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Ricorso in Cassazione: Analisi di un’ordinanza

Analisi di un’ordinanza della Corte di Cassazione che introduce un ricorso in Cassazione in materia penale. Il documento, di natura procedurale, delinea l’avvio di un appello contro una sentenza del Tribunale di primo grado, senza entrare nel merito della vicenda ma definendone il contesto processuale.

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Pubblicato il 1 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso in Cassazione: Guida Pratica all’Analisi di un’Ordinanza

Il ricorso in Cassazione rappresenta l’ultimo grado di giudizio nel sistema giuridico italiano e costituisce uno strumento fondamentale per garantire la corretta applicazione della legge. Analizzeremo un’ordinanza emessa dalla Corte di Cassazione per comprendere meglio le fasi iniziali di questo importante procedimento. Il caso in esame riguarda un appello proposto avverso una sentenza penale emessa dal Tribunale di Pavia, offrendo uno spaccato chiaro sulla formalità e la struttura di tali atti.

Il Contesto del Caso: Un Ricorso contro la Sentenza di Primo Grado

L’ordinanza in esame scaturisce dal ricorso presentato da un imputato avverso una sentenza emessa in data 22 novembre 2024. Sebbene il documento non entri nel dettaglio dei fatti che hanno portato alla condanna, esso certifica l’avvio del procedimento di legittimità. L’atto menziona le figure chiave del processo: il Presidente del collegio giudicante e il Consigliere Relatore, incaricato di esporre la causa. Questo tipo di documento serve a formalizzare l’impugnazione e a dare avviso alle parti coinvolte, segnando un passo cruciale nel percorso giudiziario.

La Struttura dell’Ordinanza e il Ruolo del Ricorso in Cassazione

L’ordinanza è un atto giudiziario che, in questo contesto, svolge una funzione prevalentemente ordinatoria. La sua struttura è essenziale e formale. In intestazione troviamo i dati identificativi del procedimento, come la sezione della Corte e l’anno di riferimento. Vengono poi indicati i ruoli chiave: il Presidente, che dirige l’udienza, e il Relatore, che ha il compito di sintetizzare i termini della questione giuridica.

Il cuore dell’atto è la menzione del ricorso in Cassazione proposto dalla parte interessata. È importante sottolineare che la Corte di Cassazione non è un giudice di terzo grado che riesamina i fatti, ma un giudice di legittimità. Il suo compito non è stabilire se l’imputato sia colpevole o innocente, ma verificare che i giudici dei gradi precedenti abbiano applicato correttamente la legge e abbiano motivato la loro decisione in modo logico e coerente. L’ordinanza, quindi, non anticipa alcuna decisione sul merito, ma si limita a registrare l’avvio di questa fondamentale fase di controllo di legalità.

Le Motivazioni

Il documento analizzato, essendo un’ordinanza preliminare, non contiene le motivazioni della decisione finale. In una sentenza definitiva, la sezione dedicata alle motivazioni è di fondamentale importanza. Qui, la Corte di Cassazione esporrebbe il ragionamento giuridico che l’ha portata ad accogliere o a respingere i motivi del ricorso. I giudici analizzerebbero punto per punto le censure mosse dal ricorrente alla sentenza impugnata, verificando la presenza di eventuali violazioni di legge o vizi di motivazione. Le motivazioni rappresentano il cuore della decisione, in quanto spiegano il perché della pronuncia e costituiscono un precedente per casi futuri.

Le Conclusioni

Analogamente alle motivazioni, le conclusioni sono assenti in questo atto interlocutorio. In una pronuncia finale, la parte conclusiva, chiamata ‘dispositivo’, contiene la decisione vera e propria della Corte. Le conclusioni di un ricorso in Cassazione possono essere di vario tipo: il rigetto del ricorso, che rende definitiva la condanna; l’annullamento della sentenza senza rinvio, quando la Corte decide direttamente la causa; oppure l’annullamento con rinvio a un altro giudice, che dovrà riesaminare il caso attenendosi ai principi di diritto stabiliti dalla Cassazione. La decisione finale ha implicazioni pratiche decisive per le sorti processuali del ricorrente.

Cos’è un ricorso in Cassazione?
È l’atto con cui si impugna una sentenza di fronte alla Corte di Cassazione, il più alto grado di giudizio, per contestare non i fatti del caso ma la corretta applicazione delle norme giuridiche da parte dei giudici precedenti.

Chi sono le figure principali menzionate nell’ordinanza di un’udienza in Cassazione?
Le figure menzionate sono il Presidente del collegio, che ha il compito di dirigere l’udienza, e il Consigliere Relatore, il giudice incaricato di studiare e presentare la causa agli altri membri del collegio giudicante.

Qual è stata la decisione della Corte nel caso specifico?
Il documento fornito è un’ordinanza che si limita a registrare la proposizione del ricorso e a dare avviso alle parti. Non contiene la decisione finale sul merito dell’appello.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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