Ricorso in Cassazione: L’Importanza degli Atti Interlocutori
Il Ricorso in Cassazione rappresenta l’ultimo grado di giudizio nel nostro ordinamento e si concentra sulla corretta applicazione della legge, non riesaminando i fatti del caso. L’ordinanza che analizziamo oggi è un perfetto esempio di un atto procedurale fondamentale in questo contesto, emesso a seguito di un appello contro una sentenza della Corte d’Appello di Bologna.
Il Contesto Processuale
Il caso in esame ha origine da un Ricorso in Cassazione presentato da un individuo contro una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Bologna in data 21 marzo 2024. Il documento fornito è un’ordinanza della settima sezione penale della Corte di Cassazione, la quale stabilisce formalmente i dettagli per la trattazione del ricorso, come la data dell’udienza fissata per il 10 gennaio 2025 e la composizione del collegio giudicante, con la nomina del Presidente e del Giudice Relatore.
I Fatti all’Origine del Ricorso in Cassazione
I dettagli specifici sui fatti che hanno portato alla condanna in appello non sono contenuti in questo tipo di provvedimento. L’ordinanza si limita a certificare che è stato proposto un ricorso da un soggetto, nato nel 1994, avverso la decisione dei giudici di secondo grado. La funzione di questo atto non è, infatti, quella di discutere la vicenda, ma di organizzarne il successivo esame di legittimità.
La Decisione della Corte: Un Atto Ordinatorio
È cruciale comprendere che l’ordinanza in questione non costituisce una decisione sul merito del ricorso. Non accoglie né respinge le richieste dell’appellante. Si tratta di un provvedimento interlocutorio, con cui la Corte gestisce l’iter del processo. Nello specifico, la Corte:
* Prende atto del ricorso proposto.
* Fissa la data per la discussione in udienza.
* Designa il Presidente del collegio e il Consigliere Relatore, che avrà il compito di esporre il caso ai colleghi.
* Attesta che le parti sono state avvisate della fissazione dell’udienza, garantendo così il diritto di difesa.
Le Motivazioni
Le motivazioni in un’ordinanza di questo tipo sono intrinsecamente legate alla sua funzione procedurale. Non vi è una motivazione sul perché il ricorso dovrebbe essere accolto o respinto, in quanto tale valutazione è riservata alla fase di giudizio successiva. La ‘motivazione’ di questo atto risiede nella necessità di dare impulso al procedimento, assicurando che il ricorso venga esaminato nel rispetto delle norme processuali. La Corte, emettendo l’ordinanza, adempie al suo dovere di organizzare il proprio lavoro e di calendarizzare i casi per la decisione finale.
Le Conclusioni
In conclusione, l’analisi di questa ordinanza offre uno spaccato importante sul funzionamento della Corte di Cassazione. Dimostra come, prima di giungere a una sentenza definitiva, il processo sia scandito da una serie di passaggi formali indispensabili per garantire un giudizio corretto e trasparente. Per le parti coinvolte, questo atto rappresenta la conferma che il loro caso è stato preso in carico dalla Suprema Corte e che si procederà verso la decisione finale sul Ricorso in Cassazione. L’esito del giudizio dipenderà dall’analisi di legittimità che il collegio svolgerà durante l’udienza fissata.
Che cos’è un’ordinanza della Corte di Cassazione come quella in esame?
È un atto giudiziario con funzione prevalentemente procedurale. Non decide sul merito del caso, ma serve a regolare lo svolgimento del processo, come ad esempio fissare la data dell’udienza e nominare il giudice relatore.
Questo documento significa che il ricorso è stato accolto?
No, questo documento non anticipa in alcun modo l’esito del ricorso. Indica semplicemente che il ricorso è stato ricevuto e che il procedimento per la sua valutazione è stato avviato e calendarizzato dalla Corte.
Qual è il ruolo del Presidente e del Relatore menzionati nell’ordinanza?
Il Presidente dirige l’udienza e presiede il collegio giudicante. Il Relatore è il giudice a cui è stato affidato lo studio approfondito del caso e che, durante l’udienza, esporrà i fatti, le questioni giuridiche e le ragioni del ricorso agli altri membri del collegio.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 18284 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 7 Num. 18284 Anno 2025
Presidente: COGNOME
Relatore: COGNOME
Data Udienza: 10/01/2025
ORDINANZA
sul ricorso proposto da: COGNOME nato il 17/03/1994
avverso la sentenza del 21/03/2024 della CORTE APPELLO di BOLOGNA
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere COGNOME;
R.G. n. 2899B/2024
CONSIDERATO IN FATTO E IN DIRITTO
Visti gli atti e l’ordinanza impugnata con cui è stato dichiarato inammissibile l’appello;
Esaminati i motivi di ricorso;
Letta la memoria;
Ritenuti i motivi inammissibili perché obiettivamente generici rispetto alla motivazione d sentenza impugnata con la quale non si confrontano (pagg. 2 e ss.);
Rilevato, pertanto, che il ricorso deve essere dichiarato inammissibile, con la condanna d ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore dell
Cassa delle ammende;
P. Q. M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processua e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
Così deciso il 10 gennaio 2025.