Ricorso in Cassazione: Come si Svolge il Giudizio di Legittimità
Il ricorso in Cassazione rappresenta l’ultimo grado di giudizio nel nostro ordinamento e svolge una funzione essenziale per garantire l’uniforme interpretazione della legge. Analizziamo un’ordinanza emessa dalla Suprema Corte per comprendere meglio una delle fasi cruciali di questo complesso procedimento. Il documento in esame, pur essendo sintetico, ci offre uno spaccato significativo sulla macchina della giustizia penale ai suoi massimi livelli.
Il Contesto: Il Ricorso in Cassazione Penale
Quando un imputato o il pubblico ministero ritengono che una sentenza, ad esempio di una Corte d’Appello, contenga errori di diritto, possono presentare un ricorso in Cassazione. A differenza dei giudizi di primo e secondo grado, la Cassazione non riesamina i fatti del processo, ma si limita a verificare che la legge sia stata applicata correttamente. I motivi del ricorso sono tassativi e riguardano, tra gli altri, la violazione di norme procedurali o sostanziali e i vizi di motivazione della sentenza impugnata.
Nel caso specifico, l’ordinanza fa riferimento a un ricorso presentato da un cittadino straniero avverso una sentenza della Corte d’Appello di Napoli. Questo atto segna l’avvio formale della valutazione del ricorso da parte della Suprema Corte.
L’Ordinanza Preliminare nel giudizio di Cassazione
Il documento analizzato è un’ordinanza, un atto tipicamente interlocutorio. Esso non decide l’esito del ricorso, ma ne governa lo svolgimento procedurale. In questo caso, l’ordinanza attesta che:
1. È stato proposto un ricorso.
2. È stata fissata una data per l’udienza (21/03/2025).
3. Le parti sono state formalmente avvisate.
4. È stata ascoltata la relazione del Consigliere Relatore, il magistrato incaricato di studiare il caso e di illustrarlo al collegio giudicante.
Questo tipo di provvedimento è fondamentale perché certifica il corretto svolgimento del contraddittorio e la progressione dell’iter processuale verso la decisione finale.
Le motivazioni dell’atto procedurale
La motivazione di un’ordinanza come questa non risiede nel merito della causa, ma nella necessità di garantire ordine, trasparenza e rispetto delle regole procedurali. Ogni passaggio, dalla notifica alle parti alla relazione del Consigliere, è un tassello indispensabile per assicurare che il giudizio di legittimità sia equo e corretto. La formalizzazione di queste fasi serve a dare atto del regolare svolgimento del processo, creando un verbale degli adempimenti che precedono la camera di consiglio, dove i giudici si ritireranno per deliberare.
Le conclusioni e le implicazioni pratiche
L’emanazione di questa ordinanza interlocutoria non permette di prevedere l’esito del ricorso in Cassazione. Essa rappresenta unicamente una tappa del percorso. A seguito dell’udienza e della camera di consiglio, la Corte potrà:
* Dichiarare inammissibile il ricorso: Se mancano i requisiti di legge.
* Rigettare il ricorso: Se i motivi sono ritenuti infondati, confermando la sentenza impugnata.
* Accogliere il ricorso: Annullando la sentenza. L’annullamento può essere ‘con rinvio’ (il caso viene rimandato a un altro giudice di merito per un nuovo esame) o ‘senza rinvio’ (la Cassazione decide direttamente la questione, chiudendo il caso).
Questo documento, quindi, pur nella sua brevità, ci ricorda la complessa architettura del processo penale e l’importanza di ogni singolo atto per la tutela dei diritti e la corretta applicazione della giustizia.
Qual è lo scopo di un’ordinanza come quella esaminata?
Lo scopo è puramente procedurale. L’ordinanza serve a formalizzare lo stato di avanzamento del processo di Cassazione, attestando che è stata fissata un’udienza, che le parti sono state informate e che è stata ascoltata la relazione del giudice incaricato. Non decide il merito della causa.
Chi sono i soggetti principali menzionati nel provvedimento?
I soggetti principali sono l’imputato che ha proposto il ricorso, il Presidente del collegio giudicante e il Consigliere Relatore, incaricato di esporre il caso. Indirettamente, sono coinvolte anche le altre parti del processo (come il Pubblico Ministero) che hanno ricevuto l’avviso.
Cosa accade dopo l’emissione di questa ordinanza?
Dopo questa fase, il collegio della Corte di Cassazione si riunisce in camera di consiglio per deliberare sull’esito del ricorso. La decisione finale potrà essere di inammissibilità, rigetto o accoglimento, con conseguente annullamento (con o senza rinvio) della sentenza impugnata.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 17559 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 7 Num. 17559 Anno 2025
Presidente: COGNOME
Relatore: COGNOME NOME COGNOME
Data Udienza: 21/03/2025
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
NOME nato a ZERAHIO GUIBEROUA( COSTA D’AVORIO) il 01/01/1966
avverso la sentenza del 11/10/2024 della CORTE APPELLO di NAPOLI
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere COGNOME
letto il ricorso proposto nell’interesse di NOME COGNOME NOME avverso la sentenza in epigra esaminati gli atti e il provvedimento impugnato;
ritenuto che il ricorso è inammissibile perché l’unica doglianza prospettata, inerente mancata applicazione delle generiche, appare privi della puntuale enunciazione delle ragioni di
diritto che la giustificano e dei correlati congrui riferimenti alla motivazione dell’atto imp che di contro, sul punto non merita censura alcuna;
rilevato che all’inammissibilità del ricorso conseguono le pronunce di cui all’art. 616
proc. pen.
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di Euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
Così deciso in data 21 marzo 2025.