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Ricorso in Cassazione: Analisi di un’ordinanza penale

La Corte di Cassazione emette un’ordinanza in merito a un ricorso in Cassazione proposto contro una sentenza della Corte d’Appello di Palermo. Il documento attesta lo svolgimento dell’udienza e la relazione del Consigliere, ma non esplicita la decisione finale sul merito del ricorso.

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Pubblicato il 6 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso in Cassazione: La Funzione dell’Ordinanza Procedurale

Il ricorso in Cassazione rappresenta l’ultimo grado di giudizio nel nostro ordinamento, un momento cruciale in cui non si riesaminano i fatti, ma si valuta la corretta applicazione della legge da parte dei giudici dei gradi precedenti. Il documento che analizziamo oggi è un’ordinanza della settima sezione penale della Corte di Cassazione, un atto che, sebbene apparentemente scarno, ci offre uno spaccato importante del funzionamento della giustizia di legittimità.

Il Contesto del Provvedimento

L’ordinanza in esame scaturisce da un ricorso presentato contro una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Palermo in data 4 aprile 2024. Un imputato, ritenendo la decisione di secondo grado viziata da errori di diritto, ha adito la Suprema Corte per chiederne l’annullamento. Il documento attesta formalmente che il procedimento è giunto alla sua fase decisoria: si è tenuta l’udienza in data 21 marzo 2025, durante la quale il Consigliere relatore ha esposto i termini della questione al collegio giudicante.

La Struttura Formale dell’Atto

L’atto giudiziario è di tipo interlocutorio o decisorio ma in questa forma si presenta estremamente sintetico. Riporta le informazioni essenziali per identificare il procedimento: la sezione della Corte, il nome del Presidente del collegio e del Consigliere relatore, nonché la data dell’udienza. Viene inoltre specificato l’oggetto del contendere, ovvero il ricorso avverso la sentenza della Corte territoriale, e si dà atto che le parti sono state avvisate e che la relazione è stata svolta. Questi elementi, pur essendo formali, sono indispensabili per garantire la regolarità e la trasparenza del processo.

Le Motivazioni: Il Silenzio del Documento

Un aspetto fondamentale da sottolineare è che il documento fornito non contiene la parte motiva né il dispositivo della decisione. In altre parole, non ci viene detto se il ricorso in Cassazione sia stato accolto, rigettato o dichiarato inammissibile, né vengono esplicitate le ragioni giuridiche che hanno condotto i giudici a tale conclusione. Questo non è un’anomalia, ma è tipico di estratti o frontespizi di provvedimenti. Il testo completo dell’ordinanza, depositato successivamente, conterrà l’analisi dettagliata dei motivi di ricorso e la spiegazione logico-giuridica della decisione assunta dalla Corte. La parte che abbiamo esaminato è, in sostanza, la ‘copertina’ formale che certifica l’avvenuta deliberazione.

Conclusioni: L’Importanza degli Atti Procedurali

In conclusione, pur in assenza del merito della decisione, l’analisi di questa ordinanza ci permette di comprendere l’importanza di ogni singolo atto nel complesso iter giudiziario. Documenti come questo scandiscono le tappe del processo, garantendo che ogni fase si svolga nel rispetto delle regole procedurali. L’ordinanza testimonia che il sistema giudiziario ha preso in carico la richiesta del cittadino e ha raggiunto una decisione, il cui contenuto e le cui implicazioni saranno resi noti solo con il deposito delle motivazioni complete. Questo atto ci ricorda che la giustizia è un percorso fatto di passaggi formali e sostanziali, tutti ugualmente necessari per giungere a una pronuncia finale.

Qual è la natura del documento esaminato?
Questo documento è un’ordinanza emessa dalla Corte di Cassazione, un atto giudiziario che, nella forma presentata, attesta l’avvenuta trattazione di un ricorso in una specifica udienza.

Contro quale decisione è stato proposto ricorso?
Il ricorso è stato presentato avverso una sentenza della Corte d’Appello di Palermo emessa in data 04/04/2024.

Il documento rivela l’esito finale del ricorso?
No, il testo fornito non specifica l’esito del ricorso (accoglimento, rigetto, inammissibilità). Si limita a registrare lo svolgimento dell’udienza e la data della decisione, senza includere le motivazioni o il dispositivo finale.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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