Ricorso in Cassazione: Analisi di un’Ordinanza della Sezione Penale
L’ordinanza emessa dalla settima Sezione Penale della Corte di Cassazione rappresenta un momento fondamentale nell’iter processuale. Sebbene il documento in esame sia formalmente scarno, offre lo spunto per analizzare il funzionamento del ricorso in Cassazione, l’ultimo grado di giudizio nel nostro ordinamento, e il significato di un provvedimento come l’ordinanza.
Il Contesto Giudiziario: dall’Appello alla Cassazione
Il caso trae origine da un appello proposto da un individuo contro una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Firenze nel novembre 2024. Insoddisfatto della decisione di secondo grado, l’imputato ha esercitato il suo diritto di presentare un ricorso in Cassazione, portando la questione dinanzi alla Suprema Corte. Questo tipo di impugnazione non serve a riesaminare i fatti, ma a verificare che i giudici dei gradi precedenti abbiano applicato correttamente la legge.
I Dati Formali dell’Ordinanza
Il documento riporta le informazioni essenziali che incorniciano la decisione:
* L’Autorità Giudicante: La settima Sezione Penale della Corte di Cassazione.
* Le Parti: L’imputato ricorrente.
* Il Provvedimento Impugnato: La sentenza della Corte d’Appello di Firenze.
L’udienza si è tenuta ad aprile 2025, durante la quale il Consigliere Relatore, Pietro Silvestri, ha esposto la sua relazione al collegio giudicante.
Il Ruolo Cruciale del ricorso in Cassazione
Il ricorso in Cassazione è un mezzo di impugnazione straordinario. Le parti non possono presentare nuove prove o chiedere una nuova valutazione dei fatti. I motivi del ricorso sono tassativamente previsti dalla legge e riguardano, ad esempio, la violazione di norme procedurali o la scorretta interpretazione di una norma di diritto sostanziale. Il ruolo della Corte è quello di garantire l’uniformità dell’interpretazione giuridica su tutto il territorio nazionale, agendo come “giudice della legge” (giudice di legittimità) e non come “giudice del fatto”.
L’Ordinanza come Atto del Giudice
A differenza della sentenza, che definisce il giudizio nel merito, l’ordinanza è un provvedimento con cui il giudice regola lo svolgimento del processo. In questo caso specifico, l’ordinanza formalizza la decisione presa dal collegio all’esito dell’udienza, chiudendo la fase processuale davanti alla Suprema Corte.
Le Motivazioni
Il documento analizzato non riporta le motivazioni della decisione, che saranno depositate in un momento successivo. Le motivazioni sono la parte fondamentale di ogni provvedimento giurisdizionale, in quanto spiegano il ragionamento logico-giuridico che ha condotto i giudici a una determinata conclusione. Sarà solo leggendo le motivazioni che si potrà comprendere se il ricorso è stato accolto, rigettato o dichiarato inammissibile e per quali ragioni giuridiche.
Conclusioni
L’ordinanza della Corte di Cassazione, pur nella sua essenzialità formale, segna il punto finale di un complesso percorso giudiziario. Essa rappresenta la pronuncia definitiva sull’applicazione della legge al caso specifico, consolidando un principio di diritto o confermando le decisioni dei giudici di merito. L’analisi di tali atti, anche se limitata agli aspetti procedurali, è cruciale per comprendere le dinamiche del sistema giudiziario penale e l’importanza del controllo di legittimità esercitato dalla Suprema Corte.
Chi ha proposto il ricorso?
Il ricorso è stato proposto da un individuo nato a Napoli il 5 agosto 1992.
Contro quale provvedimento è stato presentato il ricorso?
Il ricorso è stato presentato avverso la sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Firenze in data 14 novembre 2024.
Quale organo ha emesso la decisione finale?
La decisione è stata presa dalla settima Sezione Penale della Corte di Cassazione, come indicato nell’ordinanza del 14 aprile 2025.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 29796 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 7 Num. 29796 Anno 2025
Presidente: COGNOME
Relatore: COGNOME
Data Udienza: 14/04/2025
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
NOME nato a NAPOLI il 05/08/1992
avverso la sentenza del 14/11/2024 della CORTE APPELLO di FIRENZE
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere COGNOME;
R.G. n. 2327/2025
CONSIDERATO IN FATTO E IN DIRITTO
Visti gli atti, la sentenza impugnata, (condanna per il reato di cui all’art. 385 cod. pe
Esaminato il motivo di ricorso, relativo al giudizio di responsabilità e alla sussistenza de
Ritenuto il motivo inammissibile perché aspecifico, non essendosi l’imputato confrontato con l’intera motivazione della sentenza impugnata (cfr. pag. 4);
Rilevato, pertanto, che il ricorso deve essere dichiarato inammissibile, con la condanna d ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore dell
Cassa delle ammende;
P. Q. M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processua e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
Così deciso il 14 aprile 2025.