Ricorso in Cassazione: Guida Pratica all’Analisi di un’Ordinanza
Il Ricorso in Cassazione rappresenta l’ultimo grado di giudizio nel nostro ordinamento, un momento cruciale in cui non si riesaminano i fatti, ma si valuta la corretta applicazione della legge da parte dei giudici di merito. L’ordinanza che analizziamo oggi, sebbene scarna di dettagli sul caso specifico, ci offre uno spaccato perfetto per comprendere la fase iniziale di questo importante procedimento.
Il documento in esame è un’ordinanza della settima sezione penale della Corte di Cassazione, che introduce la discussione di un ricorso presentato contro una sentenza del Tribunale di Catania.
Il Caso in Esame: La Fase Introduttiva
I fatti processuali che emergono dal documento sono limitati ma significativi dal punto di vista procedurale. Un imputato, a seguito di una sentenza emessa dal Tribunale di Catania in data 15/10/2024, ha deciso di impugnare tale decisione presentando un ricorso alla Suprema Corte.
L’ordinanza in questione non entra nel merito della vicenda, ma svolge una funzione preparatoria fondamentale: fissa la data dell’udienza per la trattazione del caso al 14/04/2025 e identifica le figure chiave del procedimento, come il Presidente del collegio e il Consigliere Relatore, a cui è affidato il compito di studiare il fascicolo e preparare una relazione per la camera di consiglio.
Il Contenuto dell’Ordinanza della Corte
Come anticipato, il provvedimento è un atto puramente ordinatorio. La sua funzione è quella di dare avvio formale al giudizio di legittimità. Vengono indicati:
* Il ricorrente: Il soggetto che ha proposto l’impugnazione.
* Il provvedimento impugnato: La sentenza del Tribunale di Catania.
* L’oggetto del giudizio: La discussione del ricorso stesso.
Il documento attesta che è stato dato avviso alle parti e che è stata sentita la relazione del Consigliere designato, passaggi essenziali che garantiscono il corretto svolgimento del contraddittorio anche in questa fase processuale.
Le Motivazioni di un Ricorso in Cassazione
Sebbene il documento non specifichi i motivi del ricorso, è utile ricordare perché si può adire la Corte di Cassazione. Il ricorso non serve a ridiscutere i fatti, ma a denunciare specifici vizi della sentenza impugnata, i cosiddetti ‘errori di diritto’. I motivi possono riguardare, ad esempio:
1. Violazione di legge: Quando il giudice di merito ha interpretato o applicato una norma giuridica in modo errato.
2. Vizi procedurali: Se durante il processo non sono state rispettate norme procedurali la cui inosservanza è sanzionata con la nullità, l’inutilizzabilità, l’inammissibilità o la decadenza.
3. Vizio di motivazione: Quando la motivazione della sentenza è mancante, contraddittoria o manifestamente illogica, al punto da non rendere comprensibile il ragionamento seguito dal giudice per arrivare alla sua decisione.
Sarà compito della difesa del ricorrente aver articolato uno o più di questi motivi nell’atto di ricorso, e sarà su questi che la Corte si pronuncerà.
Conclusioni: Il Ruolo della Cassazione nel Processo Penale
In conclusione, l’ordinanza analizzata, pur nella sua brevità, ci apre una finestra sul funzionamento della giustizia al suo più alto livello. Essa segna l’inizio del giudizio di legittimità, un momento in cui la Corte di Cassazione esercita la sua funzione nomofilattica: garantire l’uniforme interpretazione della legge su tutto il territorio nazionale e la tenuta del sistema giuridico. La decisione finale che scaturirà da questa udienza potrà confermare la sentenza impugnata, annullarla con o senza rinvio ad un altro giudice, o dichiarare inammissibile il ricorso, definendo così in modo irrevocabile la vicenda processuale.
Chi ha proposto il ricorso?
Un soggetto privato, avverso una sentenza penale emessa nei suoi confronti.
Quale provvedimento è stato impugnato?
Una sentenza emessa dal Tribunale di Catania in data 15 ottobre 2024.
Qual è l’oggetto del documento analizzato?
Il documento è un’ordinanza che fissa l’udienza per la discussione di un ricorso presso la Corte di Cassazione, indicando le parti e il giudice relatore.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 29989 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 7 Num. 29989 Anno 2025
Presidente: COGNOME
Relatore: COGNOME NOME COGNOME
Data Udienza: 14/04/2025
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
NOME nato a CATANIA il 10/07/1978
avverso la sentenza del 15/10/2024 del TRIBUNALE di CATANIA
C4at’` – a’Atig~mti;
udita la relazione svolta dal Consigliere COGNOME
letto il ricorso proposto nell’interesse di NOME COGNOME avverso la sentenza in epigrafe; •
esaminati gli atti e il provvedimento impugnato;
ritenuto che deve ritenersi inammissibile il ricorso per cassazione avverso la senten applicativa della pena laddove si deducano vizi che l’art. 448, comma 2-bis, cod. proc. pen
introdotto dalla legge 23 giugno 2017 n. 103, non ricomprende tra le violazioni di legge che citata disposizione annovera tassativamente quali ragioni di impugnabilità della pronuncia
questione, tale non potendosi considerare ogni contestazione riguardante l’entità della pen irrogata che, come nel caso a mano, non dia conto della avvenuta applicazione di una pena
illegale;
rilevato che all’inammissibilità del ricorso, decretata ai sensi dell’art. 610 comma 5 bis conseguono le pronunce di cui all’art. 616 cod. proc. pen.
P.Q.M.
il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese
Dichiara inammissibile processuali e della somma di Euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
Così deciso in data 14 aprile 2025.