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Ricorso in Cassazione: Analisi di un’ordinanza

La Corte di Cassazione, Sezione Penale, ha esaminato un ricorso in Cassazione avverso una sentenza della Corte d’Appello di Napoli. L’ordinanza, emessa a seguito dell’udienza, delinea l’esito del procedimento, che si conclude con una statuizione sulle ammende, suggerendo l’inammissibilità o il rigetto del ricorso presentato.

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Pubblicato il 9 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso in Cassazione: Quando l’Appello si Ferma in Procedura

Il ricorso in Cassazione rappresenta l’ultimo grado di giudizio nel sistema legale italiano, un’opportunità per contestare una sentenza non per il merito dei fatti, ma per la corretta applicazione del diritto. Un’ordinanza recentemente emessa dalla Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione ci offre lo spunto per analizzare cosa accade quando un ricorso non supera il vaglio preliminare di ammissibilità.

I Fatti di Causa

Il caso in esame ha origine dal ricorso presentato da un imputato avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di una città del sud Italia nell’ottobre del 2024. Sentendosi leso dalla decisione di secondo grado, l’individuo ha deciso di adire la Suprema Corte, affidando al suo giudizio la revisione della legittimità della sentenza impugnata. Il procedimento è giunto quindi all’udienza camerale, durante la quale il Consigliere relatore ha esposto i termini della questione al collegio giudicante.

La Decisione della Corte: un epilogo procedurale

La Corte di Cassazione ha deciso la questione con un’ordinanza. A differenza di una sentenza, che entra nel merito della controversia, l’ordinanza risolve spesso questioni procedurali. Nel caso specifico, sebbene il testo completo delle motivazioni non sia riportato nel documento a nostra disposizione, l’esito è chiaramente indicato dalla menzione delle “ammende”. Questa terminologia suggerisce che il ricorso sia stato dichiarato inammissibile o rigettato.

Le implicazioni del rigetto del ricorso in Cassazione

Quando la Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile, le conseguenze per il ricorrente sono significative. In primo luogo, la sentenza impugnata diventa definitiva e irrevocabile. In secondo luogo, il ricorrente viene condannato non solo al pagamento delle spese processuali, ma anche al versamento di una somma di denaro alla Cassa delle Ammende, una sanzione volta a scoraggiare impugnazioni palesemente infondate o dilatorie.

Le Motivazioni

Le motivazioni che portano a una declaratoria di inammissibilità di un ricorso in Cassazione sono tipicamente di natura procedurale o di merito-formale. La Corte non riesamina i fatti del processo, ma valuta se la sentenza di appello abbia violato la legge o presenti vizi logici nella motivazione. Un ricorso può essere inammissibile, ad esempio, se i motivi sollevati cercano di ottenere un nuovo giudizio sui fatti (non consentito in Cassazione), se sono formulati in modo generico, o se non rispettano i rigorosi requisiti formali previsti dalla legge.

Le Conclusioni

Questa ordinanza, pur nella sua sinteticità, ribadisce un principio fondamentale del nostro ordinamento: il ricorso in Cassazione non è un terzo grado di giudizio sul merito, ma un rigoroso controllo di legittimità. La decisione sottolinea l’importanza di presentare ricorsi solidamente fondati su questioni di diritto, pena l’inammissibilità e le conseguenti sanzioni economiche. Per i cittadini, ciò si traduce nella necessità di affidarsi a una difesa tecnica esperta che possa valutare con precisione le reali possibilità di successo di un’impugnazione davanti alla Suprema Corte.

Cos’è un ricorso in Cassazione?
È un mezzo di impugnazione con cui si contesta una sentenza di secondo grado non per riesaminare i fatti, ma per presunti errori nell’applicazione delle norme di diritto o per vizi nella motivazione.

Cosa significa quando la Corte di Cassazione emette un’ordinanza?
Significa che la Corte ha preso una decisione su aspetti procedurali del ricorso, come la sua ammissibilità. A differenza della sentenza, l’ordinanza non decide nel merito della colpevolezza o innocenza dell’imputato.

Cosa comporta per il ricorrente la menzione di “ammende” in un’ordinanza della Cassazione?
Indica molto probabilmente che il ricorso è stato dichiarato inammissibile. Di conseguenza, la sentenza precedente diventa definitiva e il ricorrente è condannato a pagare le spese processuali e una sanzione pecuniaria alla Cassa delle Ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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