LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Ricorso in Cassazione: Analisi di un’Ordinanza

Analisi di un’ordinanza della Corte di Cassazione relativa a un ricorso in Cassazione proposto avverso una sentenza della Corte d’Appello di Bologna. Il documento, pur non entrando nel merito della decisione, delinea il contesto processuale e le parti coinvolte nel giudizio di legittimità.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 24 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso in Cassazione: Come si Svolge il Giudizio di Legittimità

Il Ricorso in Cassazione rappresenta l’ultimo grado di giudizio nel nostro ordinamento e svolge una funzione essenziale per garantire l’uniformità dell’interpretazione della legge. Analizziamo oggi un’ordinanza che ci offre lo spunto per comprendere meglio il funzionamento di questo fondamentale istituto processuale, partendo dagli elementi formali che caratterizzano l’atto.

Il documento in esame è un’ordinanza della settima sezione penale della Corte di Cassazione, che si pronuncia su un ricorso presentato da un imputato avverso una sentenza della Corte d’Appello di Bologna. Sebbene il testo a nostra disposizione sia solo la parte introduttiva, esso contiene elementi cruciali per capire l’iter del procedimento.

Il Contesto Processuale del Ricorso in Cassazione

Quando una sentenza di secondo grado (emessa da una Corte d’Appello) diviene definitiva, la parte che si ritiene lesa può presentare un Ricorso in Cassazione. A differenza dei giudizi di primo e secondo grado, la Cassazione non riesamina i fatti del processo (giudizio di merito), ma valuta esclusivamente la corretta applicazione delle norme di diritto e di procedura (giudizio di legittimità).

L’obiettivo è verificare che i giudici dei gradi inferiori abbiano interpretato e applicato correttamente la legge. I motivi del ricorso sono tassativamente previsti dal codice di procedura e riguardano, ad esempio, violazioni di legge o vizi di motivazione della sentenza impugnata.

L’Ordinanza e il suo Contenuto Formale

L’ordinanza in esame identifica chiaramente gli elementi essenziali del procedimento:

* L’organo giudicante: La settima sezione penale della Corte di Cassazione, con l’indicazione del Presidente e del Consigliere Relatore.
* Il ricorrente: La persona che ha impugnato la sentenza di secondo grado.
* Il provvedimento impugnato: La sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Bologna in una data specifica.

Questi dati definiscono la cornice processuale entro cui si muove la Corte. Il Consigliere Relatore, in particolare, è colui che ha studiato approfonditamente il caso e ne ha esposto i termini giuridici al collegio durante l’udienza, prima che venisse presa la decisione finale.

Le Motivazioni

La parte del provvedimento che contiene le motivazioni è il cuore della decisione. Qui, la Corte di Cassazione espone il ragionamento logico-giuridico che l’ha portata a una determinata conclusione. In un caso come questo, i giudici avrebbero analizzato i singoli motivi di ricorso presentati dalla difesa. Per ciascun motivo, la Corte avrebbe verificato se sussistesse o meno una violazione di legge o un vizio di motivazione nella sentenza della Corte d’Appello. Ad esempio, se il ricorrente avesse lamentato un’errata interpretazione di una norma penale, la Cassazione avrebbe spiegato quale sia la corretta interpretazione e se il giudice di merito vi si sia attenuto. Poiché il testo fornito è solo l’intestazione, non è possibile conoscere le specifiche motivazioni di questo caso.

Le Conclusioni

La parte conclusiva del provvedimento (il cosiddetto ‘dispositivo’) contiene la decisione finale della Corte. Le conclusioni di un Ricorso in Cassazione possono essere di vario tipo:

1. Inammissibilità o rigetto: Se il ricorso è presentato fuori termine, manca dei requisiti di legge o se i motivi sono infondati. La sentenza impugnata diventa definitiva.
2. Annullamento senza rinvio: La Corte annulla la sentenza impugnata senza che sia necessario un nuovo processo, ad esempio perché il reato è prescritto.
3. Annullamento con rinvio: La Corte annulla la sentenza e rinvia il caso a un altro giudice (di solito un’altra sezione della Corte d’Appello) che dovrà riesaminare il caso attenendosi ai principi di diritto stabiliti dalla Cassazione.

La scelta tra queste opzioni dipende dall’esito dell’analisi delle motivazioni del ricorso.

Cosa significa proporre un ricorso in Cassazione?
Significa impugnare una sentenza di un giudice di grado inferiore (solitamente una Corte d’Appello) davanti alla Corte di Cassazione, che è il massimo organo giurisdizionale, per farne verificare la legittimità, ovvero la corretta applicazione delle norme di legge.

Qual è il ruolo del Consigliere Relatore?
Il Consigliere Relatore è il giudice, membro del collegio giudicante, che ha il compito di studiare in modo approfondito gli atti del processo e di esporre i fatti e le questioni giuridiche agli altri giudici durante l’udienza, prima della deliberazione finale.

Cosa stabilisce il documento in esame?
Il documento in esame è la parte introduttiva di un’ordinanza e stabilisce unicamente il contesto del procedimento: indica chi ha proposto il ricorso, contro quale sentenza è stato presentato e quale collegio della Corte di Cassazione è stato chiamato a decidere. Non contiene la decisione finale né le sue motivazioni.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati