Ricorso in Cassazione: Analisi di una Decisione della Suprema Corte
L’ordinanza in esame, emessa dalla settima sezione penale della Corte di Cassazione, offre uno spunto per approfondire il funzionamento del Ricorso in Cassazione, l’ultimo grado di giudizio nel nostro ordinamento. Questo strumento non serve a riesaminare i fatti del processo, ma a garantire l’uniforme interpretazione e la corretta applicazione della legge su tutto il territorio nazionale. Analizziamo la struttura di questo provvedimento per comprendere meglio il suo ruolo.
Il Contesto Processuale del Ricorso
Il caso trae origine dal ricorso presentato da un individuo contro una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Genova nel settembre 2024. L’imputato, non accettando la decisione di secondo grado, ha deciso di adire la Suprema Corte di Cassazione per far valere le proprie ragioni. Questo passaggio è fondamentale: il ricorso non è un terzo processo sul fatto, ma un controllo di legittimità sulla decisione impugnata.
La Corte, composta da un Presidente e da un collegio di giudici, ha fissato un’udienza nel marzo 2025 per la discussione. Durante l’udienza, un Consigliere specificamente designato, il Relatore, ha esposto i punti salienti del ricorso, preparando il terreno per la deliberazione finale del collegio.
L’Ordinanza della Corte di Cassazione
L’atto emesso è una “ordinanza”, un provvedimento che, in questo contesto, solitamente decide su aspetti procedurali o dichiara l’inammissibilità del ricorso. Il documento, pur nella sua sinteticità, riporta gli elementi essenziali: l’autorità giudiziaria emanante (la Corte di Cassazione, Sez. 7 Penale), le parti coinvolte (il ricorrente) e il provvedimento impugnato (la sentenza della Corte d’Appello di Genova).
Le Motivazioni della Decisione
Il frammento del provvedimento analizzato non esplicita le motivazioni sottostanti alla decisione finale. Tuttavia, in un tipico Ricorso in Cassazione, le motivazioni del giudice di legittimità si concentrano esclusivamente su questioni di diritto. Queste possono includere:
* Violazione di legge: Errata interpretazione o applicazione di una norma sostanziale o processuale.
* Vizi di motivazione: Quando la motivazione della sentenza impugnata è mancante, contraddittoria o manifestamente illogica, ma solo se tale vizio emerge dal testo del provvedimento stesso.
* Nullità procedurali: Violazione di norme processuali che hanno inficiato la validità del giudizio precedente.
La Corte non valuta se l’imputato sia colpevole o innocente, ma solo se i giudici dei gradi precedenti abbiano applicato correttamente le regole del diritto e del processo.
Le Conclusioni e l’Impatto Pratico
L’esito specifico del ricorso non è dettagliato nel testo a nostra disposizione. Le conclusioni di un’ordinanza che definisce un Ricorso in Cassazione possono essere diverse. La Corte può dichiarare il ricorso inammissibile (se mancano i presupposti di legge), rigettarlo (se i motivi sono infondati), oppure accoglierlo. In caso di accoglimento, la Corte annulla la sentenza impugnata, potendo decidere di rinviare il caso a un altro giudice di merito per un nuovo esame (annullamento con rinvio) o, in casi più rari, decidere direttamente la questione senza bisogno di un ulteriore processo (annullamento senza rinvio).
Contro quale provvedimento è stato proposto il ricorso in Cassazione?
Il ricorso è stato presentato avverso la sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Genova in data 25/09/2024.
Qual è il ruolo del Consigliere Relatore?
Come indicato nel documento (“udita la relazione svolta dal Consigliere”), il Relatore è il giudice che studia il caso e lo espone al collegio giudicante, illustrando i fatti, i motivi del ricorso e le questioni giuridiche da risolvere per la decisione.
Cosa decide la Corte di Cassazione?
La Corte di Cassazione non riesamina i fatti del processo, ma si pronuncia sulla corretta applicazione delle norme di diritto e di procedura da parte dei giudici dei gradi di giudizio precedenti (Tribunale e Corte d’Appello).
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 13978 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 7 Num. 13978 Anno 2025
Presidente: NOME COGNOME
Relatore: COGNOME NOME
Data Udienza: 26/03/2025
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
NOME COGNOME nato il 05/10/1997
avverso la sentenza del 25/09/2024 della CORTE APPELLO di GENOVA
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
Rilevato che l’imputato NOME COGNOME ricorre avverso la sentenza con cui la
Corte di appello di Genova ne ha confermato la condanna per i reati di cui agli artt.
110, 477 e 482 cod. pen.;
Ritenuto che l’unico motivo di ricorso, che deduce vizio di motivazione in relazione alla determinazione del trattamento sanzionatorio, è manifestamente
infondato, poiché la graduazione della pena rientra nella discrezionalità del giudice di merito, che, nel caso di specie, ne ha giustificato l’esercizio in maniera adeguata
(cfr. pag. 1);
Rilevato, pertanto, che il ricorso deve essere dichiarato inammissibile, con la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di
euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle
ammende.
Così deciso il 26/03/2025