Il Ricorso in Cassazione: Cosa Succede Davanti alla Suprema Corte
L’analisi di un provvedimento giudiziario, anche se meramente procedurale, offre spunti preziosi per comprendere il funzionamento della giustizia. Oggi esaminiamo un’ordinanza che ci introduce nel mondo del Ricorso in Cassazione, l’ultimo grado di giudizio del nostro ordinamento. Questo strumento non è un terzo processo sui fatti, ma un controllo sulla corretta applicazione delle leggi da parte dei giudici di merito.
Il Contesto: Dall’Appello al Ricorso in Cassazione
Quando una sentenza viene emessa da una Corte d’Appello, la parte che si ritiene lesa ha la possibilità di contestarla davanti alla Corte di Cassazione. Il Ricorso in Cassazione è però un mezzo di impugnazione ‘limitato’: non si possono presentare nuove prove né ridiscutere come si sono svolti i fatti. L’obiettivo è verificare che i giudici dei gradi precedenti abbiano interpretato e applicato correttamente le norme giuridiche e seguito le corrette procedure.
La Struttura dell’Ordinanza Esaminata
L’ordinanza in esame, pur essendo molto sintetica, mostra gli attori e i passaggi fondamentali di questa fase. Identifica:
* Il ricorrente: la persona che ha presentato il ricorso.
* Il provvedimento impugnato: la sentenza della Corte d’Appello contro cui si ricorre.
* I giudici: il Presidente del collegio e il Consigliere Relatore.
* Le attività preliminari: l’avviso dato alle parti e lo svolgimento della relazione da parte del Consigliere.
Questi elementi costituiscono la cornice formale entro cui si svolge il giudizio di legittimità.
Il Ruolo Cruciale del Consigliere Relatore
Una figura centrale menzionata nel documento è il ‘Consigliere Relatore’. A questo magistrato è affidato il compito di studiare in modo approfondito tutti gli atti del processo e i motivi del ricorso. Durante l’udienza, egli espone al resto del collegio giudicante i punti salienti della controversia e le questioni di diritto da risolvere. La sua ‘relazione’ è fondamentale per orientare la discussione e la successiva decisione della Corte.
Le Motivazioni
Le motivazioni di un’ordinanza della Corte di Cassazione spiegano il perché della decisione. Anche se non presenti nel testo a nostra disposizione, in un caso analogo le motivazioni avrebbero potuto riguardare, ad esempio, la manifesta infondatezza o l’inammissibilità del ricorso. La Corte avrebbe potuto specificare perché i motivi presentati dal ricorrente non rientravano tra quelli consentiti dalla legge per un Ricorso in Cassazione (es. violazione di legge o vizio di motivazione), oppure perché le questioni sollevate erano già state risolte in modo conforme dalla giurisprudenza consolidata.
Le Conclusioni
In conclusione, l’analisi di questo provvedimento, sebbene di natura interlocutoria, ci permette di apprezzare la struttura e la formalità del giudizio davanti alla Corte di Cassazione. Ogni passaggio, dalla proposizione del ricorso alla relazione del Consigliere, è un tassello di un meccanismo complesso volto a garantire la corretta applicazione del diritto e a fungere da guida per l’intero sistema giudiziario. La decisione finale, che sia di accoglimento o di rigetto, rappresenterà l’ultima parola sulla vicenda processuale, consolidando l’interpretazione della legge.
Cosa significa ‘proporre ricorso in Cassazione’?
Significa impugnare una sentenza di secondo grado (emessa da una Corte d’Appello) davanti alla Corte di Cassazione, che è il più alto grado di giudizio in Italia. Non si riesaminano i fatti, ma si valuta solo se i giudici precedenti hanno applicato correttamente le leggi.
Qual è il ruolo del ‘Consigliere Relatore’ in un giudizio di Cassazione?
È il giudice, membro del collegio giudicante, che ha il compito di studiare approfonditamente il caso, analizzare i motivi del ricorso e presentare una relazione agli altri giudici per illustrare i termini della questione prima che venga presa la decisione.
Cosa si intende per ‘udita la relazione’?
Indica che, durante l’udienza, il Consigliere Relatore ha esposto oralmente al collegio dei giudici i fatti del processo, i motivi del ricorso e le questioni giuridiche rilevanti, come base per la discussione e la deliberazione finale.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 28027 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 7 Num. 28027 Anno 2025
Presidente: COGNOME
Relatore: COGNOME NOME COGNOME
Data Udienza: 26/05/2025
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
COGNOME NOME nato a LIVORNO il 20/01/1979
avverso la sentenza del 21/01/2025 della CORTE APPELLO di FIRENZE
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere COGNOME
7
letto il ricorso proposto nell’interesse di NOME COGNOME avverso la sentenza in epigra esaminati gli atti e il provvedimento impugnato;
ritenuto che il ricorso è inammissibile perché l’unica censura prospettata, dirett contestare la valutazione resa nel confermare il giudizio sulla recidiva, contestata e ritenuta
giudici del merito, è manifestamente infondata atteso che la sentenza impugnata risulti sorrett da sufficiente e non illogica motivazione e da adeguato esame delle deduzioni difensive sul punto
così da rendere il relativo giudizio di merito non censurabile in questa sede;
rilevato che all’inammissibilità del ricorso conseguono le pronunce di cui all’art. 616 c proc. pen.
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di Euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
Così deciso in data 26 maggio 2025.