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Ricorso in Cassazione: analisi di un’ordinanza

Un’ordinanza della Corte di Cassazione esamina un ricorso in Cassazione contro una sentenza della Corte d’Appello. Il provvedimento illustra le fasi formali del giudizio di legittimità, evidenziando il ruolo del consigliere relatore e la natura del procedimento davanti alla Suprema Corte.

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Pubblicato il 29 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Il Ricorso in Cassazione: Un’Analisi Procedurale

Il Ricorso in Cassazione rappresenta l’ultimo grado di giudizio nel nostro ordinamento e riveste un ruolo fondamentale per garantire l’uniforme interpretazione della legge. Analizziamo un’ordinanza della Suprema Corte per comprendere meglio le fasi e i protagonisti di questo complesso iter processuale. Il caso in esame trae origine da un ricorso presentato avverso una sentenza della Corte d’Appello di Firenze, offrendo uno spunto per approfondire la natura del giudizio di legittimità.

I Fatti Processuali del Caso

La vicenda processuale, per come emerge dagli atti, si delinea in modo essenziale. Un soggetto, a seguito di una condanna confermata dalla Corte d’Appello di Firenze con sentenza del 13 settembre 2024, ha deciso di presentare un’impugnazione davanti alla Corte di Cassazione. Il procedimento è stato assegnato alla Settima Sezione Penale. L’ordinanza in esame attesta lo svolgimento dell’udienza, durante la quale il Consigliere relatore ha esposto i fatti e le questioni giuridiche salienti del ricorso al collegio giudicante, presieduto da un altro magistrato.

L’Iter del Ricorso in Cassazione

Il Ricorso in Cassazione non è un terzo processo nel merito. La Suprema Corte, infatti, non riesamina le prove per accertare nuovamente come si sono svolti i fatti. Il suo compito, definito come “giudizio di legittimità”, è quello di verificare che i giudici dei gradi precedenti (Tribunale e Corte d’Appello) abbiano applicato correttamente le norme di legge, sia sostanziali che procedurali. I motivi di ricorso sono tassativamente previsti dalla legge e riguardano, ad esempio, la violazione di legge o la presenza di vizi logici nella motivazione della sentenza impugnata.

Il Ruolo del Consigliere Relatore

Come indicato nel documento, una figura chiave è il “Consigliere relatore”. Questo magistrato, membro del collegio giudicante, ha il compito di studiare approfonditamente il fascicolo processuale, il ricorso e gli atti dei precedenti gradi di giudizio. Durante l’udienza, egli espone oralmente (“svolge la relazione”) la sintesi della vicenda e le questioni giuridiche sollevate, fornendo agli altri membri del collegio gli elementi necessari per la decisione finale.

Le Motivazioni

Il documento fornito è un’ordinanza che non esplicita nel dettaglio le motivazioni della decisione. Tuttavia, in casi simili, le motivazioni di un’ordinanza della Corte di Cassazione, specialmente della Sezione Settima, si concentrano tipicamente sulla valutazione preliminare dell’ammissibilità del ricorso. Il collegio è chiamato a verificare se l’impugnazione rispetta tutti i requisiti formali e sostanziali richiesti dalla legge. Ad esempio, una motivazione potrebbe dichiarare l’inammissibilità del ricorso perché i motivi presentati non sono specifici, sono manifestamente infondati, oppure tendono a sollecitare una nuova e non consentita valutazione dei fatti. In questo tipo di provvedimento, la Corte spiega le ragioni giuridiche per cui il ricorso non può essere esaminato nel merito, chiudendo così definitivamente il processo.

Le Conclusioni

In conclusione, l’analisi di questa ordinanza, pur nella sua essenzialità, offre una preziosa finestra sul funzionamento del giudizio di legittimità. Evidenzia come il percorso davanti alla Corte di Cassazione sia rigorosamente vincolato al rispetto di precise regole procedurali e alla corretta formulazione dei motivi di diritto. La decisione finale, che sia di inammissibilità, rigetto o annullamento, rappresenta il sigillo sull’applicazione della legge in un determinato caso giudiziario, riaffermando il ruolo della Cassazione come custode della nomofilachia, ovvero della corretta e uniforme interpretazione del diritto nazionale.

Cosa significa proporre un ricorso in Cassazione?
Significa rivolgersi alla Corte di Cassazione, il più alto grado di giudizio in Italia, per contestare una sentenza di un giudice di grado inferiore (come una Corte d’Appello), sostenendo che sia stata violata la legge o che la motivazione sia viziata.

Qual è l’oggetto della decisione nel caso specifico menzionato nel documento?
Il caso riguarda un ricorso proposto contro una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Firenze in data 13 settembre 2024. La Corte di Cassazione è stata chiamata a valutare questo ricorso.

Chi è il Consigliere relatore e qual è il suo ruolo?
Il Consigliere relatore è il giudice, membro del collegio giudicante, che ha il compito di studiare il caso in dettaglio e di esporlo agli altri giudici durante l’udienza. Nel documento, si menziona che la relazione è stata svolta dal Consigliere Pierangelo Cirillo.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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