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Ricorso in Cassazione: Analisi di un’Ordinanza

La Corte di Cassazione ha emesso un’ordinanza su un ricorso proposto contro una sentenza della Corte d’Appello di Torino. L’atto, di natura prettamente procedurale, delinea l’esito del ricorso in Cassazione, concludendosi con una decisione che implica il pagamento di spese e ammende da parte del ricorrente, suggerendo una declaratoria di inammissibilità o un rigetto.

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Pubblicato il 6 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso in Cassazione: Quando la Suprema Corte Decide con Ordinanza

L’esito di un Ricorso in Cassazione rappresenta un momento cruciale nel percorso giudiziario di un imputato. Non sempre, però, la Corte si pronuncia con una sentenza complessa. Spesso, la decisione arriva tramite un’ordinanza, un atto più snello che risolve questioni procedurali. Analizziamo un caso emblematico per comprendere il significato e le conseguenze di tale provvedimento.

Il Contesto del Caso: un Appello in Ultima Istanza

Il caso in esame trae origine dal ricorso presentato da un cittadino avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Torino nell’ottobre del 2024. Sentendosi leso dalla decisione di secondo grado, l’imputato ha deciso di esperire l’ultimo grado di giudizio, presentando un Ricorso in Cassazione. La Suprema Corte, riunitasi in udienza nel marzo 2025, ha preso in esame il caso, affidando la relazione al Consigliere designato, il quale ha esposto i termini della questione al collegio giudicante.

La Decisione della Corte Suprema

La Corte di Cassazione, dopo aver ascoltato la relazione e valutato gli atti, ha deliberato la propria decisione attraverso un’ordinanza. Sebbene il testo integrale del provvedimento non sia dettagliato nei suoi motivi, gli elementi presenti indicano una conclusione sfavorevole per il ricorrente. L’atto si conclude infatti con un riferimento alle spese processuali e al versamento di una somma alla Cassa delle ammende. Questo tipo di statuizione è tipico delle pronunce che dichiarano l’inammissibilità o il rigetto del ricorso.

Le Motivazioni Dietro un’Ordinanza di questo tipo in un Ricorso in Cassazione

Generalmente, la Corte di Cassazione adotta la forma dell’ordinanza quando il ricorso è palesemente infondato o inammissibile. Le motivazioni che possono portare a una tale decisione sono molteplici e attengono a vizi procedurali. Tra le cause più comuni di inammissibilità di un Ricorso in Cassazione troviamo:

* Mancanza dei motivi specifici: Il ricorso non indica in modo chiaro e preciso quali norme di legge si ritengono violate dalla sentenza impugnata.
* Motivi non consentiti: Vengono sollevate questioni di merito (relative alla valutazione dei fatti), che non possono essere riesaminate in sede di legittimità, dove la Corte valuta solo la corretta applicazione del diritto.
* Proposizione fuori termine: Il ricorso è stato presentato oltre i termini di legge.
* Mancanza di interesse: Il ricorrente non ha un interesse concreto e attuale all’impugnazione.

In questi casi, la Corte non entra nel merito della vicenda, ma si ferma a una valutazione preliminare, chiudendo il procedimento con un’ordinanza che sancisce l’impossibilità di procedere a un esame più approfondito.

Conclusioni: Le Implicazioni Pratiche della Decisione

La decisione assunta con ordinanza dalla Corte di Cassazione ha conseguenze definitive. In primo luogo, la sentenza della Corte d’Appello diventa irrevocabile, passando in giudicato. Ciò significa che la condanna o l’assoluzione non possono più essere messe in discussione. In secondo luogo, il ricorrente è condannato al pagamento delle spese del procedimento e, come nel caso di specie, a versare una somma a titolo di sanzione pecuniaria alla Cassa delle ammende. Questo esito sottolinea l’importanza di valutare attentamente i presupposti e le effettive possibilità di successo prima di intraprendere un Ricorso in Cassazione, un rimedio straordinario riservato a specifici vizi di legittimità.

Cosa significa un’ordinanza della Corte di Cassazione?
È un provvedimento giudiziario con cui la Corte decide su questioni procedurali, spesso dichiarando un ricorso inammissibile o manifestamente infondato, senza entrare nel merito della questione di diritto sostanziale.

Quali sono le conseguenze per chi propone un ricorso dichiarato inammissibile?
Il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e, come indicato nel documento, al versamento di una somma alla Cassa delle ammende a titolo di sanzione per aver adito la Corte con un ricorso privo dei requisiti di legge.

La decisione della Corte d’Appello diventa definitiva dopo questa ordinanza?
Sì, una volta che la Corte di Cassazione dichiara il ricorso inammissibile con un’ordinanza, la sentenza impugnata (in questo caso quella della Corte d’Appello di Torino) passa in giudicato, diventando definitiva e non più impugnabile.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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