Ricorso in Cassazione: Cosa Significa l’Ordinanza della Suprema Corte?
L’ordinamento giuridico italiano prevede diversi gradi di giudizio per garantire una giustizia ponderata e precisa. Quando una causa penale giunge al suo grado più alto, ci troviamo di fronte alla Corte di Cassazione. In questo articolo, analizzeremo un’ordinanza che rappresenta un passo fondamentale in questo percorso: l’avvio del procedimento per un ricorso in Cassazione. Questo tipo di documento, sebbene di natura interlocutoria, offre spunti essenziali per comprendere il funzionamento della giustizia ai suoi massimi livelli.
Il Contesto del Provvedimento: Dal Giudizio di Appello alla Cassazione
Il documento in esame nasce da un ricorso in Cassazione presentato da una cittadina contro una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Venezia. Questo significa che il caso ha già attraversato due gradi di giudizio di merito, in cui i fatti sono stati accertati e valutati. Il ricorso alla Suprema Corte non serve a riesaminare i fatti, ma a verificare che la legge sia stata applicata correttamente dai giudici dei gradi precedenti. Si tratta di un giudizio di ‘legittimità’, non di ‘merito’. L’ordinanza, quindi, non decide la causa, ma la introduce formalmente davanti alla Corte.
L’Analisi dell’Ordinanza e il suo Significato Procedurale
L’ordinanza in questione è un atto tipicamente procedurale. Essa contiene informazioni cruciali per lo svolgimento del processo:
* Identificazione delle parti: Indica chi ha proposto il ricorso e contro quale provvedimento.
* Nomina del Relatore: Viene designato un Consigliere, il ‘Relatore’, che avrà il compito di studiare approfonditamente il caso e preparare una relazione da presentare al collegio giudicante.
* Fissazione dell’Udienza: Stabilisce la data in cui il caso verrà discusso in camera di consiglio o in pubblica udienza.
Questo atto segna ufficialmente l’inizio della fase decisionale davanti alla Corte Suprema, garantendo che le parti siano informate e che il processo segua il suo corso secondo le regole stabilite.
Il Ruolo Chiave del Relatore nel ricorso in Cassazione
La figura del Consigliere Relatore è centrale in questa fase. È il giudice che si immerge per primo negli atti processuali, analizza i motivi del ricorso, verifica la sussistenza dei presupposti di ammissibilità e studia le questioni di diritto sollevate. La sua relazione, presentata durante l’udienza, costituisce la base sulla quale il collegio giudicante costruirà la propria discussione e, infine, la propria decisione. Sebbene la sua opinione non sia vincolante, il suo lavoro di analisi e sintesi è fondamentale per l’efficienza e la qualità della decisione finale.
Le Motivazioni
L’ordinanza che stiamo esaminando non contiene le motivazioni della decisione finale, poiché si tratta di un atto preliminare. Tuttavia, è proprio nelle motivazioni della sentenza che la Corte di Cassazione spiegherà il proprio ragionamento giuridico. Le motivazioni sono il cuore di ogni provvedimento giudiziario, in quanto rendono trasparente l’iter logico-giuridico seguito dai giudici per giungere a una determinata conclusione. Sarà solo con il deposito della sentenza definitiva che si potranno comprendere le ragioni per cui il ricorso è stato accolto, respinto o dichiarato inammissibile.
Le Conclusioni
In conclusione, l’analisi di questa ordinanza ci permette di apprezzare la meticolosa organizzazione del processo penale nel suo grado più elevato. Anche un atto apparentemente semplice come la fissazione di un’udienza è parte di un meccanismo complesso volto a garantire il rispetto della legge e dei diritti delle parti. Il passo successivo sarà l’udienza, al termine della quale la Corte emetterà la sua sentenza, che rappresenterà la parola definitiva sulla corretta applicazione della legge nel caso specifico.
Cosa significa che è stato proposto un ricorso in Cassazione?
Significa che una delle parti di un processo, non soddisfatta della decisione della Corte d’Appello, ha chiesto alla Corte di Cassazione di verificare che la legge sia stata applicata correttamente in quella decisione. Non è un nuovo processo sui fatti, ma un controllo sulla legalità della sentenza precedente.
Qual è l’oggetto del ricorso menzionato nel documento?
L’oggetto del ricorso è una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Venezia in data 20/05/2024. La ricorrente contesta tale decisione davanti alla Corte di Cassazione.
Cosa indica la data di udienza in un provvedimento di questo tipo?
La data di udienza indica il giorno in cui la Corte di Cassazione si riunirà per discutere il ricorso. In quella data, il Consigliere Relatore esporrà il caso e il collegio giudicante prenderà la sua decisione finale.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 29971 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 7 Num. 29971 Anno 2025
Presidente: COGNOME
Relatore: COGNOME NOME COGNOME
Data Udienza: 14/04/2025
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
NOME nato a CONEGLIANO il 15/05/1961
avverso la sentenza del 20/05/2024 della CORTE APPELLO di VENEZIA
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere COGNOME
letto il ricorso proposto nell’interesse di NOME avverso la sentenza in epigraf esaminati gli atti e il provvedimento impugnato;
ritenuto che il ricorso è inammissibile perché i motivi prospettati non sono consentiti d legge in sede di legittimità in quanto meramente riproduttivi di profili di censu
adeguatamente vagliati e disattesi dai giudici del merito con argomenti giuridicamente corret puntuali rispetto al portato delle doglianze difensive, coerenti con riguardo alle emerge
acquisite oltre che immuni da manifeste incongruenze logiche in relazione alla conferma dei costituti giustificativi della recidiva contestata e alla denegata applicazione dell’ad 131 bi
rilevato che all’inammissibilità del ricorso conseguono le pronunce di cui all’art. 616
proc. pen.
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spes processuali e della somma di Euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
Così deciso in data 14 aprile 2025.