Ricorso in Cassazione: Cosa Significa l’Ordinanza della Suprema Corte?
L’ordinanza in esame rappresenta un atto fondamentale nel percorso della giustizia penale, segnando l’avvio del giudizio di legittimità. Sebbene il documento sia estremamente sintetico, la sua analisi ci permette di approfondire il funzionamento del ricorso in Cassazione, l’ultimo grado di giudizio del nostro ordinamento. Questo provvedimento non decide la causa, ma certifica che il ricorso presentato avverso una sentenza di secondo grado è stato ricevuto e il procedimento è formalmente iniziato presso la Suprema Corte.
I Fatti del Procedimento
Il caso ha origine da un ricorso in Cassazione presentato da un imputato. L’impugnazione è diretta contro una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Venezia. L’ordinanza analizzata, emessa dalla Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione, funge da atto introduttivo del giudizio di legittimità. Essa si limita a registrare i dati essenziali: le parti coinvolte (l’imputato ricorrente), il provvedimento impugnato (la sentenza della Corte d’Appello) e la data dell’udienza fissata per la discussione. Viene inoltre menzionata l’audizione della relazione svolta dal Consigliere designato, un passaggio preliminare alla discussione collegiale.
La Funzione di un’Ordinanza Preliminare
È cruciale comprendere che questo tipo di ordinanza non contiene una decisione sul merito della controversia. Il suo scopo è puramente procedurale. Essa attesta che la Corte ha preso in carico il ricorso, ha designato un relatore e ha calendarizzato un’udienza. La Corte, in questa fase, non esprime alcuna valutazione sulla fondatezza o meno dei motivi di ricorso; si limita a dare avvio all’iter che porterà alla decisione finale. Questo atto garantisce la trasparenza e informa le parti che il loro caso è pendente e verrà trattato secondo le regole processuali.
Le Motivazioni di un ricorso in Cassazione
A differenza dei giudizi di merito (primo e secondo grado), il ricorso in Cassazione non serve a riesaminare i fatti del processo. La Corte di Cassazione è un giudice di legittimità, il cui compito è verificare la corretta applicazione della legge e la logicità della motivazione della sentenza impugnata. I motivi per cui si può ricorrere sono tassativamente previsti dal codice di procedura penale e includono, ad esempio, l’inosservanza di norme processuali, l’erronea applicazione della legge penale o la presenza di vizi logici manifesti nella motivazione della sentenza d’appello.
Le Conclusioni e le Implicazioni Pratiche
L’ordinanza in esame, pur nella sua essenzialità, ha un’implicazione pratica fondamentale: il processo non è concluso. La sentenza della Corte d’Appello è stata efficacemente impugnata e la sua esecuzione è sospesa fino alla pronuncia definitiva della Cassazione. Le parti dovranno attendere l’udienza fissata, durante la quale verranno discussi i motivi del ricorso. L’esito del giudizio potrà essere l’inammissibilità o il rigetto del ricorso, con conseguente conferma della sentenza d’appello, oppure l’accoglimento del ricorso, che può portare all’annullamento della sentenza con o senza rinvio a un altro giudice.
Cosa significa che è stata emessa questa ordinanza?
Significa che la Corte di Cassazione ha formalmente preso in carico il ricorso presentato contro la sentenza della Corte d’Appello e ha avviato l’iter per il giudizio di legittimità, fissando la data dell’udienza.
Qual è l’oggetto del ricorso in Cassazione in questo caso?
L’oggetto del ricorso è la sentenza emessa in data 13/06/2024 dalla Corte d’Appello di Venezia, della quale il ricorrente chiede l’annullamento o la riforma.
Questo documento decide il merito della causa?
No, questa ordinanza è un atto puramente procedurale. Non contiene alcuna decisione sulla colpevolezza o innocenza dell’imputato, ma si limita a dare inizio al procedimento dinanzi alla Corte di Cassazione.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 15026 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 7 Num. 15026 Anno 2025
Presidente: COGNOME
Relatore: NOME COGNOME
Data Udienza: 31/03/2025
ORDINANZA
sul ricorso proposto da: NOME COGNOME nato a TREVISO il 17/07/1978
avverso la sentenza del 13/06/2024 della CORTE APPELLO di VENEZIA
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME
ritenuto che la Corte di appello di Venezia ha adeguatamente motivato in merito all determinazione della pena, fornendo giustificazione in punto di dosimetria della pena;
ritenuto che le deduzioni sviluppate nel’unico motivo di ricorso sono generiche perché
fronte di una motivazione puntuale, si limitano ad invocare una pena più mite, senza alcun concreta indicazione che giustifichi il dedotto vizio di motivazione;
ritenuto che da quanto precede deriva la inammissibilità del ricorso dalla quale consegue ex
art. 616 c.p.p. la condanna al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della cassa delle ammende che, in ragione delle questioni dedotte, si stima equo determinare
in euro 3000,00.
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spes processuali e della somma di euro 3000,00 in favore della cassa delle ammende.
Co ciso il giorno il 31 marzo 2025