Ricorso in Cassazione con Avvocato: La Firma che Fa la Differenza
Il percorso della giustizia è scandito da regole precise, la cui osservanza è fondamentale per garantire la validità di ogni atto. Questo principio assume un’importanza ancora maggiore quando si giunge all’ultimo grado di giudizio, la Corte di Cassazione. Una recente ordinanza ci rammenta una regola cardine: la necessità del ricorso in cassazione tramite avvocato abilitato. L’omissione di questo requisito non è una mera formalità, ma un errore che può costare caro, come dimostra il caso che analizzeremo.
Il Caso: Un Ricorso Presentato Personalmente
La vicenda trae origine dal ricorso presentato da un privato cittadino avverso un’ordinanza emessa dal Tribunale di Foggia in data 17 settembre 2023. L’interessato, agendo in prima persona, ha deciso di impugnare il provvedimento direttamente davanti alla Suprema Corte di Cassazione. Tuttavia, questo atto di impugnazione, sebbene mosso dalla volontà di far valere le proprie ragioni, si è scontrato con una barriera procedurale insormontabile.
La Normativa sul Ricorso in Cassazione con Avvocato
La Corte ha immediatamente rilevato un vizio insanabile nell’atto. La legge, in particolare l’articolo 613 del codice di procedura penale, così come modificato dalla Legge n. 103 del 2017, è estremamente chiara: il ricorso in Cassazione deve essere sottoscritto, a pena di inammissibilità, da un difensore iscritto nell’apposito albo speciale. Questa non è una semplice prassi, ma una disposizione volta a garantire un’adeguata professionalità e competenza tecnica nel delicato giudizio di legittimità.
La norma è stata interpretata e confermata autorevolmente anche dalle Sezioni Unite della Cassazione (sentenza n. 8914 del 2017), le quali hanno ribadito che la parte privata non ha la facoltà di presentare personalmente il ricorso, essendo richiesta l’assistenza tecnica di un legale cassazionista.
La Procedura Semplificata di Inammissibilità
In presenza di un vizio così evidente, la legge prevede una procedura accelerata. L’articolo 610, comma 5-bis, del codice di procedura penale consente alla Corte di dichiarare l’inammissibilità del ricorso de plano, ovvero senza la necessità di un’udienza pubblica, ma sulla base della semplice lettura degli atti. Questa scelta legislativa mira a deflazionare il carico di lavoro della Corte, eliminando rapidamente i ricorsi che non posseggono i requisiti minimi di ammissibilità.
Le Motivazioni della Corte di Cassazione
Le motivazioni dell’ordinanza sono concise ma inequivocabili. La Corte ha semplicemente constatato che l’atto di impugnazione era stato proposto personalmente dall’interessato e non da un difensore abilitato. Questa violazione delle disposizioni degli articoli 571 e 613 del codice di procedura penale ha determinato, come conseguenza diretta e inevitabile, la declaratoria di inammissibilità del ricorso. Il giudice non è nemmeno entrato nel merito delle questioni sollevate, poiché il difetto formale ha impedito qualsiasi valutazione sostanziale.
Le Conclusioni
La decisione della Suprema Corte si conclude con due statuizioni precise. In primo luogo, il ricorso è dichiarato inammissibile. In secondo luogo, il ricorrente è condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende. Questa sanzione pecuniaria serve a scoraggiare la presentazione di impugnazioni avventate o prive dei requisiti di legge. L’insegnamento che si trae da questa vicenda è chiaro: il percorso verso la giustizia, specialmente nei gradi più alti, richiede non solo la convinzione nelle proprie ragioni, ma anche e soprattutto il rigoroso rispetto delle regole procedurali, a cominciare dalla scelta di affidarsi a un professionista qualificato.
È possibile presentare personalmente un ricorso penale in Cassazione?
No, la legge processuale penale stabilisce che il ricorso debba essere obbligatoriamente sottoscritto da un difensore iscritto nell’albo speciale della Corte di Cassazione. La presentazione personale da parte dell’interessato non è consentita.
Cosa succede se un ricorso in Cassazione viene presentato senza la firma di un avvocato abilitato?
Il ricorso viene dichiarato inammissibile dalla Corte. Ciò significa che i giudici non esamineranno il merito della questione, ma si limiteranno a constatare il difetto formale, respingendo l’atto senza alcuna valutazione sul suo contenuto.
Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso dichiarato inammissibile in questo caso?
La dichiarazione di inammissibilità comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese del procedimento e di una sanzione pecuniaria, che nel caso specifico è stata fissata in 3.000 euro, da versare alla Cassa delle ammende.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 3598 Anno 2024
Penale Ord. Sez. 7 Num. 3598 Anno 2024
Presidente: COGNOME
Relatore: COGNOME NOME
Data Udienza: 07/12/2023
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
COGNOME NOME nato a CERIGNOLA il DATA_NASCITA
avverso l’ordinanza del 17/09/2023 del TRIBUNALE di FOGGIA
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
Visti gli atti.
Esaminati il ricorso e l’ordinanza impugnata.
Rilevato che l’atto di impugnazione è stato proposto personalmente dall’interessato, NOME COGNOME, mentre avrebbe dovuto essere sottoscritto difensore iscritto nell’albo speciale della Corte di cassazione (artt. 571, comm e 613, comma 1, cod. proc. pen., come modificati dalla legge n. 103 del 2017 Sez. U, n. 8914 del 21/12/2017, dep. 2018, Aiello, Rv. 272010-01).
Rilevato, pertanto, che il ricorso deve essere dichiarato inammissibile, plano, a norma dell’art. 610, comma 5-bis, cod. proc. pen. (introdotto da medesima legge n. 103 del 2017), con la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di tremila euro in favore della Cassa del ammende.
P. Q.14.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento dell spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa del ammende.
Così deciso, in Roma 7 dicembre 2023.