendono Inammissibile
Il Ricorso in Cassazione rappresenta l’ultimo grado di giudizio nel nostro ordinamento, un baluardo a tutela della corretta applicazione della legge. Tuttavia, il suo perimetro è ben definito: la Suprema Corte è giudice di legittimità, non di merito. Una recente sentenza della Seconda Sezione Penale chiarisce ancora una volta questo principio, dichiarando inammissibile un ricorso che tentava di introdurre una rilettura alternativa dei fatti già vagliati nei precedenti gradi di giudizio.
Il Caso: Un’Accusa di Truffa e l’Identificazione Contestata
La vicenda processuale trae origine da una condanna per truffa. L’imputato, attraverso i suoi legali, ha presentato ricorso alla Corte di Cassazione lamentando un vizio di motivazione nella sentenza della Corte d’Appello. Il punto cruciale della difesa era l’incertezza sull’identificazione del soggetto che aveva aperto il conto corrente utilizzato per ricevere i proventi del reato. Secondo il ricorrente, la Corte d’Appello aveva omesso di considerare le normative bancarie sull’apertura di conti online tramite webcam e non aveva disposto accertamenti tecnici sull’identità e sugli indirizzi email associati, passaggi ritenuti essenziali per provare la sua estraneità ai fatti.
I Limiti del Ricorso in Cassazione: Analisi della Decisione
La Corte di Cassazione ha respinto le argomentazioni della difesa, dichiarando il ricorso inammissibile. La decisione si fonda su un principio cardine della procedura penale: l’impossibilità di rimettere in discussione l’accertamento dei fatti dinanzi al giudice di legittimità.
La Critica alla Motivazione della Corte d’Appello
Il ricorrente sosteneva che la motivazione della sentenza di secondo grado fosse carente e contraddittoria. A suo avviso, i giudici d’appello avevano dato per scontato che fosse stato lui ad aprire il conto corrente, senza affrontare adeguatamente i dubbi sollevati circa la certezza dell’identificazione a distanza e senza disporre le necessarie verifiche tecniche.
La Risposta della Suprema Corte: Nessun Riesame dei Fatti
La Corte ha qualificato le doglianze difensive come “considerazioni schiettamente fattuali”. In sostanza, la difesa non stava evidenziando un errore di diritto o un’illogicità manifesta nel ragionamento dei giudici, ma stava proponendo una “ricostruzione della vicenda storica del tutto diversa”. Questo tipo di operazione, ovvero una lettura alternativa delle prove e dei fatti, è preclusa in sede di legittimità. Il compito della Cassazione non è decidere chi ha ragione sui fatti, ma assicurare che la legge sia stata applicata correttamente e che la motivazione della sentenza sia logica e coerente.
Le Motivazioni: Il Principio della “Doppia Conforme” e i Confini del Giudizio di Legittimità
La Corte ha rafforzato la sua decisione richiamando il principio della cosiddetta “doppia conforme”. Quando la sentenza di primo grado e quella d’appello giungono alla medesima conclusione di colpevolezza con motivazioni che si integrano a vicenda, esse costituiscono un “unico complessivo corpo decisionale”. Ciò rende ancora più arduo per il ricorrente dimostrare un vizio di motivazione, poiché il convincimento del giudice risulta consolidato da due valutazioni concordanti. Il ricorso, pertanto, si è scontrato con il consolidato orientamento giurisprudenziale che vieta di trasformare il giudizio di Cassazione in un terzo grado di merito. Di conseguenza, essendo il ricorso inammissibile, l’imputato è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.
Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche per chi Impugna una Sentenza
Questa pronuncia ribadisce una lezione fondamentale per chi intende affrontare un Ricorso in Cassazione: è essenziale concentrarsi sui vizi di legittimità. Le strategie difensive basate sulla speranza di convincere la Suprema Corte a una diversa valutazione delle prove sono destinate al fallimento. L’impugnazione deve individuare con precisione errori nell’interpretazione o nell’applicazione delle norme giuridiche, oppure illogicità manifeste e insanabili nel percorso argomentativo della sentenza, senza mai sconfinare in una mera riproposizione di argomenti già valutati nel merito.
