LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Ricorso in Cassazione: Analisi di un’Ordinanza Penale

La Corte di Cassazione, Sezione Penale, ha emesso un’ordinanza a seguito di un ricorso proposto contro una sentenza della Corte d’Appello di Napoli. Il documento registra la decisione presa in udienza, segnando una fase cruciale del giudizio di legittimità. Il ricorso in Cassazione rappresenta l’ultimo grado di giudizio nel sistema legale italiano, focalizzato sulla corretta applicazione della legge.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 28 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso in Cassazione: Come Funziona l’Ultimo Grado di Giudizio

L’ordinamento giuridico italiano prevede diversi gradi di giudizio per garantire un’attenta valutazione di ogni caso. Il ricorso in Cassazione rappresenta l’apice di questo percorso, un momento decisivo in cui non si discutono più i fatti, ma la corretta applicazione della legge. Analizziamo un’ordinanza emessa dalla Suprema Corte per comprendere meglio questo importante istituto processuale.

Il Percorso Giudiziario: Dalla Corte d’Appello alla Cassazione

Un procedimento penale, dopo la sentenza di primo grado, può essere riesaminato dalla Corte d’Appello, che valuta nuovamente sia i fatti che l’applicazione delle norme. La decisione della Corte d’Appello, a sua volta, può essere impugnata attraverso un ricorso in Cassazione. Questo ricorso, tuttavia, non è un terzo processo sul merito. La Corte di Cassazione, infatti, ha il compito di ‘nomofilachia’, ovvero di garantire l’uniforme interpretazione della legge su tutto il territorio nazionale. Essa verifica che i giudici dei gradi precedenti non abbiano commesso errori di diritto o vizi di motivazione.

Analisi del provvedimento sul ricorso in Cassazione

Il documento in esame è un’ordinanza emessa dalla settima sezione penale della Corte di Cassazione. Questo tipo di atto, di per sé, non illustra il merito della vicenda, ma certifica una decisione presa dal collegio giudicante in una data specifica. Nel caso di specie, l’ordinanza fa seguito al ricorso presentato da un’imputata contro una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Napoli. La sua emissione indica che il processo è giunto alla sua fase finale.

Le Figure Chiave: Presidente e Relatore

Nell’intestazione del provvedimento compaiono due figure fondamentali del collegio giudicante: il Presidente e il Relatore. Il Presidente dirige l’udienza e l’intera attività del collegio. Il Relatore è il giudice a cui è stato affidato lo studio approfondito del caso e che, durante l’udienza, espone i fatti, i motivi del ricorso e le questioni giuridiche rilevanti, fornendo la base per la discussione e la decisione finale.

La Decisione della Corte

L’ordinanza si limita a registrare che la Corte ha deciso in una specifica data, a seguito dell’udienza e della relazione del Consigliere incaricato. La brevità del testo è tipica degli atti che formalizzano una decisione, le cui motivazioni vengono depositate in un momento successivo. Tali motivazioni spiegheranno se il ricorso è stato accolto, respinto o dichiarato inammissibile.

Le Motivazioni

Sebbene il documento non le espliciti, le motivazioni dietro un’ordinanza di questo tipo possono essere varie. Spesso, un’ordinanza della Corte di Cassazione dichiara l’inammissibilità del ricorso. Ciò può accadere per diverse ragioni procedurali: il ricorso è stato presentato fuori termine, non sono stati specificati correttamente i motivi di diritto, oppure le censure sollevate mirano a un riesame dei fatti, attività preclusa in sede di legittimità. In altri casi, l’ordinanza può risolvere questioni procedurali sorte durante il giudizio di cassazione stesso.

Le Conclusioni

In conclusione, un’ordinanza della Corte di Cassazione segna un punto fermo e spesso definitivo in un procedimento penale. Se l’ordinanza dichiara il ricorso inammissibile o lo rigetta, la sentenza della Corte d’Appello diventa definitiva e la pena in essa contenuta diventa esecutiva. Questo tipo di provvedimento, pur nella sua concisione, rappresenta la conclusione di un lungo iter processuale e l’affermazione finale della giustizia in un caso specifico, garantendo la certezza del diritto.

Cosa significa ‘Ordinanza’ in questo contesto?
È un provvedimento decisorio emesso dalla Corte di Cassazione che definisce il giudizio sul ricorso. A differenza di una sentenza, spesso risolve questioni procedurali o dichiara l’inammissibilità del ricorso in una forma più sintetica.

Qual è il ruolo della Corte di Cassazione in un processo penale?
La Corte di Cassazione non riesamina i fatti del reato, ma svolge un giudizio di legittimità. Controlla, cioè, che la legge sia stata interpretata e applicata correttamente dai giudici dei gradi di giudizio precedenti (Tribunale e Corte d’Appello).

Qual è l’esito del ricorso menzionato nel documento?
Il documento non specifica l’esito (es. rigetto, accoglimento, inammissibilità), ma attesta che una decisione è stata presa dal collegio giudicante in una data specifica. L’esito e le relative motivazioni saranno contenuti nel testo completo del provvedimento, che verrà depositato successivamente.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati