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Ricorso in Cassazione generico: inammissibile e con multa

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile il ricorso di un imputato contro una condanna a 4 mesi di reclusione. Il motivo è la presentazione di un ricorso in Cassazione generico, basato su precedenti giurisprudenziali non pertinenti. La decisione comporta per il ricorrente la condanna al pagamento delle spese processuali e di una sanzione di 3.000 euro.

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Pubblicato il 10 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso in Cassazione Generico: La Cassazione Dichiara l’Inammissibilità

Presentare un ricorso davanti alla Corte di Cassazione è l’ultimo grado di giudizio nel nostro ordinamento, un’opportunità cruciale per contestare una sentenza. Tuttavia, l’accesso a questa tutela non è incondizionato. Un’ordinanza recente della Suprema Corte ci ricorda l’importanza di redigere un atto specifico e pertinente. Analizziamo come un ricorso in Cassazione generico non solo sia destinato al fallimento, ma comporti anche significative conseguenze economiche per il proponente.

I Fatti del Processo

La vicenda giudiziaria ha inizio con una condanna a quattro mesi di reclusione, con pena sospesa, emessa dal Tribunale di Napoli. La decisione viene successivamente confermata dalla Corte di Appello. L’imputato, non rassegnandosi all’esito dei primi due gradi di giudizio, decide di presentare ricorso alla Corte di Cassazione. Il ricorso si basa su un unico motivo, con cui si lamenta un vizio di motivazione e un’errata applicazione della legge in merito all’affermazione della sua colpevolezza.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione, con l’ordinanza in esame, ha posto fine al percorso giudiziario dichiarando il ricorso inammissibile. Questa decisione non entra nel merito della colpevolezza o innocenza dell’imputato, ma si ferma a un livello precedente, quello procedurale. La conseguenza diretta di tale declaratoria è stata la condanna del ricorrente al pagamento non solo delle spese processuali, ma anche di una somma di 3.000,00 euro in favore della Cassa delle ammende.

Le motivazioni: l’analisi del ricorso in Cassazione generico

Il cuore della decisione risiede nella valutazione del motivo di ricorso. La Corte lo ha giudicato affetto da “eccessiva genericità”. In pratica, le critiche mosse alla sentenza della Corte di Appello erano formulate in modo troppo vago e astratto, senza indicare con precisione quali parti della motivazione fossero errate e perché.

Inoltre, il ricorrente aveva basato gran parte della sua argomentazione su una precedente sentenza della Cassazione (la n. 1952 del 2013). Tuttavia, i giudici hanno rilevato che il principio di diritto espresso in quella vecchia sentenza si riferiva a una situazione fattuale e giuridica “non sovrapponibile” a quella del caso attuale. Citare precedenti non pertinenti è un errore che contribuisce a rendere il ricorso debole e, in questo caso, fatalmente generico.

Di fronte a un ricorso in Cassazione generico, la legge (art. 616 del codice di procedura penale) prevede una conseguenza chiara: la declaratoria di inammissibilità e la condanna al pagamento delle spese e di una sanzione pecuniaria. La Corte ha applicato questa norma, sottolineando che non vi erano elementi per ritenere che il ricorrente avesse agito “senza versare in colpa nella determinazione della causa di inammissibilità”.

Conclusioni: le implicazioni pratiche

Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale per chiunque intenda adire la Corte di Cassazione: la specificità è un requisito non negoziabile. Un ricorso non può limitarsi a una lamentela generale contro la sentenza impugnata. Deve, al contrario, articolare critiche precise, puntuali e giuridicamente fondate, indicando chiaramente le norme violate e i passaggi illogici della motivazione. L’errore di presentare un ricorso in Cassazione generico non solo preclude ogni possibilità di ottenere una revisione della decisione, ma si traduce anche in un costo economico certo e significativo per il cittadino.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato ritenuto inammissibile perché il motivo di impugnazione era affetto da ‘eccessiva genericità’ e faceva riferimento a un precedente giurisprudenziale non pertinente al caso specifico.

Quali sono le conseguenze economiche per chi presenta un ricorso inammissibile?
La persona che ha presentato il ricorso è stata condannata al pagamento delle spese processuali e di una somma di 3.000,00 euro in favore della Cassa delle ammende, come previsto dall’art. 616 del codice di procedura penale.

Cosa significa che un motivo di ricorso è ‘eccessivamente generico’?
Significa che le critiche alla sentenza impugnata sono formulate in modo vago e astratto, senza specificare quali parti della decisione siano contestate o quali leggi si ritengano violate, impedendo così alla Corte di valutare nel merito l’impugnazione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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