Ricorso in Cassazione: Comprendere un’Ordinanza della Suprema Corte
Il ricorso in Cassazione rappresenta l’ultimo grado di giudizio nel sistema giuridico italiano, un momento cruciale in cui non si riesaminano i fatti, ma si valuta la corretta applicazione della legge da parte dei giudici dei gradi precedenti. L’ordinanza che analizziamo oggi, emessa dalla Settima Sezione Penale, ci offre uno spaccato chiaro delle formalità procedurali che governano questa fase delicata del processo.
Il Contesto del Procedimento
Il caso ha origine da un ricorso in Cassazione presentato da un individuo, nato nel 1997, avverso una sentenza pronunciata dalla Corte d’Appello di Bologna nel marzo 2024. L’atto di impugnazione ha messo in moto il meccanismo della Suprema Corte, che ha fissato un’udienza per la discussione del caso nel gennaio 2025. Questo documento, una ‘Ordinanza’, è il verbale formale che cristallizza i passaggi chiave di tale udienza.
I Protagonisti del Giudizio di Legittimità
Nell’intestazione del provvedimento sono indicate figure chiave:
* Il Presidente: Il magistrato che presiede e dirige il collegio giudicante, garantendo il corretto svolgimento dell’udienza.
* Il Relatore: Il consigliere a cui è stato affidato lo studio preliminare del ricorso. Durante l’udienza, il Relatore espone i fatti di causa, i motivi del ricorso e le questioni di diritto al collegio, fornendo una base informativa per la decisione finale.
La presenza di queste figure sottolinea la collegialità e la meticolosità del giudizio di legittimità.
L’Analisi del Ricorso in Cassazione e la Decisione
L’ordinanza documenta che è stato dato avviso a tutte le parti coinvolte, garantendo il rispetto del principio del contraddittorio. Successivamente, è stata ascoltata la relazione del Consigliere, un passaggio fondamentale che riassume i termini giuridici della questione. A seguito di questi adempimenti procedurali, il Collegio si è riunito in camera di consiglio per deliberare e ha emesso la sua decisione in pari data.
Le Motivazioni della Decisione
L’ordinanza in esame è un atto sintetico che non entra nel merito delle ragioni giuridiche che hanno portato alla decisione finale. La sua funzione principale è quella di attestare formalmente l’avvenuta trattazione del ricorso e la deliberazione della Corte. Le motivazioni dettagliate, che spiegano perché il ricorso sia stato accolto, respinto o dichiarato inammissibile, vengono di norma depositate in un momento successivo e rese pubbliche. Questo documento rappresenta quindi la conclusione formale dell’udienza, il cui contenuto sostanziale sarà esplicitato nel testo completo della sentenza o dell’ordinanza motivata.
Conclusioni
Questo provvedimento, pur nella sua brevità, evidenzia il rigore formale che caratterizza il processo davanti alla Corte di Cassazione. Ogni passaggio, dalla proposizione del ricorso alla relazione del Consigliere fino alla deliberazione finale, è scandito da regole precise volte a garantire la legalità e la corretta amministrazione della giustizia. L’analisi di un’ordinanza come questa ci permette di comprendere meglio la struttura e il funzionamento del nostro più alto organo giurisdizionale, confermando come il diritto sia una materia di sostanza ma anche di rigorosa forma procedurale.
Cosa rappresenta il documento analizzato?
Il documento è un’ordinanza della Corte di Cassazione che attesta formalmente lo svolgimento di un’udienza per un ricorso in materia penale, indicando le parti, il collegio giudicante e la data della decisione.
Quali sono i soggetti principali menzionati nel procedimento?
I soggetti menzionati sono il ricorrente (una persona fisica), la Corte d’Appello di Bologna (come autorità che ha emesso la sentenza impugnata) e il collegio giudicante della Corte di Cassazione, composto da un Presidente e un Relatore.
Qual era lo scopo dell’udienza del 10/01/2025?
Lo scopo dell’udienza era la discussione e la decisione in merito a un ricorso presentato contro la sentenza della Corte d’Appello di Bologna del 22/03/2024.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 18291 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 7 Num. 18291 Anno 2025
Presidente: COGNOME
Relatore: COGNOME
Data Udienza: 10/01/2025
ORDINANZA
sul ricorso proposto da: COGNOME nato il 21/09/1997
avverso la sentenza del 22/03/2024 della CORTE APPELLO di BOLOGNA
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere COGNOME;
R.G. n. 29057/2024
CONSIDERATO IN FATTO E IN DIRITTO
Visti gli atti e la sentenza impugnata (condanna per i reati previsti dagli artt. 336 – 6
pen.);
Esaminati i motivi di ricorso, relativi al giudizio di responsabilità e alla sostituzione de
Ritenuti i motivi inammissibili perché, da una parte, meramente riproduttivi di censure adeguatamente valutate dai Giudici di merito e, dall’altra, obiettivamente generici rispetto
motivazione della sentenza impugnata con la quale non si confrontano;
Rilevato, pertanto, che il ricorso deve essere dichiarato inammissibile, con la condanna d ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore dell
Cassa delle ammende;
P. Q. M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processua e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
Così deciso il 10 gennaio 2025.