Il Ricorso in Cassazione: Un’Analisi Procedurale
Il Ricorso in Cassazione rappresenta l’ultimo grado di giudizio nel nostro ordinamento e riveste un ruolo fondamentale per garantire l’uniforme interpretazione della legge. Analizziamo un’ordinanza della Suprema Corte per comprendere meglio le fasi e i protagonisti di questo complesso iter processuale. Il caso in esame trae origine da un ricorso presentato avverso una sentenza della Corte d’Appello di Firenze, offrendo uno spunto per approfondire la natura del giudizio di legittimità.
I Fatti Processuali del Caso
La vicenda processuale, per come emerge dagli atti, si delinea in modo essenziale. Un soggetto, a seguito di una condanna confermata dalla Corte d’Appello di Firenze con sentenza del 13 settembre 2024, ha deciso di presentare un’impugnazione davanti alla Corte di Cassazione. Il procedimento è stato assegnato alla Settima Sezione Penale. L’ordinanza in esame attesta lo svolgimento dell’udienza, durante la quale il Consigliere relatore ha esposto i fatti e le questioni giuridiche salienti del ricorso al collegio giudicante, presieduto da un altro magistrato.
L’Iter del Ricorso in Cassazione
Il Ricorso in Cassazione non è un terzo processo nel merito. La Suprema Corte, infatti, non riesamina le prove per accertare nuovamente come si sono svolti i fatti. Il suo compito, definito come “giudizio di legittimità”, è quello di verificare che i giudici dei gradi precedenti (Tribunale e Corte d’Appello) abbiano applicato correttamente le norme di legge, sia sostanziali che procedurali. I motivi di ricorso sono tassativamente previsti dalla legge e riguardano, ad esempio, la violazione di legge o la presenza di vizi logici nella motivazione della sentenza impugnata.
Il Ruolo del Consigliere Relatore
Come indicato nel documento, una figura chiave è il “Consigliere relatore”. Questo magistrato, membro del collegio giudicante, ha il compito di studiare approfonditamente il fascicolo processuale, il ricorso e gli atti dei precedenti gradi di giudizio. Durante l’udienza, egli espone oralmente (“svolge la relazione”) la sintesi della vicenda e le questioni giuridiche sollevate, fornendo agli altri membri del collegio gli elementi necessari per la decisione finale.
Le Motivazioni
Il documento fornito è un’ordinanza che non esplicita nel dettaglio le motivazioni della decisione. Tuttavia, in casi simili, le motivazioni di un’ordinanza della Corte di Cassazione, specialmente della Sezione Settima, si concentrano tipicamente sulla valutazione preliminare dell’ammissibilità del ricorso. Il collegio è chiamato a verificare se l’impugnazione rispetta tutti i requisiti formali e sostanziali richiesti dalla legge. Ad esempio, una motivazione potrebbe dichiarare l’inammissibilità del ricorso perché i motivi presentati non sono specifici, sono manifestamente infondati, oppure tendono a sollecitare una nuova e non consentita valutazione dei fatti. In questo tipo di provvedimento, la Corte spiega le ragioni giuridiche per cui il ricorso non può essere esaminato nel merito, chiudendo così definitivamente il processo.
Le Conclusioni
In conclusione, l’analisi di questa ordinanza, pur nella sua essenzialità, offre una preziosa finestra sul funzionamento del giudizio di legittimità. Evidenzia come il percorso davanti alla Corte di Cassazione sia rigorosamente vincolato al rispetto di precise regole procedurali e alla corretta formulazione dei motivi di diritto. La decisione finale, che sia di inammissibilità, rigetto o annullamento, rappresenta il sigillo sull’applicazione della legge in un determinato caso giudiziario, riaffermando il ruolo della Cassazione come custode della nomofilachia, ovvero della corretta e uniforme interpretazione del diritto nazionale.
Cosa significa proporre un ricorso in Cassazione?
Significa rivolgersi alla Corte di Cassazione, il più alto grado di giudizio in Italia, per contestare una sentenza di un giudice di grado inferiore (come una Corte d’Appello), sostenendo che sia stata violata la legge o che la motivazione sia viziata.
Qual è l’oggetto della decisione nel caso specifico menzionato nel documento?
Il caso riguarda un ricorso proposto contro una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Firenze in data 13 settembre 2024. La Corte di Cassazione è stata chiamata a valutare questo ricorso.
Chi è il Consigliere relatore e qual è il suo ruolo?
Il Consigliere relatore è il giudice, membro del collegio giudicante, che ha il compito di studiare il caso in dettaglio e di esporlo agli altri giudici durante l’udienza. Nel documento, si menziona che la relazione è stata svolta dal Consigliere Pierangelo Cirillo.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 21678 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 7 Num. 21678 Anno 2025
Presidente: COGNOME NOME COGNOME
Relatore: NOME COGNOME
Data Udienza: 14/05/2025
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
NOME nato a ACIREALE il 22/12/1970
avverso la sentenza del 13/09/2024 della CORTE APPELLO di FIRENZE
udita la relazione svolta dal Consigliere COGNOME;
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
– che, con l’impugnata sentenza, la Corte di appello di Firenze ha confermato la pronuncia di primo grado, con la quale NOME NOME era stato condannato per il reato d
bancarotta fraudolenta distrattiva;
– che, avverso detta sentenza, l’imputato ha proposto ricorso per cassazione, a mezzo del proprio difensore;
– che l’unico motivo di ricorso è intrinsecamente generico, in quanto privo di una puntua enunciazione delle ragioni di diritto giustificanti il ricorso e dei correlati congrui rifer
motivazione dell’atto impugnato; che il ricorrente non indica neppure perché sarebbe sta rilevante escutere il teste di cui lamenta il mancato esame né per quali ragioni sarebbe viz
l’ordinanza con la quale il giudice aveva rigettato la richiesta di rinvio avanzata dalla dif
– che il ricorso deve essere dichiarato inammissibile, con la condanna del ricorrente pagamento delle spese processuali e della somma di euro 3.000,00 in favore della Cassa delle
ammende;
P. Q. M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spe processuali e della somma di euro 3.000,00 in favore della Cassa delle ammende.
Così deciso, il 14 maggio 2025
Il Consigliere estensore
dente