Ricorso in Cassazione: Come si Svolge l’Udienza
Il ricorso in Cassazione rappresenta l’ultimo grado di giudizio nel sistema giuridico italiano. Non si tratta di un terzo processo sui fatti, ma di un controllo di legittimità, volto a verificare la corretta applicazione della legge da parte dei giudici di merito. L’ordinanza che analizziamo oggi ci offre uno spaccato su una fase cruciale di questo procedimento, mostrando i passaggi formali che precedono la decisione finale.
Il Contesto: Un’Ordinanza della Settima Sezione Penale
Il documento in esame è un’ordinanza emessa dalla Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione. Origina dal ricorso presentato da un imputato avverso una sentenza della Corte d’Appello di Palermo del 15 maggio 2024. Sebbene il testo non entri nel merito della vicenda, la sua struttura ci permette di comprendere l’iter procedurale seguito.
L’intestazione del provvedimento riporta elementi essenziali: la sezione, il numero dell’ordinanza, l’anno, e la composizione del collegio giudicante, con il Presidente e il Consigliere Relatore. Questi dati sono fondamentali per inquadrare l’atto nel contesto del sistema giudiziario.
Le Fasi Preliminari del Ricorso in Cassazione
L’ordinanza evidenzia due passaggi chiave che si svolgono durante l’udienza dinanzi alla Suprema Corte. Questi atti, pur apparendo formali, sono garanzia del corretto svolgimento del processo e del diritto di difesa.
L’Avviso alle Parti
Il testo menziona che è stato “dato avviso alle parti”. Questo significa che le parti processuali (l’imputato, il suo difensore, il Procuratore Generale) sono state formalmente informate della data e dell’ora dell’udienza. Questo adempimento è cruciale per garantire il principio del contraddittorio, permettendo a tutte le parti coinvolte di presentare le proprie argomentazioni.
La Relazione del Consigliere
Un altro momento fondamentale è la relazione svolta dal Consigliere Relatore. A questo magistrato viene assegnato il fascicolo del processo per uno studio approfondito. Durante l’udienza, il Relatore espone al resto del collegio giudicante i fatti di causa, i motivi del ricorso e le questioni di diritto da risolvere. Questa relazione costituisce la base su cui si svilupperà la discussione e la successiva decisione della Corte.
Le Motivazioni
Le motivazioni, in questo specifico tipo di provvedimento, non riguardano il merito della colpevolezza o innocenza dell’imputato. L’ordinanza, nella sua essenzialità, si limita a documentare che l’iter procedurale dell’udienza si è svolto regolarmente. La motivazione implicita è quella di attestare la corretta costituzione del contraddittorio e lo svolgimento delle fasi preliminari alla decisione, senza anticipare quale sarà l’esito del ricorso. Il documento funge da verbale sintetico dell’udienza camerale.
Le Conclusioni
In conclusione, sebbene un’ordinanza di questo tipo non fornisca dettagli sul caso penale specifico, essa riveste un’importanza fondamentale dal punto di vista procedurale. Dimostra come il processo di legittimità sia caratterizzato da una serie di passaggi formali e garantisti. L’avviso alle parti e la relazione del Consigliere sono pilastri che assicurano trasparenza e correttezza nel giudizio finale, che verrà poi formalizzato in una sentenza o in un’altra ordinanza più dettagliata che deciderà sull’accoglimento o sul rigetto del ricorso.
Qual è l’oggetto del provvedimento analizzato?
Il provvedimento è un’ordinanza che attesta lo svolgimento di un’udienza relativa a un ricorso proposto dinanzi alla Corte di Cassazione.
Quale decisione è stata impugnata?
È stata impugnata la sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Palermo in data 15/05/2024.
Quali fasi procedurali dell’udienza vengono menzionate?
Il documento menziona due fasi: l’avviso dato alle parti processuali e la relazione del caso svolta dal Consigliere Relatore al collegio giudicante.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 22137 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 7 Num. 22137 Anno 2025
Presidente: COGNOME
Relatore: COGNOME
Data Udienza: 21/02/2025
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
NOME nato il 02/10/1962
avverso la sentenza del 15/05/2024 della CORTE APPELLO di PALERMO
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere COGNOME;
R.G. n. 34697/2024
CONSIDERATO IN FATTO E IN DIRITTO
Visti gli atti e la sentenza impugnata (condanna per il reato di evasione );
Esaminato il motivo di ricorso, relativo al mancata sostituzione della pena;
Ritenuto il motivo inammissibile, perché, da una parte, meramente riproduttivo di censure già adeguatamente valutate dai Giudici di merito e, dall’altra, perché obiettivamente generico
rispetto alla motivazione della sentenza impugnata con la quale non si confronta;
Rilevato, pertanto, che il ricorso deve essere dichiarato inammissibile, con la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della
Cassa delle ammende;
P. Q. M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
Così deciso il 2
2 febbraio 2025.