Ricorso in Cassazione: Guida all’Ordinanza della Suprema Corte
Il ricorso in Cassazione rappresenta l’ultimo grado di giudizio nel sistema giuridico italiano, un momento cruciale in cui non si discutono più i fatti, ma la corretta applicazione della legge. Analizziamo un’ordinanza della Sezione Penale per comprendere meglio come si struttura questo procedimento e chi sono i suoi protagonisti.
I Fatti del Procedimento
Il caso in esame origina da un ricorso in Cassazione presentato da una cittadina avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Firenze. Il documento fornito è un’ordinanza, ovvero un atto che scandisce le fasi del procedimento. Non entra nel dettaglio dei fatti che hanno portato alla condanna in appello, ma si concentra sugli aspetti formali dell’udienza dinanzi alla Suprema Corte. Questo tipo di documento ci mostra la struttura formale di un atto giudiziario di legittimità.
La Struttura dell’Ordinanza e il processo di ricorso in Cassazione
L’ordinanza è l’atto con cui la Corte gestisce il procedimento. Dall’intestazione del documento possiamo desumere informazioni fondamentali:
* L’Autorità Giudicante: Si tratta della Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione.
* Il Collegio Giudicante: Vengono indicati il Presidente del collegio e il Consigliere Relatore. Il Presidente dirige l’udienza, mentre il Relatore è il giudice che ha studiato in modo approfondito il caso e ne espone i punti salienti agli altri membri del collegio.
* Le Parti: Viene menzionata la ricorrente, ovvero la persona che ha impugnato la sentenza della Corte d’Appello.
* L’Oggetto: L’atto si riferisce al ricorso contro una specifica sentenza della Corte d’Appello.
Il testo dell’ordinanza attesta che si è svolta l’udienza, con la relazione del Consigliere incaricato, e che le parti sono state regolarmente avvisate. Questo passaggio è essenziale per garantire il diritto di difesa e il principio del contraddittorio.
Le Motivazioni
Il documento in analisi costituisce la parte introduttiva e formale di un’ordinanza e, pertanto, non contiene le motivazioni della decisione della Corte. In un provvedimento completo, la sezione delle motivazioni è il cuore della decisione: qui i giudici spiegherebbero perché il ricorso è stato accolto o respinto, analizzando i motivi di impugnazione presentati dalla difesa e verificando se la Corte d’Appello abbia commesso errori nell’interpretare o applicare le norme di diritto.
Le Conclusioni
Analogamente alle motivazioni, la parte conclusiva con la decisione finale (il cosiddetto ‘dispositivo’) non è presente in questo estratto. Le conclusioni di un ricorso in Cassazione possono essere di vario tipo: la Corte può dichiarare il ricorso inammissibile (se mancano i presupposti di legge), rigettarlo (se i motivi sono infondati), oppure accoglierlo. In caso di accoglimento, la Corte può annullare la sentenza impugnata, con o senza rinvio a un’altra sezione della Corte d’Appello per un nuovo giudizio.
Chi sono le figure chiave in un’udienza della Corte di Cassazione menzionate nel documento?
Le figure menzionate sono il Presidente, che presiede il collegio giudicante, e il Consigliere Relatore, che ha il compito di esporre la causa ai fini della decisione.
Cosa significa che è stato proposto un ricorso avverso una sentenza della Corte d’Appello?
Significa che una delle parti del processo ha contestato la decisione della Corte d’Appello, chiedendo alla Corte di Cassazione di verificarne la legittimità, ovvero la corretta applicazione delle norme di legge.
Qual è il ruolo del Relatore svolto dal Consigliere?
Il Relatore è il giudice incaricato di studiare in modo approfondito gli atti del processo e il ricorso, per poi presentare una relazione orale durante l’udienza, riassumendo i fatti e le questioni giuridiche da decidere.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 25241 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 7 Num. 25241 Anno 2025
Presidente: COGNOME
Relatore: NOME COGNOME
Data Udienza: 06/06/2025
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
NOME COGNOME nato a LIVORNO il 06/07/1977
avverso la sentenza del 15/10/2024 della CORTE APPELLO di FIRENZE
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME
RG. 7764/25
Ritenuto che l’unico motivo sulla recidiva è generico essendo stati valutati i numerosi precedenti penali anche specifici a fondamento del giudizio di maggiore
pericolosità in rapporto al reato commesso, tenuto conto della loro epoca e della rilevata gravità dei fatti e maggiore propensione a delinquere dimostrata in
concreto dall’imputata, risolvendosi nella sollecitazione di un diverso apprezzamento di merito non consentito in sede di legittimità;
ritenuto che da quanto precede deriva la inammissibilità del ricorso dalla quale consegue
ex art. 616 c.p.p. la condanna della ricorrente NOME COGNOME al
pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della cassa delle ammende che, in ragione delle questioni dedotte, si stima equo determinare in
euro 3000,00.
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna la ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro 3000,00 in favore della cassa delle
ammende.
Così deciso il 6 giugno 2025
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