Ricorso in Cassazione: Come si Svolge il Procedimento?
Il ricorso in Cassazione rappresenta l’ultimo grado di giudizio nel nostro ordinamento e costituisce un momento cruciale per la tutela dei diritti. Spesso, però, i documenti che ne scandiscono le fasi, come le ordinanze, possono apparire criptici ai non addetti ai lavori. Analizzando un’ordinanza emessa dalla Settima Sezione Penale della Suprema Corte, possiamo fare luce su alcuni passaggi fondamentali di questo complesso iter processuale.
I Fatti del Procedimento
Il caso in esame ha origine dal ricorso presentato da un imputato avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Napoli nel settembre 2024. L’atto giunto dinanzi alla Suprema Corte è un’ordinanza, un provvedimento che in questo contesto serve a formalizzare le attività svolte durante l’udienza. Il documento attesta che è stato dato avviso alle parti e che il Consigliere Relatore ha esposto il proprio resoconto sul caso al collegio giudicante. È importante sottolineare che l’ordinanza non entra nel dettaglio dei fatti che hanno portato alla condanna in appello né specifica i motivi del ricorso; il suo scopo è puramente procedurale.
La Decisione della Corte: Il Ruolo dell’Ordinanza
Dal testo analizzato non emerge la decisione finale sul ricorso in Cassazione. L’ordinanza si limita a riportare la dicitura ‘Così deciso in data 14 aprile 2025’, indicando che il collegio ha raggiunto una deliberazione al termine dell’udienza. Tuttavia, la natura stessa dell’atto non include il dispositivo (la decisione sintetica) né, tantomeno, le motivazioni. Questo tipo di documento serve a scandire i tempi del processo, ma per conoscere l’esito – che potrebbe essere l’inammissibilità, il rigetto o l’accoglimento del ricorso – sarà necessario attendere la pubblicazione della sentenza completa.
Le Motivazioni
Le motivazioni rappresentano il cuore di ogni provvedimento giudiziario, in quanto spiegano il ragionamento logico-giuridico che ha condotto i giudici a una determinata conclusione. Nel documento in esame, le motivazioni sono assenti. Questo perché, come accennato, si tratta di un’ordinanza che fotografa un momento specifico dell’udienza, non della sentenza che definisce il giudizio. In una sentenza di Cassazione, la sezione dedicata alle motivazioni analizzerebbe i singoli motivi di ricorso presentati dalla difesa, verificando se il giudice d’appello abbia commesso errori nell’interpretazione o nell’applicazione della legge. La Corte non riesamina le prove, ma si assicura che il diritto sia stato applicato correttamente.
Le Conclusioni
In conclusione, l’analisi di questa ordinanza offre uno spaccato significativo sul funzionamento del processo penale dinanzi alla Corte di Cassazione. Ci insegna a distinguere tra i diversi tipi di provvedimenti giudiziari e a comprendere che l’iter legale è composto da molteplici fasi formali, ciascuna documentata da atti specifici. Sebbene non riveli l’esito del ricorso in Cassazione, il documento conferma che il processo ha seguito il suo corso, giungendo alla fase deliberativa. Per gli operatori del diritto e per i cittadini, comprendere questi meccanismi è fondamentale per orientarsi nel complesso mondo della giustizia.
Che cos’è un’ordinanza della Corte di Cassazione in questo contesto?
È un atto giudiziario che formalizza una fase del procedimento, come lo svolgimento di un’udienza. A differenza della sentenza, non contiene la decisione di merito sul ricorso né le relative motivazioni.
Quali informazioni si possono ricavare da questo specifico documento?
Il documento conferma che un ricorso, proposto contro una sentenza della Corte d’Appello di Napoli, è stato discusso in un’udienza della Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione in una data specifica e che è stata presa una decisione.
L’ordinanza rivela se il ricorso è stato accolto o respinto?
No, il testo fornito si limita a indicare che una decisione è stata presa (‘Così deciso in data…’), ma non ne specifica in alcun modo il contenuto o l’esito finale. Per conoscere l’esito del ricorso è necessario attendere la pubblicazione della sentenza.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 30759 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 7 Num. 30759 Anno 2025
Presidente: COGNOME
Relatore: COGNOME NOME COGNOME
Data Udienza: 14/04/2025
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
COGNOME NOME nato a NAPOLI il 27/02/1996
avverso la sentenza del 19/09/2024 della CORTE APPELLO di NAPOLI
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere COGNOME
/
letto il ricorso proposto nell’interesse di NOME COGNOME avverso la sentenza in e esaminati gli atti, il provvedimento impugnato e la memoria trasmessa nell’interess
ricorrente;
ritenuto che il ricorso è inammissibile perché i motivi prospettati non sono consenti legge in sede di legittimità in quanto meramente riproduttivi di profili di cen
adeguatamente vagliati e disattesi dai giudici del merito con argomenti giuridicamente co puntuali rispetto al portato delle doglianze difensive, coerenti con riguardo alle em
acquisite oltre che immuni da manifeste incongruenze logiche in relazione alla serietà dell funzionale alla ritenuta configurabilità del reato di cui all’art 322 ascritto all’i
presenza dei tratti costitutivi della resistenza descritta dal capo a) della rubrica, alla pena e alla entità dell’interdizione messa in discussione dall’ultimo motivo di impugnazio
rilevato che all’inammissibilità del ricorso conseguono le pronunce di cui all’art.
proc. pen.
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle processuali e della somma di Euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
Così deciso in data 14 aprile 2025.