LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Ricorso in Cassazione generico: le conseguenze

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato da tre imputati contro una sentenza della Corte d’Appello. Il motivo principale è la natura del ricorso in Cassazione generico, in quanto si limitava a riproporre argomentazioni già valutate e respinte nel precedente grado di giudizio, senza affrontare specificamente le motivazioni della sentenza impugnata. Di conseguenza, i ricorrenti sono stati condannati al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 15 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso in Cassazione generico: La condanna è inevitabile

Presentare un ricorso alla Corte di Cassazione richiede precisione e specificità. Un ricorso in Cassazione generico, ovvero un atto che non articola critiche mirate contro la sentenza impugnata, è destinato a un esito quasi certo: l’inammissibilità. Una recente ordinanza della Suprema Corte ribadisce questo principio fondamentale, condannando i ricorrenti al pagamento delle spese processuali e di una cospicua sanzione pecuniaria. Analizziamo insieme la vicenda per comprendere le ragioni giuridiche e le conseguenze pratiche di questa decisione.

I Fatti del Caso

Tre persone, condannate dalla Corte d’Appello di Reggio Calabria, hanno deciso di impugnare la sentenza ricorrendo alla Corte di Cassazione. Il loro ricorso si basava su un unico motivo: la contestazione della correttezza della motivazione che aveva portato alla loro condanna. Tuttavia, come vedremo, il modo in cui questa contestazione è stata formulata si è rivelato fatale per l’esito del ricorso stesso.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione, con ordinanza del 21 gennaio 2025, ha dichiarato i ricorsi inammissibili. Questa decisione non entra nel merito della colpevolezza o innocenza degli imputati, ma si ferma a un livello preliminare, quello dei requisiti formali e sostanziali dell’atto di impugnazione. Oltre a respingere il ricorso, la Corte ha condannato ciascun ricorrente al pagamento delle spese del procedimento e al versamento di una somma di tremila euro alla Cassa delle ammende.

Le Motivazioni: Perché un ricorso in Cassazione generico è inammissibile?

La Corte ha basato la sua decisione su un’argomentazione chiara e consolidata. Il motivo di ricorso presentato è stato giudicato ‘generico’ e, di conseguenza, inammissibile. Le ragioni sono principalmente due:

1. Ripetitività degli Argomenti: I ricorrenti si sono limitati a riproporre le stesse argomentazioni già presentate e respinte dalla Corte d’Appello. Questo approccio non soddisfa il requisito della specificità, poiché il ricorso in Cassazione deve criticare la decisione impugnata, non riproporre difese già ritenute infondate.

2. Mancanza di Correlazione: La Suprema Corte ha evidenziato una totale mancanza di correlazione tra le ragioni esposte nella sentenza d’appello e i motivi del ricorso. In altre parole, l’impugnazione non criticava specificamente il ragionamento logico-giuridico del giudice precedente, trasformandosi in una ‘censura di fatto’. La Corte di Cassazione, però, è un giudice di legittimità, non di merito: il suo compito non è rivalutare i fatti, ma assicurare la corretta applicazione della legge.

La mancanza di specificità del motivo, ai sensi dell’art. 591, comma 1, lettera c), del codice di procedura penale, è una causa diretta di inammissibilità.

Le Conclusioni: Le conseguenze pratiche della decisione

Questa ordinanza offre un importante monito sulla necessità di redigere ricorsi per Cassazione con estrema cura e tecnicismo. L’inammissibilità di un ricorso in Cassazione generico comporta conseguenze gravi: la sentenza impugnata diventa definitiva, senza che la Suprema Corte abbia nemmeno esaminato il merito delle questioni sollevate. Inoltre, l’inammissibilità comporta quasi automaticamente la condanna al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria, che in questo caso ammonta a 3.000 euro per ciascun ricorrente. La decisione sottolinea che l’impugnazione non è un’opportunità per un terzo grado di giudizio sui fatti, ma un rimedio straordinario per correggere errori di diritto, i quali devono essere individuati e contestati con precisione millimetrica.

Cosa si intende per ricorso in Cassazione generico?
Secondo questa ordinanza, un ricorso è generico quando si fonda su argomenti che ripropongono le stesse ragioni già discusse e ritenute infondate dal giudice precedente, senza contestare specificamente le motivazioni della sentenza impugnata.

Qual è la conseguenza legale di un ricorso generico?
La conseguenza è la dichiarazione di inammissibilità del ricorso, come previsto dall’art. 591, comma 1, lett. c) del codice di procedura penale. Ciò impedisce alla Corte di Cassazione di esaminare il merito della questione.

Oltre all’inammissibilità, quali altre sanzioni sono state applicate ai ricorrenti?
I ricorrenti sono stati condannati al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro ciascuno in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati