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Ricorso in Cassazione: Analisi Procedurale di un Caso

La Corte di Cassazione esamina un ricorso in Cassazione proposto da un imputato avverso una sentenza della Corte d’Appello di Bari. L’ordinanza documenta la fase preliminare dell’udienza, con la relazione svolta dal Consigliere relatore, illustrando un momento chiave del giudizio di legittimità.

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Pubblicato il 29 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso in Cassazione: Le Fasi Preliminari del Giudizio

Il ricorso in Cassazione rappresenta l’ultimo grado di giudizio nel sistema giuridico italiano, un momento cruciale in cui non si riesaminano i fatti, ma si valuta la corretta applicazione della legge da parte dei giudici dei gradi precedenti. L’ordinanza che analizziamo oggi, emessa dalla settima sezione penale della Corte di Cassazione, ci offre uno spaccato di una fase fondamentale di questo procedimento: l’udienza e la relazione del Consigliere.

I Fatti Processuali del Caso

Il caso in esame ha origine dal ricorso presentato da un imputato avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Bari in data 4 luglio 2023. A seguito dell’impugnazione, il procedimento è approdato dinanzi alla Suprema Corte di Cassazione per il cosiddetto ‘giudizio di legittimità’. Il documento in analisi, un’ordinanza, attesta lo svolgimento dell’udienza fissata per il 14 maggio 2025, durante la quale il Consigliere incaricato, in qualità di relatore, ha esposto la sua relazione sul caso al collegio giudicante.

Analisi del Procedimento: Il Ricorso in Cassazione

Quando un caso giunge in Cassazione, la Corte non è chiamata a stabilire se l’imputato sia colpevole o innocente, valutazione già effettuata nei primi due gradi di giudizio. Il suo compito è invece quello di verificare che la legge sia stata applicata correttamente e che la motivazione della sentenza impugnata sia logica, coerente e completa.

Un momento chiave di questo processo è l’udienza, durante la quale viene ‘udita la relazione svolta dal Consigliere’. Il Consigliere Relatore è il giudice a cui è stato affidato lo studio preliminare e approfondito del ricorso. Nella sua relazione, egli riassume i fatti processuali, i motivi di ricorso presentati dalla difesa e le questioni di diritto più rilevanti, fornendo al collegio giudicante tutti gli elementi necessari per la deliberazione finale. Questa fase assicura che la decisione sia ponderata e basata su un’analisi completa degli atti processuali.

Le Motivazioni della Decisione

Le motivazioni di un provvedimento della Corte di Cassazione, come quello che scaturirà da questa udienza, si concentrano esclusivamente sulla corretta interpretazione e applicazione delle norme di diritto. La Corte non riesamina i fatti del processo, ma valuta se i giudici dei gradi precedenti abbiano commesso errori di legge (violazione di legge) o vizi di motivazione (ad esempio, una motivazione illogica, contraddittoria o del tutto mancante) nella loro sentenza. In questo specifico caso, la disamina della Corte si concentrerà sui motivi di ricorso presentati dalla difesa, verificandone la fondatezza alla luce dei principi giuridici e della giurisprudenza consolidata. La decisione finale sarà quindi il risultato di un rigoroso controllo di legittimità sulla decisione della Corte d’Appello.

Le Conclusioni

L’ordinanza in esame rappresenta un passaggio formale ma sostanziale nel giudizio di legittimità. La decisione finale della Corte, che potrà dichiarare il ricorso inammissibile, rigettarlo oppure accoglierlo (annullando con o senza rinvio la sentenza impugnata), dipenderà dall’analisi dei vizi di legittimità denunciati. Questo caso ribadisce il ruolo fondamentale della Cassazione come organo di nomofilachia, ovvero garante dell’uniforme interpretazione della legge su tutto il territorio nazionale, assicurando certezza del diritto e uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge.

Cosa significa che un caso arriva in Corte di Cassazione?
Significa che si è giunti all’ultimo grado di giudizio, dove la Corte non riesamina i fatti, ma si limita a verificare che i giudici dei gradi precedenti abbiano applicato correttamente le norme di legge e abbiano motivato in modo logico la loro decisione.

Qual è il ruolo del Consigliere Relatore?
Il Consigliere Relatore è il giudice, membro del collegio giudicante, che ha il compito di studiare in modo approfondito il caso e di esporre una relazione sintetica dei fatti, dei motivi di ricorso e delle questioni legali agli altri giudici prima della decisione finale.

Che tipo di provvedimento è l’ordinanza in questo contesto?
L’ordinanza in questo contesto è un atto del giudice che regola lo svolgimento del processo. Il documento fornito attesta formalmente che si è tenuta un’udienza e che il Consigliere Relatore ha svolto la sua relazione, segnando un passo procedurale verso la decisione finale sul ricorso.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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