Ricorso in Cassazione: Cosa Succede Dopo la Corte d’Appello?
L’ordinanza che analizziamo oggi ci offre lo spunto per approfondire una fase cruciale del processo penale: il ricorso in Cassazione. Sebbene il documento a nostra disposizione sia solo la ‘copertina’ di un provvedimento e non entri nel merito della questione, esso contiene elementi essenziali per comprendere come si avvia il giudizio di legittimità, l’ultimo grado di giudizio previsto dal nostro ordinamento.
I Dati Essenziali di un’Ordinanza Introduttiva
Il documento in esame è un’ordinanza della Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione. Da essa possiamo estrapolare informazioni fondamentali:
* L’oggetto del contendere: Un ricorso presentato da un imputato.
* Il provvedimento impugnato: Una sentenza emessa da una Corte d’Appello di una città del Sud Italia in data 11 luglio 2024.
* L’autorità giudicante: La Corte di Cassazione, con un collegio composto da un Presidente e da un Consigliere Relatore, incaricato di esporre il caso.
Questi dati, apparentemente semplici, definiscono il perimetro dell’azione legale. Ci dicono che un processo ha già attraversato due gradi di giudizio e che l’imputato, non soddisfatto della decisione d’appello, ha scelto di adire la Suprema Corte.
Il Ruolo della Corte di Cassazione in un Ricorso
È fondamentale chiarire un punto: il ricorso in Cassazione non è un terzo processo nel merito. La Suprema Corte non riesamina i fatti per stabilire se l’imputato sia colpevole o innocente. Il suo compito, definito ‘giudizio di legittimità’, è un altro: verificare che i giudici dei gradi precedenti abbiano applicato correttamente la legge e abbiano motivato la loro decisione in modo logico e non contraddittorio. In altre parole, la Cassazione è il ‘custode della legge’, non un ‘giudice del fatto’.
L’Importanza della Relazione del Consigliere
Nel documento si legge che è stata ‘udita la relazione svolta dal Consigliere’. Questa è una fase centrale dell’udienza. Il Consigliere Relatore, dopo aver studiato approfonditamente gli atti, espone al collegio i motivi del ricorso e le questioni giuridiche che esso solleva, fornendo una base fondamentale per la discussione e la decisione finale.
Le Motivazioni della Decisione
Sebbene il documento fornito sia meramente introduttivo, la parte più importante di qualsiasi provvedimento giudiziario è la motivazione. È in questa sezione che i giudici spiegano il ragionamento logico-giuridico che li ha portati a una determinata conclusione. Nel caso di un ricorso in Cassazione, la Corte spiegherebbe perché i motivi di ricorso sono stati accolti (portando all’annullamento della sentenza impugnata, con o senza rinvio a un altro giudice) o rigettati (rendendo definitiva la condanna o l’assoluzione). L’assenza di questa parte nel testo a nostra disposizione ci impedisce di conoscere l’esito del caso specifico e le ragioni che lo hanno determinato.
Conclusioni
L’analisi di questa ordinanza, pur nella sua essenzialità, ci ha permesso di delineare i contorni del giudizio di legittimità. Evidenzia come un ricorso in Cassazione sia attivato da una parte processuale avverso una decisione di secondo grado e come il procedimento sia formalmente strutturato. Per comprendere appieno il valore di una decisione della Suprema Corte e i principi di diritto affermati, è tuttavia indispensabile poter leggere integralmente le motivazioni, che rappresentano il cuore pulsante di ogni pronuncia giurisprudenziale.
Chi ha presentato il ricorso?
Un imputato, avverso una sentenza di condanna o assoluzione emessa in secondo grado.
Quale provvedimento è stato impugnato?
È stata impugnata una sentenza della Corte d’Appello di Reggio Calabria, emessa in data 11 luglio 2024.
Qual è l’autorità giudiziaria che decide sul ricorso?
La Corte di Cassazione, organo supremo della giurisdizione italiana, in questo caso specifico la sua Settima Sezione Penale.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 15003 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 7 Num. 15003 Anno 2025
Presidente: COGNOME
Relatore: NOME COGNOME
Data Udienza: 31/03/2025
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
NOME COGNOME nato a MELITO DI PORTO SALVO il 11/02/1986
avverso la sentenza del 11/07/2024 della CORTE APPELLO di REGGIO CALABRIA
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME
Ritenuto che il motivo dedotto dal ricorrente è affetto da genericità assoluta rispetto alla motivazione della Corte di appello di Reggio Calabria che,
contrariamente a quanto dedotto nel ricorso, ha congruamente motivato in merito alla sussistenza degli elementi costitutivi del reato ascritto (artt. 385 c.p.), mentre
nel ricorso non sono neppure spiegate le ragioni per le quali la sentenza impugnata presenterebbe evidenti vizi logici della motivazione;
rilevato che dalla inammissibilità del ricorso consegue ex
art. 616 c.p.p. la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma in
favore della cassa delle ammende che, in ragione delle questioni dedotte, si stima equo determinare in euro 3000.
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro 3000 in favore della Cas delle
ammende.
Così de •so il 31 marzo 2025
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