Ricorso in Cassazione: guida alla lettura di un’ordinanza
Il ricorso in Cassazione rappresenta l’ultimo grado di giudizio nel nostro ordinamento e le sue decisioni sono fondamentali per l’interpretazione della legge. Spesso, però, i documenti prodotti dalla Corte, come le ordinanze, possono apparire criptici a un pubblico non specializzato. In questo articolo, analizzeremo la struttura di un’ordinanza emessa dalla Sezione Penale della Corte di Cassazione per comprendere quali informazioni fornisce e, soprattutto, quali non fornisce.
La struttura formale del provvedimento
Il documento in esame è un’ordinanza, un atto con cui la Corte decide su questioni procedurali. L’intestazione ci fornisce dati essenziali per inquadrare il provvedimento:
* Sezione: Indica il collegio specializzato che ha trattato il caso (in questo caso, la Sezione 7 Penale).
* Presidente e Relatore: Identificano i magistrati che compongono il collegio giudicante. Il Presidente dirige l’udienza, mentre il Relatore è il giudice che ha studiato approfonditamente il caso e ne espone i fatti e le questioni giuridiche agli altri membri.
* Data Udienza e Decisione: Indicano rispettivamente quando il caso è stato discusso e quando la decisione è stata presa.
Il corpo del documento identifica poi le parti coinvolte: il soggetto che ha presentato il ricorso e il provvedimento impugnato, in questo caso una sentenza di una Corte d’Appello. Si tratta di un’informativa essenziale, che tuttavia non entra nel merito della vicenda.
L’assenza di motivazione e dispositivo nel documento iniziale
È fondamentale sottolineare che un documento come quello analizzato, che si limita a registrare l’avvenuta decisione, non contiene gli elementi più importanti di un provvedimento giudiziario: il dispositivo e la motivazione. Il dispositivo è la decisione finale della Corte (es. accoglimento o rigetto del ricorso), mentre la motivazione è la spiegazione delle ragioni giuridiche che hanno portato a tale decisione. Questo tipo di ordinanza attesta semplicemente che la Corte ha deliberato su un dato ricorso in Cassazione, ma per conoscere l’esito e le sue fondamenta legali è necessario attendere il deposito del testo integrale della sentenza o dell’ordinanza motivata.
Le motivazioni
Le motivazioni rappresentano il cuore pulsante di ogni decisione della Corte di Cassazione. È in questa sezione, non presente nel frontespizio analizzato, che i giudici di legittimità esplicitano il percorso logico-giuridico seguito per arrivare alla decisione. Essi verificano se i giudici dei gradi precedenti abbiano applicato correttamente la legge e se la motivazione della sentenza impugnata sia logica e priva di vizi. La lettura delle motivazioni è cruciale per avvocati e cittadini, poiché permette di comprendere l’interpretazione che la Corte Suprema dà a una determinata norma e costituisce un precedente per casi futuri.
Le conclusioni
In conclusione, l’analisi di un’ordinanza di Cassazione nella sua forma iniziale ci offre un quadro puramente procedurale. Ci informa che un ricorso in Cassazione è stato deciso, identificando le parti e il provvedimento impugnato. Tuttavia, per una comprensione completa del caso, è indispensabile attendere e analizzare il testo integrale del provvedimento, che conterrà la motivazione dettagliata. Solo allora sarà possibile comprendere appieno la portata della decisione e le sue implicazioni pratiche e giuridiche.
Che cos’è un’ordinanza della Corte di Cassazione?
È un provvedimento giudiziario che, in questo contesto, attesta l’avvenuta decisione su un ricorso, ma non ne riporta l’esito né le motivazioni, che saranno rese note con il deposito del testo integrale.
Quali informazioni si possono ricavare da questo tipo di documento?
Si possono identificare le parti del processo (chi ha proposto ricorso), il provvedimento impugnato (la sentenza di una Corte d’Appello), la sezione della Corte che ha deciso e la data della decisione.
Cosa manca in questo documento per comprendere la decisione della Corte?
Mancano le parti fondamentali: il dispositivo, ovvero la decisione finale della Corte (es. rigetto, annullamento), e soprattutto la motivazione, cioè la spiegazione dettagliata delle ragioni giuridiche alla base della decisione.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 18316 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 7 Num. 18316 Anno 2025
Presidente: COGNOME
Relatore: COGNOME
Data Udienza: 10/01/2025
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
COGNOME nato a NAPOLI il 14/02/1993
avverso la sentenza del 14/06/2024 della CORTE APPELLO di NAPOLI
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere COGNOME;
R.G. n. 29525/2024
CONSIDERATO IN FATTO E IN DIRITTO
Visti gli atti e la sentenza impugnata (condanna per il reato previsto dall’art. 391 ter pen.);
Esaminato il motivo di ricorso, relativo al mancato riconoscimento delle circostanze attenuan generiche;
Ritenuto il motivo inammissibile perché manifestamente infondato e obiettivamente generico rispetto alla motivazione della sentenza impugnata con la quale non si confronta;
Rilevato, pertanto, che il ricorso deve essere dichiarato inammissibile, con la condanna de ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della
Cassa delle ammende;
P. Q. M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processual e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
Così deciso il 10 gennaio 2025.