Ricorso in Cassazione: Cosa Succede Davanti alla Suprema Corte?
Il Ricorso in Cassazione rappresenta l’ultimo grado di giudizio nel nostro ordinamento, un momento cruciale in cui non si riesaminano i fatti, ma si valuta la corretta applicazione delle norme di diritto. L’ordinanza che analizziamo oggi ci offre uno spaccato di una fase fondamentale di questo complesso iter processuale, mostrando i passaggi formali che precedono la decisione finale della Suprema Corte.
I Fatti Processuali
Il caso in esame ha origine dal ricorso presentato da un imputato contro una sentenza emessa da una Corte d’Appello in data 19 dicembre 2024. L’imputato, ritenendo la decisione dei giudici di secondo grado viziata sotto il profilo della legittimità, ha deciso di adire la Corte di Cassazione per ottenere l’annullamento della pronuncia a lui sfavorevole. Il documento in analisi è l’ordinanza emessa dalla Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione, che dà atto della celebrazione dell’udienza in data 14 aprile 2025.
L’Ordinanza della Corte di Cassazione e il suo significato
L’ordinanza in questione non è la sentenza che decide il caso, ma un atto interlocutorio che fotografa un passaggio del procedimento. In essa, la Corte attesta che è stato dato avviso alle parti, consentendo loro di esercitare il proprio diritto di difesa, e che è stata ascoltata la relazione svolta dal Consigliere incaricato. Quest’ultimo ha il compito fondamentale di esporre al collegio giudicante i fatti di causa, i motivi del ricorso e le questioni di diritto più rilevanti, fornendo così la base per la discussione e la successiva decisione. Questo tipo di provvedimento è essenziale per garantire la trasparenza e la regolarità del procedimento di legittimità.
Il ruolo del Ricorso in Cassazione
È importante sottolineare che il giudizio di Cassazione non è un terzo grado di merito. La Corte non può rivalutare le prove o ricostruire diversamente i fatti come accertati nei gradi precedenti. Il suo compito è esclusivamente quello di verificare se i giudici di merito abbiano correttamente interpretato e applicato le norme di legge (error in iudicando) o se abbiano violato le norme che regolano il processo (error in procedendo). I motivi di ricorso sono tassativamente previsti dalla legge.
Le Motivazioni
Il documento esaminato, essendo un’ordinanza che si limita a registrare lo svolgimento dell’udienza, non contiene le motivazioni della decisione finale. Le motivazioni verranno esplicitate nel provvedimento conclusivo (sentenza o ordinanza di inammissibilità) che sarà depositato successivamente. In quella sede, la Corte spiegherà nel dettaglio le ragioni giuridiche che hanno portato ad accogliere o a rigettare il ricorso, analizzando ciascuno dei motivi di doglianza proposti dalla difesa. La motivazione è un elemento cardine di ogni provvedimento giurisdizionale, in quanto permette di comprendere l’iter logico-giuridico seguito dai giudici e consente un controllo sulla correttezza della decisione.
Le Conclusioni
In conclusione, l’ordinanza rappresenta unicamente una tappa del giudizio di legittimità. L’esito finale del Ricorso in Cassazione non è ancora noto. La Corte, dopo l’udienza e la camera di consiglio, potrà dichiarare il ricorso inammissibile, rigettarlo (confermando la sentenza impugnata), oppure accoglierlo. In caso di accoglimento, la Corte può annullare la sentenza senza rinvio (se non sono necessari ulteriori accertamenti di fatto) oppure con rinvio ad un altro giudice di merito, che dovrà riesaminare il caso attenendosi ai principi di diritto stabiliti dalla Cassazione stessa.
Cosa significa ‘proporre ricorso’ in Cassazione?
Significa chiedere alla Corte di Cassazione, il più alto grado di giudizio in Italia, di verificare la corretta applicazione della legge da parte del giudice che ha emesso la sentenza precedente, in questo caso la Corte d’Appello.
Qual è il ruolo del ‘Relatore’ in un’udienza?
Il Relatore è il giudice incaricato di studiare approfonditamente il caso e di esporre i fatti e le questioni giuridiche agli altri membri del collegio giudicante durante l’udienza, prima che venga presa una decisione.
Un’ordinanza è una decisione definitiva sul caso?
Non necessariamente. Come si evince dal documento, un’ordinanza può essere un atto che regola lo svolgimento del processo, come in questo caso in cui si dà atto della tenuta dell’udienza. La decisione finale sul merito del ricorso è contenuta nella sentenza.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 30008 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 7 Num. 30008 Anno 2025
Presidente: COGNOME
Relatore: COGNOME NOME COGNOME
Data Udienza: 14/04/2025
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
COGNOME NOME nato a TARANTO il 21/12/1985
avverso la sentenza del 19/12/2024 della CORTE APPELLO SEZ.DIST. di TARANTO
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere COGNOME
letto il ricorso proposto nell’interesse di NOME COGNOME avverso la sentenza in epigraf esaminati gli atti e il provvedimento impugnato;
ritenuto che il ricorso è inammissibile perché si sostanzia in un generico difet motivazione quanto alla verifica di cause di non punibilità fulzionali ad una decisione da ren
• GLYPH
ai sensi dell’ad 129 cpp senza precisare quali elementi utili al fine nel caso diano pretermessi nel pervenire al giudizio di responsabilità del ricorrente;
rilevato che all’inammissibilità del ricorso conseguono le pronunce di cui all’art. 616
proc. pen.
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spes processuali e della somma di Euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
Così deciso in data 14 aprile 2025.