LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Ricorso in Cassazione: Analisi di un’Ordinanza Penale

Un’ordinanza della Corte di Cassazione documenta la presentazione di un ricorso in Cassazione avverso una sentenza penale della Corte d’Appello di Napoli. Il documento, di natura prettamente procedurale, attesta l’avvio del giudizio di legittimità, indicando le parti coinvolte e il magistrato relatore, ma senza entrare nel merito della questione o riportare la decisione finale.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 21 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso in Cassazione: Cosa Succede Dopo la Sentenza d’Appello?

Oggi analizziamo un’ordinanza della Corte di Cassazione, un documento che ci permette di fare luce su una fase cruciale del processo penale: il ricorso in Cassazione. Sebbene il testo a nostra disposizione sia interlocutorio e non contenga la decisione finale, esso offre spunti preziosi per comprendere cosa accade quando una sentenza d’appello viene impugnata davanti alla Suprema Corte. Questo tipo di provvedimento segna l’inizio del cosiddetto ‘giudizio di legittimità’, un controllo sulla corretta applicazione della legge.

La Struttura dell’Ordinanza e il suo Significato

Il documento in esame è un’ordinanza che formalizza la presentazione di un ricorso. Leggendolo, possiamo identificare gli elementi chiave che caratterizzano l’avvio di questo procedimento:

* L’impugnazione: Viene specificato che è stato proposto un ricorso avverso una sentenza di una Corte d’Appello (in questo caso, quella di Napoli).
* Le parti: Si identifica il soggetto che ha presentato il ricorso.
* Il Collegio Giudicante: Vengono indicati il Presidente del collegio e il Consigliere Relatore, ovvero il magistrato incaricato di studiare il caso e presentarlo agli altri giudici.

Questo atto, quindi, non decide la controversia, ma certifica che il processo è giunto al suo ultimo grado di giudizio e che la Corte Suprema ha preso in carico il fascicolo.

Il Giudizio di Legittimità e il ricorso in Cassazione

A differenza dei primi due gradi di giudizio (Tribunale e Corte d’Appello), la Corte di Cassazione non riesamina i fatti del caso. Il suo compito, noto come ‘giudizio di legittimità’, è quello di verificare che i giudici dei gradi precedenti abbiano applicato correttamente le leggi e le norme procedurali. Il ricorso in Cassazione può essere presentato solo per specifici motivi previsti dalla legge, come la violazione di una norma di diritto o la presenza di vizi logici nella motivazione della sentenza impugnata.

Le Motivazioni

Il documento analizzato è di natura preliminare e, pertanto, non contiene le motivazioni della decisione finale. In una sentenza o ordinanza definitiva, la sezione delle motivazioni è il cuore del provvedimento. Qui i giudici della Cassazione spiegherebbero il ragionamento giuridico che li ha portati ad accogliere o a rigettare il ricorso. Avrebbero esaminato i motivi di doglianza presentati dal ricorrente e avrebbero stabilito se la sentenza della Corte d’Appello presentava o meno i vizi denunciati, argomentando la propria conclusione sulla base di leggi e principi giurisprudenziali.

Le Conclusioni

Al termine del processo, la Corte di Cassazione emette la sua decisione. Le conclusioni possibili sono diverse. La Corte può dichiarare il ricorso inammissibile se non rispetta i requisiti di legge, oppure rigettarlo se i motivi sono infondati, confermando così la sentenza d’appello. In caso di accoglimento, invece, la Corte può annullare la sentenza impugnata. L’annullamento può essere ‘senza rinvio’, se la Corte decide direttamente la questione, o ‘con rinvio’, se ordina che un nuovo processo d’appello venga celebrato da un’altra sezione della Corte d’Appello per correggere gli errori riscontrati.

Che cos’è un’ordinanza della Corte di Cassazione come quella in esame?
È un atto processuale che formalizza la presentazione di un ricorso e attesta l’avvio del procedimento davanti alla Suprema Corte, indicando le parti e il giudice relatore, senza decidere il merito della questione.

Qual è la funzione principale della Corte di Cassazione?
La Corte di Cassazione non riesamina i fatti, ma svolge un ‘giudizio di legittimità’, ovvero controlla che i giudici dei precedenti gradi di giudizio abbiano correttamente interpretato e applicato le norme di legge e di procedura.

Chi è il ‘Relatore’ menzionato nel documento?
Il Relatore (o Consigliere Relatore) è il giudice, membro del collegio giudicante, a cui viene assegnato lo studio del ricorso. Ha il compito di esporre i fatti e le questioni giuridiche agli altri giudici prima della decisione finale.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati