Ricorso in Cassazione: Guida all’Ordinanza Giudiziaria
Il ricorso in Cassazione rappresenta l’ultimo grado di giudizio nel nostro ordinamento, un momento cruciale in cui si valuta non il fatto in sé, ma la corretta applicazione della legge da parte dei giudici dei gradi precedenti. In questo articolo analizzeremo un’ordinanza della Suprema Corte, un documento che, sebbene estremamente sintetico, ci offre l’opportunità di comprendere la struttura e la funzione di questi atti giudiziari.
Il Contesto del Provvedimento: Dal Ricorso alla Decisione
Il documento in esame è un’ordinanza emessa dalla settima sezione penale della Corte di Cassazione. Nasce da un ricorso presentato da un imputato avverso una sentenza della Corte d’Appello di Bologna del 2 luglio 2024. Questo significa che il percorso giudiziario ha già visto due gradi di giudizio di merito (Tribunale e Corte d’Appello) e giunge ora al vaglio di legittimità della Cassazione.
L’ordinanza indica le figure chiave del processo: il Presidente del collegio giudicante, il Consigliere relatore (incaricato di esporre la causa) e la data dell’udienza. Questi elementi, pur essendo formali, sono essenziali per inquadrare l’atto nel suo contesto procedurale.
Analisi dell’Ordinanza: Elementi Essenziali
Il testo fornito è un esempio di atto giudiziario estremamente conciso. Riporta le informazioni identificative fondamentali:
* L’autorità giudiziaria: Corte di Cassazione, Sezione Penale.
* Le parti: il ricorrente, identificato con le sue generalità.
* Il provvedimento impugnato: la sentenza della Corte d’Appello di Bologna.
* La data della decisione: 25 marzo 2025.
Ciò che colpisce è l’assenza del corpo del provvedimento, ovvero la parte in cui la Corte esplicita il proprio ragionamento e la propria decisione. Il documento si limita a formalizzare l’esistenza di un ricorso e di una decisione su di esso.
Il Significato di un Provvedimento Conciso e il ricorso in Cassazione
Un’ordinanza così sintetica può avere diverse spiegazioni. Potrebbe trattarsi della sola ‘copertina’ o frontespizio di un provvedimento più articolato, oppure potrebbe essere un’ordinanza che decide su aspetti meramente procedurali o dichiara l’inammissibilità del ricorso per motivi preliminari (ad esempio, perché presentato fuori termine o per motivi non consentiti dalla legge). In tali casi, le motivazioni possono essere succinte. Il riferimento finale alla condanna al pagamento delle ‘ammende’ potrebbe suggerire una declaratoria di inammissibilità del ricorso, sanzionando il ricorrente per aver adito la Corte in modo ritenuto non corretto.
Le Motivazioni
Il documento in esame, nella sua forma frammentaria, non riporta le motivazioni della Corte. Generalmente, un’ordinanza di questo tipo illustrerebbe le ragioni giuridiche che hanno portato i giudici a una determinata conclusione, come l’inammissibilità del ricorso per vizi formali o la sua manifesta infondatezza. L’assenza di tale sezione nel testo fornito impedisce un’analisi approfondita del ragionamento giuridico seguito dalla Suprema Corte nel caso specifico.
Le Conclusioni
L’analisi di questo provvedimento, pur nella sua essenzialità, offre uno spunto didattico fondamentale: non tutti gli atti giudiziari entrano nel merito di complesse questioni di diritto. Spesso, come in questo caso, si tratta di documenti che segnano le tappe di un percorso processuale. La comprensione del ruolo del ricorso in Cassazione e della struttura formale degli atti della Suprema Corte è cruciale per ogni operatore del diritto e cittadino interessato a comprendere il funzionamento della giustizia penale ai suoi massimi livelli.
Chi ha proposto il ricorso in Cassazione?
Il ricorso è stato proposto da un cittadino nato in Romania nel 1969.
Contro quale provvedimento è stato presentato il ricorso?
Il ricorso è stato presentato avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Bologna in data 02/07/2024.
Qual è stata la data della decisione della Corte di Cassazione?
La decisione è stata assunta a Roma in data 25 marzo 2025.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 26216 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 7 Num. 26216 Anno 2025
Presidente: COGNOME
Relatore: NOME
Data Udienza: 25/03/2025
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
NOME COGNOME nato a HIRLAU( ROMANIA) il 02/09/1969
avverso la sentenza del 02/07/2024 della CORTE APPELLO di BOLOGNA
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME
MOTIVI DELLA DECISIONE
Il ricorso presentato dal difensore di NOME COGNOME avverso la sentenz in epigrafe indicata, della Corte di appello di Bologna – che ha confermato
pronuncia di condanna resa il 6 marzo 2023 del Tribunale di Piacenza per il rea aggravato di guida in stato di ebbrezza – è inammissibile perché tardivamen
proposto (in data 25 novembre; sent. irrevocabile il 10 novembre 2024).
Alla declaratoria di inammissibilità del ricorso segue la condanna del ricorre al pagamento delle spese processuali e della somma di euro quattromila in favore
della Cassa delle ammende.
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento del spese processuali e della somma di euro quattromila in favore della Cassa del
ammende.
Così deciso in Roma il 25 marzo 2025
Il Consigliere estensore
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