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Ricorso in Cassazione: Analisi di un’Ordinanza Penale

L’ordinanza documenta la presentazione di un ricorso in Cassazione da parte di un imputato contro una sentenza della Corte d’Appello di Bologna. Il documento attesta l’avvio del procedimento dinanzi alla Suprema Corte, sezione penale, con la fissazione dell’udienza e la relazione del Consigliere incaricato. L’esito del ricorso non è specificato nel testo fornito, che si limita a introdurre il giudizio di legittimità.

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Pubblicato il 1 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso in Cassazione: Cosa ci Svela un’Ordinanza Introduttiva

Il ricorso in Cassazione rappresenta l’ultimo grado di giudizio nel nostro ordinamento, un momento cruciale in cui non si riesaminano i fatti, ma si valuta la corretta applicazione della legge da parte dei giudici dei gradi precedenti. L’analisi di un’ordinanza, anche se meramente introduttiva come quella in esame, ci permette di comprendere le fasi iniziali di questo importante procedimento. Il documento analizzato, emesso dalla Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione, attesta la proposizione di un ricorso avverso una sentenza della Corte d’Appello di Bologna.

La Struttura dell’Atto Giudiziario

L’ordinanza in esame è un atto formale che funge da ‘copertina’ del procedimento. Essa contiene informazioni essenziali per identificare il caso:
* L’organo giudicante: La Sezione della Corte di Cassazione e la composizione del collegio (Presidente e Relatore).
* Le parti: Il soggetto che ha proposto il ricorso.
* L’oggetto dell’impugnazione: La sentenza di un giudice di grado inferiore (in questo caso, la Corte d’Appello) che si intende contestare.
Il documento certifica che il procedimento è stato formalmente avviato, le parti sono state avvisate e il caso è stato assegnato a un Consigliere Relatore per lo studio e la successiva esposizione in udienza.

Il Percorso del Ricorso in Cassazione

Quando un imputato decide di contestare una sentenza d’appello, presenta un ricorso in Cassazione. Questo atto non può basarsi su una diversa valutazione dei fatti, ma deve denunciare specifici vizi della sentenza impugnata, come la violazione di legge o un difetto di motivazione. Una volta presentato, il ricorso viene assegnato a una delle sezioni penali della Corte. Il Presidente della sezione nomina un Relatore, il quale ha il compito di studiare approfonditamente gli atti e preparare una relazione da esporre durante l’udienza. L’ordinanza in esame cristallizza proprio questo momento procedurale, antecedente alla discussione e alla decisione finale.

Le Motivazioni

Sebbene il documento fornito sia meramente interlocutorio e non contenga la decisione finale, è fondamentale comprendere quale sarebbe stata la struttura delle motivazioni qualora l’ordinanza avesse definito il ricorso. La Corte di Cassazione, nel motivare la propria decisione, non entra nel merito dei fatti, ma si concentra esclusivamente sulle questioni di diritto sollevate dal ricorrente. Le motivazioni avrebbero quindi spiegato se i motivi di ricorso fossero fondati o infondati, analizzando se la Corte d’Appello avesse correttamente interpretato e applicato le norme di legge e se la sua motivazione fosse logica, completa e priva di contraddizioni. La decisione sarebbe stata quindi basata su un’analisi puramente giuridica della sentenza impugnata.

Le Conclusioni

Dal testo analizzato non è possibile desumere l’esito del procedimento. Tuttavia, possiamo delineare le conclusioni tipiche di un giudizio di legittimità. La Corte, dopo l’udienza e la camera di consiglio, avrebbe potuto adottare una delle seguenti decisioni: dichiarare l’inammissibilità del ricorso per vizi formali o manifesta infondatezza; rigettare il ricorso, confermando così la sentenza d’appello; oppure accogliere il ricorso, annullando la sentenza impugnata. In caso di annullamento, la Corte può decidere senza rinvio (se non sono necessari ulteriori accertamenti di fatto) o con rinvio ad un altro giudice per un nuovo esame del caso alla luce dei principi di diritto stabiliti dalla Cassazione stessa.

Cosa significa ‘proporre ricorso in Cassazione’?
Significa impugnare una sentenza di un giudice di grado inferiore (solitamente una Corte d’Appello) davanti alla Corte di Cassazione, che è il massimo organo giurisdizionale, per contestare presunte violazioni di legge o vizi di motivazione, non per un nuovo esame dei fatti.

Qual è il ruolo del Relatore in un’udienza della Corte di Cassazione?
Il Relatore è il giudice del collegio a cui viene affidato lo studio preliminare del caso. Durante l’udienza, egli espone i fatti di causa, i motivi del ricorso e le questioni giuridiche rilevanti, fornendo al collegio una base per la discussione e la decisione finale.

Questo documento rappresenta la decisione finale sul caso?
No. Il documento analizzato è un’ordinanza interlocutoria che si limita a registrare l’avvio del procedimento di ricorso. Non contiene alcuna decisione sul merito dell’impugnazione, il cui esito sarà definito in una successiva sentenza o ordinanza.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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