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Ricorso in Cassazione: Analisi di un’ordinanza

La Corte di Cassazione esamina un ricorso in Cassazione presentato da un imputato contro una sentenza di condanna della Corte d’Appello. L’ordinanza documenta l’avvio del procedimento di legittimità, sottolineando il ruolo della Suprema Corte nel verificare la corretta applicazione della legge, senza riesaminare i fatti del caso.

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Pubblicato il 29 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Il Ricorso in Cassazione: Guida all’Ordinanza della Suprema Corte

L’ordinanza in esame ci offre l’opportunità di approfondire il funzionamento del ricorso in Cassazione, l’ultimo grado di giudizio nel nostro ordinamento. Sebbene il documento sia di natura prettamente procedurale, esso rappresenta un momento cruciale nel percorso giudiziario di un imputato, segnando l’avvio del giudizio di legittimità dinanzi alla Suprema Corte. In questo articolo, analizzeremo la struttura di questo atto e il ruolo fondamentale della Cassazione nel sistema penale.

I Fatti Processuali

Il caso ha origine da un procedimento penale che ha già attraversato due gradi di giudizio. Inizialmente, si è celebrato un processo di primo grado, seguito da un appello presso la Corte d’Appello di Bari. La sentenza emessa da quest’ultima in data 18 marzo 2024 è stata impugnata dall’imputato.

L’atto che analizziamo oggi è l’ordinanza con cui la Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione prende in carico il ricorso. Il documento attesta che è stato proposto un ricorso in Cassazione e che è stata fissata un’udienza per la sua trattazione, con la nomina di un Presidente e di un Consigliere Relatore, incaricato di esporre i fatti e le questioni giuridiche al collegio giudicante.

La Decisione e il ruolo del ricorso in Cassazione

È importante precisare che il testo fornito non contiene la decisione finale della Corte, ma si limita a documentare l’avvio della fase di giudizio. La Corte di Cassazione non riesamina i fatti del caso, come farebbe un giudice di merito, ma valuta esclusivamente la corretta applicazione delle norme di diritto e di procedura. Il suo compito è quello di verificare se i giudici dei gradi precedenti abbiano commesso errori di diritto (c.d. errores in iudicando o in procedendo).

Gli esiti possibili di un ricorso sono principalmente:

* Inammissibilità: Se il ricorso non rispetta i requisiti di legge.
* Rigetto: Se i motivi di ricorso sono infondati e la sentenza impugnata è corretta.
* Annullamento: Se la Corte accoglie uno o più motivi. L’annullamento può essere ‘con rinvio’ (il caso torna a un altro giudice di merito per un nuovo esame) o ‘senza rinvio’ (la Corte decide direttamente la questione).

Le Motivazioni

La sezione delle motivazioni, assente in questo estratto, rappresenta il cuore di ogni provvedimento giudiziario. In un’ordinanza completa, la Corte di Cassazione esporrebbe in dettaglio le ragioni giuridiche alla base della sua decisione. Ad esempio, se dichiarasse il ricorso inammissibile, spiegherebbe perché i motivi presentati dall’imputato non rientrano tra quelli previsti dalla legge o perché l’atto è stato depositato fuori termine. Se, invece, rigettasse il ricorso, la Corte argomenterebbe punto per punto perché le censure mosse alla sentenza della Corte d’Appello sono infondate, confermando la correttezza giuridica della decisione impugnata.

Le Conclusioni

In conclusione, sebbene l’ordinanza analizzata abbia un contenuto limitato, essa ci permette di riflettere sulla funzione essenziale della Corte di Cassazione. Questo organo agisce come custode della legge, garantendo che essa venga interpretata e applicata in modo uniforme su tutto il territorio nazionale (funzione nomofilattica). Il ricorso in Cassazione non è una terza occasione per rivedere i fatti, ma un fondamentale strumento di controllo sulla legalità delle decisioni giudiziarie, a tutela dei diritti di ogni cittadino e della certezza del diritto.

Cosa si contesta con un ricorso in Cassazione?
Con un ricorso in Cassazione non si riesaminano i fatti del caso, ma si contesta la violazione o l’errata applicazione della legge (sia sostanziale che processuale) da parte del giudice che ha emesso la sentenza impugnata. È un giudizio di pura legittimità.

Chi è il Consigliere Relatore menzionato nell’ordinanza?
Il Consigliere Relatore è il giudice, membro del collegio giudicante, a cui viene assegnato lo studio approfondito del caso. Durante l’udienza, egli espone agli altri giudici i fatti di causa, i motivi del ricorso e le questioni di diritto da risolvere per arrivare a una decisione.

Che cos’è un’ordinanza emessa dalla Corte di Cassazione?
Un’ordinanza è un provvedimento con cui il giudice regola lo svolgimento del processo. In questo contesto, l’ordinanza della Corte di Cassazione è l’atto che formalizza la presa in carico del ricorso e ne gestisce l’iter procedurale, come la fissazione dell’udienza.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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