Ricorso in Cassazione: Analisi di un’Ordinanza della Suprema Corte
L’ordinanza emessa dalla settima sezione penale della Corte di Cassazione rappresenta un momento cruciale nel percorso giudiziario di un imputato. Questo articolo analizza la struttura e il significato di un simile provvedimento, prendendo spunto da una recente decisione su un ricorso in Cassazione avverso una sentenza della Corte d’Appello di Catania. Comprendere questi atti è fondamentale per cogliere il funzionamento del nostro sistema di giustizia penale.
Il Contesto Processuale del Caso
Il punto di partenza è una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Catania in data 4 luglio 2024. Avverso tale decisione, la parte soccombente ha proposto un’impugnazione davanti alla Corte di Cassazione. Questo tipo di impugnazione, nota come ricorso, non ha lo scopo di riesaminare i fatti del processo, ma di verificare che i giudici dei gradi precedenti abbiano correttamente applicato le norme di legge e di procedura.
La causa è stata assegnata alla settima sezione penale, presieduta dal Presidente Angelo Capozzi e con relatore la Consigliera Giuseppina Anna Rosaria Pacilli. All’udienza del 3 marzo 2025, dopo la relazione del consigliere, la Corte si è riunita in camera di consiglio per deliberare.
La Decisione della Corte e il ricorso in Cassazione
Il provvedimento emesso è un’ordinanza. Nel contesto della Corte di Cassazione, l’ordinanza è spesso utilizzata per decidere su questioni di ammissibilità o altri aspetti procedurali. Il documento in esame formalizza la decisione presa dalla Corte, ma, come spesso accade per questi atti preliminari, non entra nel dettaglio delle argomentazioni giuridiche, che saranno esplicitate nella motivazione completa.
L’esito di un ricorso in Cassazione può essere di vario tipo:
* Inammissibilità: Se il ricorso non rispetta i requisiti formali previsti dalla legge.
* Rigetto: Se i motivi di ricorso sono ritenuti infondati e la decisione impugnata viene confermata.
* Annullamento: Se la Corte accoglie uno o più motivi, annullando la sentenza precedente. L’annullamento può essere con o senza rinvio a un’altra sezione della Corte d’Appello per un nuovo giudizio.
Le Motivazioni
Le motivazioni sono il cuore di ogni provvedimento giudiziario, in quanto spiegano l’iter logico-giuridico seguito dai giudici per giungere a una determinata conclusione. Nel caso di un’ordinanza della Corte di Cassazione, la motivazione si concentra sui motivi di ricorso presentati dalla difesa. I giudici analizzano se le censure mosse alla sentenza di appello riguardino effettivamente violazioni di legge o vizi di motivazione, unici vizi deducibili in sede di legittimità. Il testo fornito non riporta il contenuto delle motivazioni, ma è in questa sezione che la Corte avrebbe spiegato perché il ricorso è stato ritenuto, ad esempio, inammissibile o infondato, citando le norme e la giurisprudenza di riferimento.
Conclusioni
In conclusione, ogni ordinanza della Corte di Cassazione, anche se formalmente breve, ha implicazioni significative. Essa segna un punto fermo nel procedimento penale, stabilendo se la sentenza di secondo grado debba essere confermata, annullata o riesaminata. Questo tipo di atto ribadisce il ruolo fondamentale della Suprema Corte come custode della corretta interpretazione e applicazione del diritto (funzione di nomofilachia), garantendo uniformità e certezza giuridica nell’intero territorio nazionale.
Qual è l’oggetto del provvedimento esaminato?
Il provvedimento è un’ordinanza della Corte di Cassazione che decide su un ricorso presentato contro una sentenza della Corte d’Appello di Catania del 4 luglio 2024.
Chi sono le parti del procedimento dinanzi alla Cassazione?
Il procedimento vede come ricorrente un privato cittadino, nato a Catania nel 2003, che ha impugnato una decisione a lui sfavorevole emessa in secondo grado.
Cosa si può desumere dall’udienza menzionata nel documento?
Dall’indicazione della data di udienza (03/03/2025) e della relazione svolta dal Consigliere, si desume che il caso è stato discusso formalmente davanti al collegio giudicante prima della decisione finale, seguendo l’iter previsto dal codice di procedura penale.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 14251 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 7 Num. 14251 Anno 2025
Presidente: COGNOME
Relatore: COGNOME NOME COGNOME
Data Udienza: 03/03/2025
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
COGNOME NOME nato a CATANIA il 22/03/2003
avverso la sentenza del 04/07/2024 della CORTE APPELLO di CATANIA
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
OSSERVA
Ritenuto che il ricorso è inammissibile perché le censure prospettate non sono
consentite dalla legge in sede di legittimità, in quanto volte a contrastare il mancato riconoscimento delle attenuanti generiche malgrado la sentenza
impugnata risulti sorretta da sufficiente e non illogica motivazione e da adeguato esame delle deduzioni difensive (cfr. pagina tre della sentenza impugnata, ove
sono stati valorizzati i precedenti penali dell’imputato);
rilevato che all’inammissibilità del ricorso conseguono le pronunce di cui
all’art. 616 cod. proc. pen.
P. Q. M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle
ammende.
Così deciso il 3 marzo 2025