LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Ricorso in Cassazione: analisi di un’ordinanza penale

La Corte di Cassazione è stata chiamata a decidere su un ricorso in Cassazione proposto contro un’ordinanza della Corte d’Appello di Bologna. Il caso, discusso in udienza a gennaio 2025, rappresenta un tipico esempio del controllo di legittimità esercitato dalla Suprema Corte nel sistema penale italiano.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 21 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Il ricorso in Cassazione: un’analisi del giudizio di legittimità

Il ricorso in Cassazione rappresenta l’ultimo grado di giudizio nel nostro ordinamento e svolge una funzione essenziale: garantire l’osservanza e l’uniforme interpretazione della legge. In questa sede, non si riesamina il fatto nel suo merito, come nei primi due gradi di giudizio, ma si valuta esclusivamente la corretta applicazione delle norme di diritto e di procedura. Analizziamo le dinamiche di questo importante istituto prendendo spunto da un’ordinanza emessa dalla Sezione Penale della Suprema Corte.

I Fatti del Procedimento

Il caso trae origine da un’ordinanza emessa dalla Corte d’Appello di Bologna. Avverso tale provvedimento, la parte interessata ha proposto un ricorso in Cassazione, portando la questione all’attenzione dei massimi giudici. La Corte Suprema ha quindi fissato un’udienza per la trattazione del ricorso, nominando un Presidente e un Consigliere Relatore, incaricato di esporre i fatti e le questioni giuridiche al collegio. Questo iter procedurale è standard per tutti i casi che arrivano al vaglio della Cassazione e assicura che ogni questione sia attentamente esaminata prima di una decisione finale.

La Decisione della Corte Suprema di Cassazione

L’esito di un ricorso in Cassazione può variare. La Corte può dichiarare il ricorso inammissibile se mancano i presupposti di legge, rigettarlo se i motivi non sono fondati, oppure accoglierlo. In caso di accoglimento, la Corte può annullare il provvedimento impugnato. L’annullamento può essere ‘senza rinvio’, se la Corte decide direttamente la questione, oppure ‘con rinvio’, se è necessario un nuovo esame del merito da parte di un altro giudice, che dovrà attenersi ai principi di diritto stabiliti dalla Cassazione stessa. La decisione finale è formalizzata attraverso un’ordinanza o una sentenza, a seconda della natura della questione trattata.

Le Motivazioni

Le motivazioni dietro la decisione della Corte sono cruciali. Quando esamina un ricorso, la Cassazione si concentra sui cosiddetti ‘vizi di legittimità’. Questi includono l’errata applicazione della legge penale (error in iudicando) o delle norme procedurali (error in procedendo), oppure la presenza di vizi nella motivazione del provvedimento impugnato, come la sua mancanza, la sua manifesta illogicità o la sua contraddittorietà. I giudici non possono valutare se un testimone sia stato credibile o meno, ma possono verificare se il giudice di merito abbia spiegato in modo logico e coerente perché lo ha ritenuto tale. Il cuore del giudizio di legittimità è quindi il controllo sulla correttezza giuridica e logica del percorso decisionale seguito dal giudice precedente.

Le Conclusioni

In conclusione, il ricorso in Cassazione funge da meccanismo di chiusura del sistema giudiziario, assicurando che le decisioni siano conformi alla legge. Ogni ordinanza o sentenza della Suprema Corte non solo risolve il caso specifico, ma crea anche importanti precedenti giurisprudenziali, orientando l’interpretazione delle norme per i casi futuri. Questo ruolo, noto come funzione nomofilattica, è fondamentale per mantenere la certezza del diritto e l’uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge. La decisione analizzata, al di là del suo esito specifico, riafferma l’importanza di questo presidio di legalità.

Cos’è un’ordinanza della Corte di Cassazione?
È un provvedimento con cui la Corte decide su questioni procedurali o su ricorsi che non richiedono la forma più solenne della sentenza. Tipicamente, viene usata per dichiarare l’inammissibilità di un ricorso o per risolvere questioni di competenza.

Contro quale tipo di provvedimento è stato presentato il ricorso in questo caso?
Il ricorso è stato presentato avverso un’ordinanza emessa in data 02/07/2024 dalla Corte d’Appello di Bologna, un giudice di secondo grado.

Qual è il ruolo del Consigliere Relatore nell’udienza in Cassazione?
Il Consigliere Relatore è il giudice a cui viene assegnato lo studio preliminare del caso. Durante l’udienza, egli espone al collegio giudicante i fatti di causa, i motivi del ricorso e le questioni di diritto da risolvere, fornendo una base informativa per la discussione e la decisione finale.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati