Ricorso in Cassazione: Guida all’Analisi di un’Ordinanza Preliminare
L’iter giudiziario è scandito da una serie di atti che, pur non rappresentando la decisione finale, sono fondamentali per il corretto svolgimento del processo. L’ordinanza che analizziamo oggi è un esempio perfetto di atto interlocutorio nel contesto di un ricorso in Cassazione. Questo documento, emesso dalla Suprema Corte, non entra nel merito della vicenda, ma svolge un ruolo cruciale nella gestione della procedura di appello.
Il Contesto Procedurale: dal Secondo Grado alla Cassazione
Il caso in esame ha origine da un ricorso in Cassazione presentato da un imputato avverso una sentenza emessa da una Corte d’Appello nel luglio del 2024. Il ricorso rappresenta l’ultimo grado di giudizio ordinario, dove non si riesaminano i fatti, ma si valuta esclusivamente la corretta applicazione delle norme di diritto e di procedura da parte dei giudici dei gradi precedenti. L’ordinanza in questione si inserisce in questa fase, segnando l’avvio della trattazione del caso presso la Suprema Corte.
Gli Elementi Chiave dell’Ordinanza
L’atto, nella sua essenzialità, contiene le informazioni necessarie per identificare il procedimento. Vengono indicati:
* Le parti: il soggetto che ha proposto il ricorso.
* Il provvedimento impugnato: la sentenza della Corte d’Appello contro cui si ricorre.
* Il collegio giudicante: i magistrati che tratteranno il caso, inclusi il Presidente e il Consigliere Relatore.
* La data dell’udienza: il momento in cui il caso verrà discusso.
Questo documento certifica che il ricorso è stato ricevuto e che il processo seguirà il suo corso, culminando con la discussione in udienza e la successiva decisione.
Le Motivazioni e la Decisione: Uno Sguardo al Futuro del Processo
È fondamentale comprendere che un’ordinanza di questo tipo non contiene le motivazioni della decisione finale né il dispositivo. La sua funzione è puramente ordinatoria, cioè serve a organizzare il processo. Il cuore della valutazione del ricorso in Cassazione avverrà in un momento successivo.
La relazione svolta dal Consigliere Relatore, menzionata nel testo, è un’esposizione dei fatti di causa e delle questioni di diritto sollevate dal ricorrente. Questa relazione serve come base per la discussione che avverrà in camera di consiglio tra i membri del collegio giudicante. Solo al termine di tale discussione, la Corte emetterà la sentenza definitiva, che accoglierà o rigetterà il ricorso, e che conterrà l’analisi approfondita delle questioni giuridiche e le motivazioni alla base della decisione.
Le Conclusioni: l’Importanza degli Atti Interlocutori
In conclusione, l’analisi di questa ordinanza ci permette di apprezzare la complessità e la strutturazione del processo penale. Anche un atto apparentemente semplice e privo di contenuti decisionali riveste un’importanza fondamentale, in quanto garantisce la corretta instaurazione del contraddittorio e la trasparenza dell’iter giudiziario davanti alla Corte di Cassazione. Esso rappresenta un passaggio obbligato e necessario, il preludio alla pronuncia finale che stabilirà l’esito del giudizio di legittimità.
Di cosa tratta il documento analizzato?
Il documento è un’ordinanza della Corte di Cassazione che attesta la proposizione di un ricorso contro una sentenza di una Corte d’Appello e fissa le informazioni procedurali per la sua trattazione, come la data dell’udienza.
Qual è lo scopo di questa ordinanza?
Lo scopo è puramente procedurale. Serve a formalizzare l’avvio del giudizio di Cassazione, indicando le parti coinvolte, il provvedimento impugnato e il collegio giudicante, e a dare atto che sono state compiute le attività preliminari, come l’avviso alle parti e la relazione del Consigliere incaricato.
Questo provvedimento decide il ricorso?
No, questa ordinanza non contiene alcuna decisione sul merito del ricorso. È un atto interlocutorio che prepara il terreno per la futura udienza, al termine della quale la Corte emetterà la sentenza definitiva con le relative motivazioni.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 27366 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 7 Num. 27366 Anno 2025
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: COGNOME
Data Udienza: 07/07/2025
ORDINANZA
sul ricorso proposto da: NOME nato a CERIGNOLA il 12/01/1998
avverso la sentenza del 12/07/2024 della CORTE APPELLO di BARI
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
OSSERVA
letto il ricorso proposto nell’interesse di COGNOME NOME COGNOME avverso la sentenza in epigrafe;
ritenuto che il ricorso è generico, avendo la Corte di appello motivato sia in ordine alla sussistenza del fatto (sostanzialmente non oggetto di censura),
sia in merito al trattamento sanzionatorio e all’equivalenza delle generiche;
ritenuto, pertanto, che il ricorso deve essere dichiarato inammissibile, con la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma
di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
P. Q. M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle
ammende.
Così deciso il 7 luglio 2025
Il Consigliere estensore
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Il Pr 5idente