È possibile chiedere alla Corte di Cassazione di riesaminare come sono andati i fatti di un processo?
No, la Corte di Cassazione è un giudice di legittimità, non di merito. Il suo compito è verificare la corretta applicazione della legge e la logicità della motivazione, non ricostruire gli eventi. Proporre una lettura alternativa dei fatti rende il ricorso inammissibile.
Cosa significa “doppia conforme” e che effetto ha sul ricorso in Cassazione?
Si ha una “doppia conforme” quando la sentenza d’appello conferma integralmente la sentenza di primo grado. Secondo la giurisprudenza citata, in questo caso le due sentenze possono essere lette congiuntamente come un unico corpo decisionale, rendendo più difficile contestare la completezza e la logicità della motivazione.
Quali sono le conseguenze se un ricorso viene dichiarato inammissibile?
Se il ricorso è dichiarato inammissibile, non viene esaminato nel merito. Inoltre, il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e, come in questo caso, di una sanzione pecuniaria a favore della cassa delle ammende.
Testo del provvedimento
Sentenza di Cassazione Penale Sez. 2 Num. 28504 Anno 2025
In nome del Popolo Italiano
Penale Sent. Sez. 2 Num. 28504 Anno 2025
Presidente: NOME
Relatore: COGNOME
Data Udienza: 10/07/2025
SECONDA SEZIONE PENALE
NOME COGNOME
NOME COGNOME
ha pronunciato la seguente sul ricorso proposto da:
udita relazione del consigliere NOME COGNOME;
RITENUTO IN FATTO
2.2. Con il secondo motivo lamenta carenza e contraddittorietà della motivazione (art. 606 lett. e) c.p.p.), per l’incongruità dei passaggi motivazionali con i quali la Corte d’appello ha ritenuto accertato che COGNOME avesse effettivamente aperto il conto corrente sul quale erano state accreditate le somme provento della truffa, omettendo di considerare la normativa bancaria sull’apertura del conto corrente via web cam(che non consentiva di ritenere certa l’apertura di detto conto ad opera del ricorrente), omettendo anche di effettuare accertamenti scientifici circa l’identità del soggetto che avrebbe aperto il conto corrente e accertamenti in ordine agli indirizzi mail dell’imputato.
– Relatore –
Sent. n. sez. 1118/2025
UP – 10/07/2025
1.Il ricorso risulta fondato su considerazioni schiettamente fattuali, avulse dall’effettivo apparato argomentativo della sentenza impugnata, e, comunque, su motivi manifestamente infondati. Sotto l’abito della violazione di legge e della contraddittorietà/illogicità della motivazione, le deduzioni difensive postulano, in realtà, una ricostruzione della vicenda storica del tutto diversa da quella chiaramente esplicata nella conforme motivazione dei giudici di merito, introducendo una lettura alternativa del fatto non consentita in questa sede (Sez. 5,n.26455 del 09/06/2022, Rv. 283370; Sez. 3, n. 18521 del 11/01/2018, Rv. 273217).La sentenza di secondo grado non risulta affatto carente sotto il profilo della mancata risposta alle deduzioni difensive se solo si considera che ai fini del controllo di legittimità sul vizio di motivazione, in presenza di una “doppia conforme”, le due sentenze possono essere lette congiuntamente costituendo un unico complessivo corpo decisionale (Sez.3, n.44418 del 16/07/2013, Rv. 257595; Sez. 2, n. 37295 del 12/06/2019, Rv. 277218).
5.Alla luce di quanto complessivamente esposto il ricorso deve essere dichiarato inammissibile ed il ricorrente condannato al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della cassa delle ammende.
Così Ł deciso, 10/07/2025
Il Presidente NOME COGNOME