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Ricorso in Cassazione: Analisi Ordinanza Penale 2025

La Corte di Cassazione, Sezione Penale, ha emesso un’ordinanza in seguito a un ricorso in Cassazione proposto da un imputato contro una sentenza della Corte d’Appello di Genova. La decisione, presa nell’udienza del marzo 2025, definisce il procedimento di terzo grado. Sebbene il testo non dettagli l’esito, l’atto illustra la struttura formale di una pronuncia della Suprema Corte.

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Pubblicato il 6 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso in Cassazione: Analisi di una Decisione della Suprema Corte

L’ordinanza in esame, emessa dalla settima sezione penale della Corte di Cassazione, offre uno spunto per approfondire il funzionamento del Ricorso in Cassazione, l’ultimo grado di giudizio nel nostro ordinamento. Questo strumento non serve a riesaminare i fatti del processo, ma a garantire l’uniforme interpretazione e la corretta applicazione della legge su tutto il territorio nazionale. Analizziamo la struttura di questo provvedimento per comprendere meglio il suo ruolo.

Il Contesto Processuale del Ricorso

Il caso trae origine dal ricorso presentato da un individuo contro una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Genova nel settembre 2024. L’imputato, non accettando la decisione di secondo grado, ha deciso di adire la Suprema Corte di Cassazione per far valere le proprie ragioni. Questo passaggio è fondamentale: il ricorso non è un terzo processo sul fatto, ma un controllo di legittimità sulla decisione impugnata.

La Corte, composta da un Presidente e da un collegio di giudici, ha fissato un’udienza nel marzo 2025 per la discussione. Durante l’udienza, un Consigliere specificamente designato, il Relatore, ha esposto i punti salienti del ricorso, preparando il terreno per la deliberazione finale del collegio.

L’Ordinanza della Corte di Cassazione

L’atto emesso è una “ordinanza”, un provvedimento che, in questo contesto, solitamente decide su aspetti procedurali o dichiara l’inammissibilità del ricorso. Il documento, pur nella sua sinteticità, riporta gli elementi essenziali: l’autorità giudiziaria emanante (la Corte di Cassazione, Sez. 7 Penale), le parti coinvolte (il ricorrente) e il provvedimento impugnato (la sentenza della Corte d’Appello di Genova).

Le Motivazioni della Decisione

Il frammento del provvedimento analizzato non esplicita le motivazioni sottostanti alla decisione finale. Tuttavia, in un tipico Ricorso in Cassazione, le motivazioni del giudice di legittimità si concentrano esclusivamente su questioni di diritto. Queste possono includere:

* Violazione di legge: Errata interpretazione o applicazione di una norma sostanziale o processuale.
* Vizi di motivazione: Quando la motivazione della sentenza impugnata è mancante, contraddittoria o manifestamente illogica, ma solo se tale vizio emerge dal testo del provvedimento stesso.
* Nullità procedurali: Violazione di norme processuali che hanno inficiato la validità del giudizio precedente.

La Corte non valuta se l’imputato sia colpevole o innocente, ma solo se i giudici dei gradi precedenti abbiano applicato correttamente le regole del diritto e del processo.

Le Conclusioni e l’Impatto Pratico

L’esito specifico del ricorso non è dettagliato nel testo a nostra disposizione. Le conclusioni di un’ordinanza che definisce un Ricorso in Cassazione possono essere diverse. La Corte può dichiarare il ricorso inammissibile (se mancano i presupposti di legge), rigettarlo (se i motivi sono infondati), oppure accoglierlo. In caso di accoglimento, la Corte annulla la sentenza impugnata, potendo decidere di rinviare il caso a un altro giudice di merito per un nuovo esame (annullamento con rinvio) o, in casi più rari, decidere direttamente la questione senza bisogno di un ulteriore processo (annullamento senza rinvio).

Contro quale provvedimento è stato proposto il ricorso in Cassazione?
Il ricorso è stato presentato avverso la sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Genova in data 25/09/2024.

Qual è il ruolo del Consigliere Relatore?
Come indicato nel documento (“udita la relazione svolta dal Consigliere”), il Relatore è il giudice che studia il caso e lo espone al collegio giudicante, illustrando i fatti, i motivi del ricorso e le questioni giuridiche da risolvere per la decisione.

Cosa decide la Corte di Cassazione?
La Corte di Cassazione non riesamina i fatti del processo, ma si pronuncia sulla corretta applicazione delle norme di diritto e di procedura da parte dei giudici dei gradi di giudizio precedenti (Tribunale e Corte d’Appello).

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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