LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Ricorso in Cassazione: analisi di un’ordinanza

L’ordinanza emessa dalla Corte di Cassazione, Sezione Penale, riguarda un ricorso in Cassazione avverso una sentenza della Corte d’Appello di Firenze. Il documento attesta lo svolgimento dell’udienza e la relazione del consigliere, configurandosi come un atto interlocutorio del procedimento senza definire il merito della questione.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 22 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Il Ricorso in Cassazione: Analisi di un’Ordinanza Procedurale

Il percorso della giustizia è scandito da tappe formali e sostanziali. Quando si parla di ricorso in Cassazione, ci si riferisce al grado più alto di giudizio, un momento cruciale in cui non si riesaminano i fatti, ma si valuta la corretta applicazione della legge. L’ordinanza che analizziamo oggi è un esempio perfetto di uno di questi passaggi formali, un atto che, pur non decidendo la controversia, ne costituisce un tassello fondamentale.

Il Contesto: Dal Giudizio di Appello al Vertice della Giurisdizione

Il documento in esame nasce da un’impugnazione. Un imputato, a seguito di una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Firenze, ha deciso di presentare un ricorso in Cassazione. Questo strumento non consente di rimettere in discussione come si sono svolti i fatti, ma serve a denunciare eventuali errori di diritto (violazioni di legge o vizi di motivazione) commessi dai giudici dei gradi precedenti. La Suprema Corte, quindi, agisce come ‘giudice della legge’, garantendo uniformità nell’interpretazione del diritto su tutto il territorio nazionale.

L’Ordinanza della Suprema Corte: Un Atto Interlocutorio

L’ordinanza emessa dalla Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione non è la sentenza finale sul caso, bensì un atto che certifica l’avanzamento del procedimento. Nello specifico, il documento attesta che:

1. È stato proposto un ricorso.
2. Le parti sono state regolarmente avvisate dell’udienza.
3. Si è tenuta l’udienza, durante la quale il Consigliere Relatore ha esposto i fatti e le questioni giuridiche del caso.

Questo tipo di provvedimento è dunque ‘interlocutorio’, ovvero si inserisce nel corso del processo per regolarne lo svolgimento, preparando il terreno per la decisione finale.

Il Ruolo del Consigliere Relatore

La figura del Consigliere Relatore, menzionata nel testo, è centrale. È il giudice a cui viene assegnato il fascicolo del ricorso in Cassazione per uno studio approfondito. Durante l’udienza, egli presenta una ‘relazione’ al collegio giudicante, riassumendo i motivi del ricorso, le sentenze precedenti e le questioni di diritto da risolvere. La sua relazione è il punto di partenza per la discussione in camera di consiglio, che porterà poi alla decisione finale.

Le Motivazioni

È fondamentale sottolineare che il documento analizzato, essendo una sorta di verbale d’udienza in forma di ordinanza, non contiene le motivazioni della decisione. La motivazione è il cuore di ogni provvedimento giudiziario, la parte in cui il giudice spiega il ragionamento logico-giuridico che lo ha condotto a una determinata conclusione. Sarà nel testo della sentenza o dell’ordinanza definitiva che la Corte espliciterà le ragioni per cui il ricorso è stato accolto, respinto o dichiarato inammissibile. L’assenza di motivazioni in questo specifico atto è quindi normale, data la sua natura puramente procedurale.

Conclusioni

In conclusione, l’ordinanza esaminata ci offre uno spaccato del funzionamento del processo penale davanti alla Corte di Cassazione. Pur non rivelando l’esito del giudizio, ci mostra l’importanza dei passaggi formali che garantiscono il corretto svolgimento del ricorso in Cassazione. Ogni atto, anche quello apparentemente più semplice, è un ingranaggio indispensabile nella complessa macchina della giustizia, volto ad assicurare che la decisione finale sia ponderata e conforme alla legge.

Qual è l’oggetto del provvedimento analizzato?
L’ordinanza riguarda un ricorso in Cassazione proposto contro una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Firenze in materia penale.

Che tipo di decisione contiene questa ordinanza?
Il documento è un’ordinanza interlocutoria che non decide nel merito il ricorso. Esso si limita ad attestare che si è tenuta l’udienza, con la relazione del consigliere incaricato, un passaggio procedurale necessario prima della decisione finale.

Quali sono le figure chiave menzionate nell’atto?
Le figure menzionate sono il Presidente del collegio giudicante, che dirige l’udienza, il Consigliere Relatore, che espone la causa, e il ricorrente, ovvero la parte che ha impugnato la sentenza di secondo grado.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati