Il Ricorso in Cassazione: Come Funziona il Giudizio di Legittimità
L’analisi di un’ordinanza della Corte di Cassazione ci offre lo spunto per approfondire uno degli strumenti processuali più importanti del nostro ordinamento: il ricorso in Cassazione. Questo tipo di provvedimento, anche se spesso di natura interlocutoria, segna un momento cruciale nel percorso giudiziario. Vediamo insieme cosa significa e quali sono le sue implicazioni.
Cos’è e come funziona il ricorso in Cassazione?
Il ricorso in Cassazione è un mezzo di impugnazione straordinario. A differenza dei primi due gradi di giudizio (Tribunale e Corte d’Appello), la Corte di Cassazione non riesamina i fatti del caso. Il suo ruolo, definito di “giudice di legittimità”, è quello di verificare che i giudici dei gradi inferiori abbiano applicato correttamente le norme di legge e di procedura. Si può ricorrere in Cassazione solo per specifici motivi previsti dalla legge, come la violazione di legge o un vizio di motivazione della sentenza impugnata.
Le Figure Chiave del Procedimento in Cassazione
Nel documento in esame, compaiono figure essenziali del collegio giudicante:
Il Presidente
Il Presidente del collegio ha il compito di dirigere l’udienza e l’intera attività della sezione giudicante. La sua funzione è garantire l’ordinato svolgimento del processo.
Il Relatore
Il Relatore è il giudice a cui viene affidato lo studio preliminare del ricorso. Durante l’udienza, egli espone i fatti di causa, i motivi del ricorso e le questioni di diritto da risolvere, fornendo al collegio una sintesi completa per la deliberazione finale.
L’Ordinanza come Atto del Procedimento
L’atto che analizziamo oggi è un’ordinanza. Questo tipo di provvedimento è tipicamente utilizzato dalla Corte per gestire aspetti procedurali. Sebbene non contenga la decisione finale sul merito del ricorso, esso costituisce un passo formale all’interno dell’iter giudiziario, attestando che il ricorso è stato presentato e che si è tenuta un’udienza per la sua discussione.
Le motivazioni
Le motivazioni di un’ordinanza o di una sentenza della Corte di Cassazione rappresentano il cuore del provvedimento. In questa sezione, i giudici spiegano il ragionamento giuridico che li ha portati a una determinata decisione. Avrebbero analizzato i singoli motivi di ricorso presentati dalla difesa, stabilendo se fossero fondati o meno. Per esempio, la Corte avrebbe potuto verificare se la Corte d’Appello avesse interpretato erroneamente una norma penale o se la motivazione della sua sentenza fosse stata illogica o carente. È attraverso le motivazioni che si comprende l’esatta interpretazione della legge fornita dalla Suprema Corte, che funge da guida per i futuri casi.
Le conclusioni
Nelle conclusioni, la Corte di Cassazione formalizza la sua decisione, che può avere diversi esiti. Potrebbe dichiarare il ricorso inammissibile, se privo dei requisiti di legge; rigettarlo, se i motivi sono infondati; oppure accoglierlo. In caso di accoglimento, la Corte può annullare la sentenza impugnata. L’annullamento può essere “senza rinvio”, se la Corte stessa può decidere il caso nel merito, oppure “con rinvio”, se è necessario un nuovo giudizio sui fatti da parte di un altro giudice, che dovrà però attenersi al principio di diritto stabilito dalla Cassazione.
Cosa si intende per “Ordinanza” della Corte di Cassazione?
È un provvedimento con cui la Corte regola aspetti procedurali del giudizio. A differenza della sentenza, generalmente non definisce il merito della controversia, ma può, ad esempio, dichiarare l’inammissibilità di un ricorso.
Qual è il ruolo del “Relatore” in un giudizio di Cassazione?
Il Relatore è il giudice del collegio che ha il compito di studiare in modo approfondito il ricorso e gli atti processuali. In udienza, espone i fatti, i motivi di ricorso e le questioni giuridiche al resto del collegio per preparare la decisione.
Cosa indica la data di udienza riportata nel documento?
La data di udienza indica il giorno in cui il ricorso è stato discusso davanti al collegio della Corte di Cassazione. È il momento in cui il Relatore espone la sua relazione e le parti, se presenti, possono illustrare le proprie argomentazioni prima che la Corte si ritiri per decidere.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 17552 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 7 Num. 17552 Anno 2025
Presidente: COGNOME
Relatore: COGNOME NOME COGNOME
Data Udienza: 21/03/2025
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
NOME COGNOME nato a NAPOLI il 26/01/2000
avverso la sentenza del 17/06/2024 della CORTE APPELLO di NAPOLI
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere COGNOME
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letto il ricorso proposto nell’interesse di NOME COGNOME avverso la sentenza in epigrafe;
esaminati gli atti e il provvedimento impugnato;
ritenuto che il ricorso è inammissibile perché i motivi prospettati non sono consentiti da legge in sede di legittimità in quanto diretti a rappresentare asseriti difetti di motivazi
relazione alla responsabilità del ricorrente per i fatti allo stesso ascritti e alla misura del irrogata senza provvedere alla puntuale enunciazione delle ragioni di diritto che lo giustificano
dei correlati congrUi riferimenti alla motivazione dell’atto impugnato, rilevato che all’inammissibilità del ricorso conseguono le pronunce di cui all’art. 616 c
proc. pen.
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di Euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
Così deciso in data 21 marzo 2025.