Ricorso in Cassazione: Cosa ci Dice un’Ordinanza Preliminare?
L’analisi di un provvedimento giudiziario parte sempre dalla sua natura. Oggi esaminiamo un’ordinanza della Corte di Cassazione, un documento che segna una tappa fondamentale nel percorso di un ricorso in Cassazione. Questo tipo di atto, pur non decidendo il caso nel merito, fornisce informazioni cruciali sull’iter processuale e sull’avvio del giudizio di legittimità, l’ultimo grado di giudizio del nostro ordinamento.
I Fatti Processuali
Il documento in esame è un’ordinanza emessa dalla Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione. Esso nasce dal ricorso presentato da un individuo avverso una sentenza della Corte d’Appello di Milano, emessa in data 26 giugno 2024.
I dati essenziali che emergono sono puramente procedurali:
* Il ricorrente: Un soggetto privato che contesta una decisione a lui sfavorevole.
* Il provvedimento impugnato: Una sentenza di secondo grado della Corte d’Appello di Milano.
* L’autorità giudiziaria: La Corte di Cassazione, che ha il compito di valutare la corretta applicazione della legge (giudizio di legittimità) e non di riesaminare i fatti (giudizio di merito).
L’ordinanza indica inoltre la composizione del collegio giudicante, con la nomina di un Presidente e di un Consigliere Relatore, e fissa la data dell’udienza per la discussione del ricorso al 20 gennaio 2025.
L’Oggetto del Provvedimento e il Ricorso in Cassazione
È fondamentale comprendere che questo documento non è una sentenza. Si tratta di un’ordinanza, un atto con cui il giudice regola lo svolgimento del processo. In questo caso specifico, l’ordinanza attesta che il ricorso in Cassazione è stato formalmente ricevuto e incardinato presso la Suprema Corte. Il suo scopo è quello di avviare formalmente il procedimento, dare avviso alle parti e calendarizzare l’udienza in cui si discuterà la fondatezza dei motivi di ricorso. L’esito del giudizio è ancora del tutto incerto e dipenderà dalla valutazione che la Corte farà delle censure mosse alla sentenza della Corte d’Appello.
La Fase del Giudizio di Legittimità
La presentazione di un ricorso in Cassazione apre la fase del giudizio di legittimità. La Corte non riesamina le prove per decidere se l’imputato sia colpevole o innocente, ma verifica se i giudici dei gradi precedenti abbiano correttamente interpretato e applicato le norme giuridiche e se la motivazione della sentenza impugnata sia logica e priva di vizi. L’udienza fissata è il momento in cui i difensori delle parti potranno illustrare oralmente le proprie argomentazioni al collegio.
le motivazioni
Il documento fornito, essendo l’intestazione di un’ordinanza che fissa l’udienza, non contiene le motivazioni della decisione finale. Le motivazioni vengono redatte dal collegio giudicante solo dopo la discussione e la deliberazione, per spiegare le ragioni giuridiche alla base del verdetto (che potrà essere di inammissibilità, di rigetto o di accoglimento del ricorso). In questa fase preliminare, l’atto si limita a registrare l’avvio del procedimento, a identificare le parti e il collegio, e a fissare il calendario processuale, senza anticipare alcuna valutazione sul merito del ricorso.
le conclusioni
In conclusione, l’ordinanza analizzata rappresenta un tipico atto della fase introduttiva del giudizio dinanzi alla Corte di Cassazione. Sebbene non fornisca dettagli sul caso penale sottostante, essa è di cruciale importanza perché certifica che il processo è giunto al suo ultimo grado. La fissazione dell’udienza segna l’inizio della volata finale, al termine della quale la Suprema Corte emetterà la sua decisione, che potrà confermare, annullare con o senza rinvio la sentenza impugnata, definendo così in modo irrevocabile la vicenda giudiziaria. L’analisi di tali atti ci ricorda l’importanza di ogni singola fase del complesso iter processuale penale.
Cosa significa ‘Ordinanza’ in questo contesto?
In questo contesto, ‘Ordinanza’ è un provvedimento giudiziario che attesta l’avvio di un procedimento presso la Corte di Cassazione. Non decide il caso nel merito, ma ne gestisce una fase processuale, come la fissazione dell’udienza.
Qual è l’oggetto del ricorso menzionato nel documento?
L’oggetto del ricorso è una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Milano in data 26/06/2024. Il documento non specifica i motivi del ricorso, ma solo l’atto che viene impugnato.
Quale decisione ha preso la Corte di Cassazione?
Il documento non riporta alcuna decisione sul merito del ricorso. Si tratta di un atto preliminare che fissa la data dell’udienza e identifica i magistrati e le parti coinvolte nel procedimento. La decisione verrà presa solo dopo l’udienza.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 16740 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 7 Num. 16740 Anno 2025
Presidente: NOME
Relatore: COGNOME NOME COGNOME
Data Udienza: 20/01/2025
ORDINANZA
sul ricorso proposto da: NOME nato il 19/03/1988
avverso la sentenza del 26/06/2024 della CORTE APPELLO di MILANO
dato avviso alle parti; udita la relazione svolta dal Consigliere COGNOME
7
letto il ricorso proposto nell’interesse di NOME COGNOME avverso la sentenza in epig esaminati gli atti e il provvedimento impugnato;
ritenuto che il ricorso è inammissibile perché le censure prospettate si risolvono in vizi della motivazione che la lettura del provvedimento impugnato smentisce integralme
perché connotato da lineare e coerente logicità e da esauriente disamina dei dati pro senza che con il ricorso si segnalino con la dovuta specificità neppure gli argomenti d
pretermessi rispetto al gravame di merito;
rilevato che all’inammissibilità del ricorso conseguono le pronunce di cui all’art.
proc. pen.
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle processuali e della somma di Euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
Così deciso in data 20 gennaio 2025.