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Ricorso in Cassazione: analisi di un’ordinanza

La Corte di Cassazione, Sezione Penale, ha emesso un’ordinanza su un ricorso in Cassazione presentato contro una sentenza della Corte d’Appello di Milano. Il provvedimento, estremamente sintetico, si limita a registrare i dati procedurali dell’udienza, senza esporre i fatti o l’esito del giudizio, offrendo uno spunto per comprendere la natura di questi atti.

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Pubblicato il 8 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Analisi di un’Ordinanza: come leggere un provvedimento della Cassazione

Quando si parla di ricorso in Cassazione, si entra nel grado più alto della giustizia ordinaria italiana. Le decisioni della Suprema Corte, siano esse sentenze o ordinanze, sono fondamentali per l’interpretazione del diritto. In questo articolo, analizzeremo un’ordinanza emessa dalla Settima Sezione Penale, per capire cosa ci dice (e cosa non ci dice) un documento di questo tipo e quale sia la sua funzione nel sistema processuale.

I Fatti Processuali Essenziali

Il documento in esame è un’ordinanza emessa a seguito di un ricorso presentato da un imputato avverso una sentenza della Corte d’Appello di Milano, datata 23 ottobre 2024. L’udienza dinanzi alla Corte di Cassazione si è tenuta in data 9 aprile 2025. Questi sono gli unici dati fattuali che emergono dal testo: un soggetto ha impugnato una decisione di secondo grado, portando la questione davanti ai giudici di legittimità. Il provvedimento non entra nel merito della vicenda, ma si limita a certificare che il ricorso è stato trattato in una specifica data.

L’Ordinanza della Suprema Corte e il suo Significato

È cruciale distinguere tra un’ordinanza e una sentenza. Mentre la sentenza definisce il giudizio nel merito, l’ordinanza, come quella in esame, ha spesso una natura procedurale. In particolare, le ordinanze della Settima Sezione Penale della Cassazione, spesso definita ‘sezione filtro’, si occupano di frequente della valutazione preliminare sull’ammissibilità dei ricorsi.

Il documento analizzato è emblematico della sinteticità di tali atti. Esso riporta:
– L’autorità giudiziaria (Corte di Cassazione, Sez. 7 Penale).
– Le figure chiave del collegio (il Presidente e il Consigliere Relatore).
– La data dell’udienza e della decisione.
– Le parti coinvolte (il ricorrente) e il provvedimento impugnato.

La sua funzione è quella di attestare formalmente che il procedimento si è svolto, ma non comunica l’esito del ricorso in Cassazione. Per conoscere l’esito e, soprattutto, le ragioni giuridiche dietro di esso, è necessario attendere il deposito delle motivazioni, che possono essere contenute nell’ordinanza stessa (se succintamente motivata) o in un provvedimento separato.

Le Motivazioni

Il documento fornito è privo di motivazioni. In un provvedimento completo, la sezione dedicata alle motivazioni è il cuore della decisione. Qui i giudici avrebbero spiegato le ragioni giuridiche che hanno portato a una determinata conclusione. Ad esempio, avrebbero potuto dichiarare il ricorso inammissibile per carenza dei requisiti di legge, oppure rigettarlo perché infondato nel merito, o ancora accoglierlo, annullando la sentenza impugnata con o senza rinvio ad un altro giudice. L’assenza di questa parte fondamentale rende impossibile comprendere l’iter logico-giuridico seguito dalla Corte.

Le Conclusioni

In conclusione, l’analisi di questa ordinanza ci insegna che non tutti i documenti giudiziari contengono la decisione finale completa di motivazione. Spesso ci si imbatte in atti interlocutori o procedurali che fotografano solo una fase del processo. Per avere un quadro completo sull’esito di un ricorso in Cassazione, è indispensabile acquisire il testo integrale del provvedimento, comprensivo delle motivazioni. Solo così è possibile comprendere appieno la portata della decisione e le sue implicazioni per il caso specifico e per l’interpretazione generale della legge.

Qual è l’oggetto del provvedimento analizzato?
L’ordinanza riguarda un ricorso in Cassazione proposto da un imputato contro una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Milano in data 23/10/2024.

Quale organo ha emesso la decisione?
La decisione è stata emessa dalla Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione, l’organo supremo della giurisdizione penale in Italia.

Cosa stabilisce l’ordinanza nel testo fornito?
Il testo fornito non stabilisce l’esito del ricorso. Si limita a certificare che l’udienza si è tenuta in data 09/04/2025 e che è stata assunta una decisione, riportando i dati essenziali del procedimento come le parti e il provvedimento impugnato.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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