Ricorso in Cassazione: Cosa ci svela un’Ordinanza Procedurale
L’analisi di un provvedimento giudiziario spesso si concentra sulla decisione finale. Tuttavia, anche gli atti intermedi, come l’ordinanza che esaminiamo oggi, sono fondamentali per comprendere il funzionamento della giustizia. Questo documento riguarda un ricorso in Cassazione presentato contro una sentenza della Corte d’Appello di Bari, offrendoci uno spaccato sull’iter processuale penale nel suo grado più alto.
I Fatti del Procedimento
Il documento in esame è un’ordinanza della Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione. Esso non entra nel dettaglio dei fatti che hanno originato la causa, ma si limita a certificare un passaggio cruciale del processo. Nello specifico, attesta che un imputato ha proposto ricorso contro la sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Bari in data 16/04/2024. L’atto registra l’avvio della fase di discussione del ricorso, con la fissazione di un’udienza e la nomina del collegio giudicante.
La Funzione dell’Ordinanza
È importante sottolineare che questo tipo di ordinanza ha una funzione puramente organizzativa e procedurale. Non decide sul merito della questione, ovvero se il ricorso sia fondato o meno. Il suo scopo è gestire il flusso del procedimento, dare avviso alle parti e preparare il terreno per la decisione finale che verrà formalizzata in una successiva sentenza.
L’Analisi del Ricorso in Cassazione
Il ricorso in Cassazione non è un terzo grado di giudizio in cui si riesaminano i fatti. La Corte di Cassazione è un giudice di legittimità, il cui compito è verificare che i giudici dei gradi inferiori abbiano applicato correttamente le norme di legge e di procedura. L’ordinanza in questione rappresenta il momento in cui la Corte prende formalmente in carico il ricorso per sottoporlo a tale vaglio.
Il Ruolo del Collegio Giudicante
Il documento menziona le figure chiave del Presidente e del Relatore. Il Presidente dirige l’udienza e il lavoro del collegio giudicante. Il Relatore, invece, è il magistrato che ha studiato in modo approfondito gli atti del processo e che espone il caso agli altri membri del collegio, illustrando i motivi del ricorso e le questioni giuridiche da risolvere. La sua relazione è il punto di partenza per la discussione che porterà alla decisione finale.
Le Motivazioni
Trattandosi di un’ordinanza a carattere interlocutorio e procedurale, il documento analizzato non contiene alcuna motivazione sul merito del ricorso. Le motivazioni sono l’insieme delle ragioni giuridiche che spiegano perché la Corte ha preso una determinata decisione (ad esempio, accogliendo o rigettando il ricorso). Queste saranno contenute nella sentenza che verrà pubblicata successivamente all’udienza indicata nell’atto.
Le Conclusioni
In conclusione, l’ordinanza esaminata è un esempio di atto processuale essenziale che, pur non decidendo la controversia, ne scandisce le tappe fondamentali. Ci ricorda che il percorso della giustizia è fatto di passaggi formali e necessari, ognuno con una sua precisa funzione. Per conoscere l’esito del ricorso e le relative motivazioni giuridiche, sarà necessario attendere il deposito della sentenza conclusiva da parte della Corte di Cassazione.
Cosa si intende per ricorso in Cassazione in ambito penale?
È l’atto con cui si impugna una sentenza di secondo grado (emessa dalla Corte d’Appello) davanti alla Corte di Cassazione, che non riesamina i fatti, ma valuta unicamente se la legge sia stata applicata correttamente dai giudici precedenti.
Qual è la funzione di questa specifica ordinanza?
Questa ordinanza ha una funzione meramente procedurale. Attesta che è stato proposto un ricorso, che le parti sono state avvisate e che è stata sentita la relazione del Consigliere Relatore. Non contiene la decisione finale sul caso.
Il documento indica l’esito del processo?
No, il documento non fornisce alcuna indicazione sull’esito finale del ricorso. Si limita a registrare una fase del procedimento dinanzi alla Corte di Cassazione. La decisione sul merito sarà contenuta nella sentenza definitiva.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 17579 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 7 Num. 17579 Anno 2025
Presidente: COGNOME
Relatore: COGNOME NOME COGNOME
Data Udienza: 21/03/2025
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
COGNOME NOME nato a ACQUAVIVA DELLE FONTI il 26/05/1988
avverso la sentenza del 16/04/2024 della CORTE APPELLO di BARI
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere COGNOME
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letto il ricorso proposto nell’interesse di NOME COGNOME avverso la sentenza in epigrafe esaminati gli atti e il provvedimento impugnato;
ritenuto che il ricorso è inammissibile perché l’unica censura proposta, inerente a applicazione della recidiva contestata, riguarda un tema di giudizio proposto per la prima vo
in questa sede perché non devoluto alla Corte del merito con il relativo gravame rilevato che all’inammissibilità del ricorso conseguono le pronunce di cui all’art. 616
proc. pen,
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spe processuali e della somma di Euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
Così deciso in data 21 marzo 2025.