Ricorso in Cassazione: Come si Svolge il Giudizio di Legittimità?
Il ricorso in Cassazione rappresenta l’ultimo grado di giudizio nel nostro ordinamento, un momento cruciale in cui non si riesaminano i fatti, ma si valuta la corretta applicazione delle norme di diritto da parte dei giudici dei gradi precedenti. Recentemente, un’ordinanza della Suprema Corte ha offerto uno spunto per analizzare le fasi salienti di questo procedimento. Il caso in esame trae origine da un ricorso presentato avverso una sentenza della Corte d’Appello di Firenze, portando la questione all’attenzione della settima sezione penale della Cassazione.
Il Contesto del Provvedimento: Dall’Appello alla Cassazione
Il percorso che porta un caso dinanzi alla Corte di Cassazione inizia con la presentazione di un ricorso da parte di uno dei soggetti legittimati. In questo specifico frangente, l’imputato, a seguito di una condanna in appello, ha deciso di impugnare la decisione, lamentando presumibilmente vizi di legittimità. Il documento in analisi è un’ordinanza, ovvero un atto con cui la Corte gestisce aspetti procedurali del giudizio.
L’intestazione del provvedimento ci informa sulla composizione del collegio giudicante, con l’indicazione del Presidente e del Consigliere Relatore. Quest’ultima figura è fondamentale: il Relatore ha il compito di studiare approfonditamente gli atti, preparare una relazione sulla vicenda e illustrarla al collegio durante l’udienza. Nel nostro caso, l’udienza si è tenuta e la relazione è stata svolta, come si evince dal testo.
L’Importanza dell’Ordinanza nel ricorso in Cassazione
Spesso si pensa che la Cassazione si pronunci solo con sentenze che mettono la parola fine a un processo. In realtà, la Corte emana frequentemente anche ordinanze per decidere su questioni che non definiscono il merito della causa. Ad esempio, un’ordinanza può dichiarare l’inammissibilità di un ricorso presentato senza i requisiti di legge, può risolvere questioni procedurali o disporre adempimenti necessari per la prosecuzione del giudizio.
Il documento in esame, pur essendo solo l’incipit del provvedimento, ci mostra i passaggi formali che precedono la decisione: la proposizione del ricorso, la fissazione dell’udienza, l’avviso alle parti e l’ascolto della relazione. Questi step garantiscono il corretto svolgimento del contraddittorio anche in sede di legittimità.
Le Motivazioni
Le motivazioni alla base di un’ordinanza come questa sono strettamente legate alla funzione ordinatoria e processuale che essa svolge. La Corte, dopo aver ascoltato la relazione del Consigliere incaricato e valutato gli atti, adotta una decisione per regolare il prosieguo del procedimento. La motivazione di un’ordinanza, sebbene possa essere più sintetica rispetto a quella di una sentenza, deve comunque dare conto delle ragioni giuridiche che hanno portato il collegio a quella specifica statuizione, assicurando trasparenza e comprensibilità.
Le Conclusioni
In conclusione, l’analisi di un’ordinanza emessa in sede di ricorso in Cassazione ci permette di comprendere meglio il funzionamento della giustizia al suo più alto livello. Anche un atto apparentemente semplice e introduttivo rivela la complessa macchina procedurale che garantisce il rispetto della legge e dei diritti delle parti. Ogni fase, dalla presentazione del ricorso alla relazione in udienza, è un tassello fondamentale per arrivare a una decisione ponderata, sia essa di rito o di merito.
Cos’è un ricorso in Cassazione?
È l’atto con cui si impugna una sentenza di secondo grado davanti alla Corte di Cassazione, il massimo organo della giustizia italiana, per far valere presunti errori di diritto e non per riesaminare i fatti del caso.
Qual è il ruolo del Consigliere Relatore?
È il giudice, all’interno del collegio giudicante, che viene incaricato di studiare il caso in modo approfondito e di esporre i fatti, le questioni giuridiche e le proprie valutazioni agli altri membri del collegio durante l’udienza.
Cosa indica il documento analizzato?
Il documento rappresenta l’intestazione e l’introduzione di un’ordinanza della Corte di Cassazione, che attesta l’avvenuta discussione di un ricorso contro una sentenza della Corte d’Appello di Firenze, dopo aver dato avviso alle parti e ascoltato la relazione del Consigliere.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 28029 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 7 Num. 28029 Anno 2025
Presidente: COGNOME
Relatore: COGNOME NOME COGNOME
Data Udienza: 26/05/2025
ORDINANZA
sul ricorso proposto da: COGNOME nato il 24/04/1975
avverso la sentenza del 12/12/2024 della CORTE APPELLO di FIRENZE
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere COGNOME
7
letto il ricorso proposto nell’interesse di Sambe Bara avverso la sentenza in epigrafe;
esaminati gli atti e il provvedimento impugnato;
ritenuto che il ricorso è inammissibile perché i motivi prospettati non sono consentiti da legge in sede di legittimità in quanto mirano a contestare, in ragione di ritenute violazioni di
e asseriti vizi di motivazione, le valutazioni spese riguardo alla confermata operatività d recidiva nonchè alla misura della pena irrogata quando di contro la sentenza impugnata risulta
sorretta da sufficiente e non illogica motivazione e da adeguato esame delle deduzioni difensive su tali punti così da rendere il relativo giudizio di merito non censurabile in questa sede;
rilevato che all’inammissibilità del ricorso conseguono le pronunce di cui all’art. 616 c proc. pen.
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di Euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
Così deciso in data 26 maggio 2025.