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Ricorso in Cassazione: Analisi di un’ordinanza penale

La Corte di Cassazione, Sezione Penale, ha emesso un’ordinanza in merito a un ricorso in Cassazione proposto contro una sentenza della Corte d’Appello. Il provvedimento, emesso a seguito dell’udienza, definisce una fase cruciale del procedimento di impugnazione, confermando la struttura formale del giudizio di legittimità.

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Pubblicato il 25 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso in Cassazione: Come funziona il giudizio di legittimità

L’analisi di un’ordinanza della Corte di Cassazione offre uno spunto prezioso per comprendere le dinamiche del processo penale nel suo grado più elevato. Anche un documento apparentemente scarno di dettagli sul caso specifico, come quello in esame, ci permette di esplorare la struttura e la funzione del Ricorso in Cassazione, un momento fondamentale per la tutela dei diritti e la corretta applicazione della legge.

L’Ordinanza nel Ricorso in Cassazione Penale

L’ordinanza è uno dei provvedimenti con cui la Corte Suprema si esprime. A differenza della sentenza, che solitamente definisce il merito della questione, l’ordinanza può risolvere aspetti procedurali o decidere il ricorso in forme semplificate, ad esempio dichiarandone l’inammissibilità. Il documento analizzato, emesso dalla Settima Sezione Penale, segna la conclusione di una fase del giudizio di legittimità, avviato da un imputato contro una decisione della Corte d’Appello di Reggio Calabria.

I Soggetti Chiave del Procedimento

All’interno del collegio giudicante, due figure sono centrali:
* Il Presidente: Dirige l’udienza e l’intera attività del collegio, garantendo il corretto svolgimento del processo.
* Il Relatore: È il giudice a cui viene affidato lo studio preliminare del ricorso. Durante l’udienza, espone i fatti di causa, i motivi del ricorso e le questioni giuridiche da risolvere, fornendo al collegio la base per la discussione e la decisione finale.

L’Iter del Ricorso in Cassazione: Dalla Sentenza d’Appello alla Decisione

Quando un imputato o il pubblico ministero ritengono che una sentenza della Corte d’Appello sia viziata da errori di diritto, possono presentare un Ricorso in Cassazione. Questo non apre a un terzo giudizio sui fatti (la Cassazione non è un ‘terzo grado di merito’), ma a un controllo sulla legittimità della decisione. La Corte verifica se i giudici dei gradi precedenti abbiano interpretato e applicato correttamente le norme di legge e processuali.

I Fatti all’origine del procedimento

Il provvedimento in esame non entra nel dettaglio dei fatti che hanno portato alla condanna nei gradi di merito. L’atto si limita a indicare l’origine del procedimento: un ricorso presentato da un soggetto avverso la sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Reggio Calabria in data 04/02/2025. L’oggetto del contendere, quindi, non sono più i fatti materiali, ma i presunti errori di diritto contenuti in quella sentenza.

Le Motivazioni

Sebbene il documento fornito sia di natura formale e non contenga il corpo delle motivazioni, questa sezione è il cuore di ogni decisione della Cassazione. In questa parte, i giudici avrebbero esposto il ragionamento giuridico che li ha portati alla decisione finale. Avrebbero analizzato, punto per punto, i motivi di ricorso presentati dalla difesa. Ad esempio, la Corte potrebbe aver valutato se una norma sia stata interpretata correttamente, se un’intercettazione fosse utilizzabile o se la motivazione della sentenza d’appello fosse logicamente coerente e non contraddittoria. È qui che la Corte svolge la sua funzione nomofilattica, ovvero quella di garantire l’uniforme interpretazione della legge.

Le Conclusioni

Le conclusioni rappresentano la decisione finale della Corte, il cosiddetto ‘dispositivo’. In un caso di Ricorso in Cassazione, gli esiti possibili sono principalmente:
1. Inammissibilità: Il ricorso non supera un vaglio preliminare perché privo dei requisiti di legge.
2. Rigetto: Il ricorso viene respinto perché i motivi sollevati sono ritenuti infondati.
3. Annullamento senza rinvio: La Corte annulla la sentenza impugnata senza che sia necessario un nuovo processo, ad esempio perché il reato è prescritto.
4. Annullamento con rinvio: La Corte annulla la sentenza e rimanda il caso a un altro giudice (solitamente un’altra sezione della Corte d’Appello) per un nuovo giudizio, fornendo i principi di diritto a cui attenersi. La scelta tra queste opzioni dipende dall’analisi svolta nelle motivazioni.

Cos’è un’Ordinanza della Corte di Cassazione?
È un provvedimento giudiziario che decide su questioni procedurali o, in alcuni casi, definisce il ricorso stesso, ad esempio dichiarandolo inammissibile. Viene emessa a seguito di un’udienza in cui le parti hanno esposto le loro ragioni.

Qual è il ruolo del Relatore in un processo di Cassazione?
Il Relatore è il giudice del collegio incaricato di studiare approfonditamente il caso. In udienza, espone i fatti, i motivi del ricorso e le questioni giuridiche agli altri giudici, fornendo la base per la discussione e la decisione finale.

Cosa significa presentare un Ricorso in Cassazione?
Significa impugnare una sentenza di un grado inferiore (come quella della Corte d’Appello) davanti alla Corte Suprema. Lo scopo non è ridiscutere i fatti, ma contestare la corretta applicazione delle norme di legge o la presenza di vizi procedurali nella decisione impugnata.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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