LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Ricorso in Cassazione: analisi di un’ordinanza

La Corte di Cassazione si è pronunciata con ordinanza su un ricorso in Cassazione presentato contro una sentenza della Corte d’Appello. Il provvedimento, sebbene frammentario, suggerisce un esito negativo per il ricorrente, con la probabile condanna al pagamento delle spese processuali e di una somma alla Cassa delle ammende, tipica conseguenza del rigetto o dell’inammissibilità dell’impugnazione.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 7 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso in Cassazione: Cosa Succede Quando la Suprema Corte si Pronuncia con Ordinanza?

Il ricorso in Cassazione rappresenta l’ultimo grado di giudizio nel nostro ordinamento, un momento cruciale che determina l’esito finale di un procedimento penale. Analizziamo oggi un’ordinanza della Suprema Corte per comprendere meglio la sua funzione e le conseguenze pratiche di una sua decisione. Questo provvedimento, pur nella sua sinteticità, offre spunti fondamentali sulla procedura e sulla rigorosità richiesta in questa fase processuale.

Il Caso in Esame: un’Impugnazione contro la Sentenza d’Appello

Il caso trae origine dal ricorso presentato da un imputato avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Catania nel giugno 2024. L’imputato ha deciso di portare la questione dinanzi alla Corte di Cassazione, chiedendo di riesaminare la legittimità della decisione di secondo grado. La Suprema Corte, riunitasi in udienza nel febbraio 2025, ha deliberato sulla questione dopo aver ascoltato la relazione del Consigliere incaricato.

La Decisione della Corte: l’Ordinanza e le sue Conseguenze

La Corte di Cassazione si è pronunciata attraverso un’ordinanza. A differenza di una sentenza, che decide nel merito, l’ordinanza risolve spesso questioni procedurali. Dal testo, seppur incompleto, si evince un esito sfavorevole per il ricorrente. La menzione della condanna al pagamento delle spese processuali e di una somma a favore della ‘Cassa delle ammende’ è un chiaro indicatore che il ricorso non è stato accolto. Questo epilogo è tipico dei casi in cui il ricorso in Cassazione viene dichiarato inammissibile o rigettato.

Le Motivazioni: la Funzione di Giudice di Legittimità della Cassazione

Pur non disponendo del testo integrale delle motivazioni, possiamo delinearne la probabile natura. La Corte di Cassazione non è un terzo grado di merito; non riesamina i fatti, ma valuta esclusivamente la corretta applicazione della legge e la logicità della motivazione della sentenza impugnata. Un ricorso in Cassazione può essere dichiarato inammissibile per svariate ragioni formali: perché i motivi non sono consentiti dalla legge, perché le censure sono generiche o perché si tenta di ottenere un nuovo e non consentito giudizio sui fatti. La decisione di condannare il ricorrente alle spese e a un’ulteriore sanzione pecuniaria serve anche a scoraggiare impugnazioni dilatorie o palesemente infondate, tutelando l’efficienza del sistema giudiziario.

Le Conclusioni: l’Esito Definitivo del Processo

L’ordinanza della Corte di Cassazione segna la conclusione irrevocabile del percorso processuale. Con il rigetto o l’inammissibilità del ricorso, la sentenza della Corte d’Appello diventa definitiva e passa in ‘giudicato’. Ciò significa che la condanna (o l’assoluzione) non può più essere messa in discussione e deve essere eseguita. Per l’imputato, oltre alla conferma della decisione di merito, si aggiunge l’onere economico delle spese dell’ultimo grado di giudizio e del versamento alla Cassa delle ammende, a sottolineare la responsabilità di adire la Suprema Corte solo con motivi solidi e giuridicamente pertinenti.

Cos’è un’ordinanza della Corte di Cassazione?
È un provvedimento giudiziario che, a differenza della sentenza, solitamente decide su questioni procedurali, come l’ammissibilità di un ricorso, senza entrare nel merito completo della controversia.

Cosa implica per il ricorrente una decisione di inammissibilità o rigetto del ricorso?
Significa che la Corte Suprema ha ritenuto il ricorso non fondato o privo dei requisiti di legge. Di conseguenza, la sentenza del giudice precedente (in questo caso, la Corte d’Appello) viene confermata e diventa definitiva.

Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso in Cassazione respinto?
Oltre a vedere confermata la sentenza impugnata, il ricorrente è generalmente condannato al pagamento delle spese processuali relative al giudizio di Cassazione e al versamento di una somma di denaro alla Cassa delle ammende, come sanzione per aver presentato un’impugnazione risultata infondata.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati